Deludiamo subito le aspettative di quei lettori che temevano o speravano in una rassegna dedicata esclusivamente alle registrazioni meno recenti, magari a 78 giri. Non mancheranno, in questo mese rossiniano, i cimeli, ma oggi proponiamo James Levine, per certo l’ultimo di quella stirpe di direttori nordamericani, o comunque di carriera eminentemente yankee, in grado di conciliare grande repertorio, grandi teatri e congrui risultati artistici. Lo dimostra questa esecuzione della sinfonia dell'”Italiana in Algeri”: l’orchestra del Met, di solito non esemplare per precisione di attacchi e qualità strumentale (parliamo degli ultimi decenni, non certo degli anni, ad esempio, di George Szell, di cui Levine fu assistente), sfoggia un sound di buona fattura (anche nei legni, tradizionale punto debole di tante compagini) e asseconda al meglio la brillante lettura proposta dal direttore.
5 pensieri su “Un direttore al giorno… / 2. “L’Italiana in Algeri”, James Levine.”
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A me Levine piace molto, anche in questa occasione, ma l’orchestra mi sembra molto lontana dall’essere pulitissima e tantomeno perfetta. Peccato
… magari, per un confronto, andiamo a recuperare alcune delle esecuzioni rossiniane recenti del Met… tipo questa: https://www.youtube.com/watch?v=rwzGzb77y0k
L’orchestra è proprio sgradevole, concordo
Caro Tamburrini, visto che la rubrica si intitola “un direttore al giorno” l’ascolto di Levine è assolutamente ineccepibile, quello di quell’altro invece è puro sadismo…
Anche a me piace molto Levine e tutta quella edizione dell’Italiana con la Horne, la mia Isabella preferita sia vocalmente sia per immedesimazione nel personaggio Aggiungo che Montarsolo, msgari non eccepibile come cantante, è buffissimo e fa morir dal ridere XD