Se oggi un direttore di teatro organizzasse stagioni estive come fece negli anni ’50 il commendator di Costanzo, utilizzando gli spazi dell’arena Flegrea, splendidi con il solo limite del vicino aeroporto di Capodichino la stampa comincerebbe ad utilizzare termini quale evento aggettivi quale storico. Allora, semplicemente affidandosi negli anni a bacchette grandissime e di insuperata esperienza ed abilità a portare a termine spettacoli (i nomi di Serafin e bellezza sono quelli che più saltano agli occhi), chiamando cantanti che nella stagione invernale facevano il tutto esaurito al San Carlo e, magari registi famosi come Rossellini venne per anni allestita una stagione estiva che nulla aveva da invidiare a quelle invernali e che smentiva (come l’Arena d Verona e le Terme di Caracalla d’altra parte) che all’aperto la qualità artistica debba essere secondaria. Aggiungo per la cronaca che all’epoca non si sapeva neppure cosa significasse amplificazione e/o correzione del suono, odierne “bugie pietose” per dare volume a chi, non praticando il canto professionale non può E NON DOVREBBE cantare all’aperto, come al chiuso. Preciso per la cronaca che, spesso, ai melodrammi si aggiungevano testi di prosa ed anche lì era la sfilata delle stars, forse seconda, ma non troppo a quanto fra maggio e giugno il Maggio Musicale Fiorentino offriva ai Giardini di Palazzo Pitti o di Boboli. Allora era fare spettacolo, intrattenimento, offrire occasioni di sentir ei grandi oggi si sprecano parole come evento, cultura, storicità per rappresentazioni come il Trovatore di Salisburgo. Allora a quali termini, a quale aggettivazione barocca dovremmo ricorrere per proporzionare a quella spesa di recente per quel Trovatore ( o anche per la Armida pesarese) quando ci troviamo davanti a rarità come la coppia Kraus/Scotto nel Barbiere, alla Violetta di straordinaria proiezione vocale di Virginia Zeani come Violetta , precisando che i video sarebbero ancor più impietosi verso il presente attesa l’avvenenza della cantante rumena alla Butterfly di Renata Tebaldi, che nonostante qualche difficoltà e “svarione” in alto sfoggia un timbro sontuoso e fa esplodere l’arena Flegrea ad alla professionalità e solidità incomparabile di Anna de Cavalieri per finire con una Aida debuttante come Anita Cerquetti che sfoggia a 22 anni la sapienza di fraseggio di una cantante esperta e navigata che si contrappone all’ultima Amneris italiana di Ebe Stignani, che la principessa egizia aveva debuttato al San Carlo 32 anni prima. Con una riflessione su queste due cantanti, ovvero una ragazzona ventiduenne, che canta Aida come una cantante in carriera da almeno due lustri e su una signora di cinquantatré, che saluta un ruolo tenuto in repertori trenta due anni cercando, invano, qualcosa di simile nel presente (la troverei se andassi al 1914, invece) ricordo che dopo sette anni quasi siamo ad oltre tre milioni di ingressi. Il trenta settembre 2007 quando, assolutamente per gioco e soprattutto per l’urgente desiderio di libero pensiero Grisi, Duprez, Nourrit, Tamburini e Donzelli cominciarono a scrivere ed il primo giorno collezionarono 50 ingressi non lo avrebbero mai e poi mai immaginato.
Pensieri scritti di Domenico Donzelli, ascolti , come quasi sempre di Nourrit! Buon ascolto e ottime meditazioni
Ponchielli – La Gioconda
Atto II
E’ un anatema!…Vedi là, nel canal morto (Anna De’ Cavalieri, Fedora Barbieri, Ugo Savarese, Giuseppe Di Stefano, dir. Tullio Serafin – 1953)
Atto IV
Nessun v’ha visto?…Suicidio! (Gerardo Gaudioso, Anna De’ Cavalieri, dir. Tullio Serafin – 1953)
Ecco il velen di Laura…Enzo!…Quest’ultimo bacio (Anna De’ Cavalieri, Giuseppe Di Stefano, Fedora Barbieri, dir. Tullio Serafin – 1953)
Ora posso morir…Vo’ farmi più gaia (Anna De’ Cavalieri, Ugo Savarese, dir. Tullio Serafin – 1953)
Puccini – Madama Butterfly
Atto I
Viene la sera…Bimba dagli occhi pieni di malia…Vogliatemi bene (Gianni Raimondi, Renata Tebaldi, dir. Angelo Questa – 1958)
Atto II
Un bel dì vedremo (Renata Tebaldi, dir. Angelo Questa – 1958)
Una nave da guerra!…Scuoti quella fronda di ciliegio (Renata Tebaldi, Anna Di Stasio, dir. Angelo Questa – 1958)
Rossini – Il barbiere di Siviglia
Atto I
Ecco ridente in cielo (Alfredo Kraus, dir. Vincenzo Bellezza – 1958)
All’idea di quel metallo (Aldo Protti, Alfredo Kraus, dir. Vincenzo Bellezza – 1958)
Una voce poco fa (Renata Scotto, dir. Vincenzo Bellezza – 1958)
Dunque io son? (Renata Scotto, Aldo Protti, dir. Vincenza Bellezza – 1958)
Verdi – Il trovatore
Atto II
Stride la vampa…Condotta ell’era in ceppi (Elena Nicolai, Gino Penno, dir. Gabriele Santini – 1954)
Mal reggendo all’aspro assalto…Perigliarti ancor languente (Gino Penno, Elena Nicolai, dir. Gabriele Santini – 1954)
Atto IV
Siam giunti…D’amor sull’ali rosee…Miserere (Anna De’ Cavalieri, Gino Penno, dir. Gabriele Santini – 1954)
Udiste?…Mira d’acerbe lagrime…Vivrà! Contende il giubilo (Ugo Savarese, Anna De’ Cavalieri, dir. Gabriele Santini – 1954)
Verdi – La traviata
Atto I
Oh! Qual pallor…Un dì, felice, eterea (Virginia Zeani, Gianni Raimondi, dir. Angelo Questa – 1956)
E’ strano…Ah! Fors’è lui…Follie! Follie!…Sempre libera (Virginia Zeani, Gianni Raimondi, dir. Angelo Questa – 1956)
Verdi – Aida
Atto I
Ritorna vincitor (Anita Cerquetti, dir. Gabriele Santini – 1954)
Atto II
Fu la sorte dell’armi (Elena Nicolai, Anita Cerquetti, dir. Gabriele Santini – 1954)
Atto III
Qui Radames verrà…O cieli azzurri (Anita Cerquetti, dir. Gabriele Santini – 1954)
Aida!…Tu non m’ami!…Sacerdote, io resto a te (Mario Filippeschi, Anna Maria Rovere, Robert McFerrin, Ebe Stignani, dir. Vincenzo Bellezza – 1956)
Atto IV
L’aborrita rivale…Già i sacerdoti adunansi (Ebe Stignani, Mario Filippeschi, dir. Vincenzo Bellezza – 1956)
Ohimè! Morir mi sento…Sacerdoti, compiste un delitto (Ebe Stignani, Carlo Cava, dir. Vincenzo Bellezza – 1956)
Solo io non riesco ad ascoltare nessuno dei brani proposti?
Li ho passati in rassegna quasi tutti e funzionano… Qualcun altro ha riscontrato problemi?
Riesco ad ascoltarli solo scaricandoli. Va bene lo stesso, però
Grazie.
Io ho ascoltato Il Barbiere ed Il Trovatore e funzionano. Gli altri porvo ad ascoltarli domani.
Ehi! Ma da dove è uscita questa registrazione dell’ultima Aida della Ebe con questo audio buono? Perché c’è su Youtube, ma l’audio è completamente diverso… Che bello!
io li sento tutti
aanche io. Filippeschi quanti metri ha percorso mentre spara “sacerdote, io resto a te” ?
Io li sento tutti. Grande Ebe ma anche la Nicolai non che scherzi…..
Ma, in particolare, sono rimasto stupito dalla Gioconda della De Cavalieri, soprano un tempo considerata routiner ma a riascortarla se ne (ri)scopre la grande solidità. Bellissimo post Grazie.
Che bello ascoltare il suggeritore nella romanza della Butterfly 1958, con una voce dolcissima della Tebaldi e un vigorosissimo Raimondi.
Avrei detto che sarebbe disturbante, ma, pur conoscendola a memoria
il sottoscritto sbaglierebbe i tempi (pochi decimi di secondo) del suggerire. Il teatro allora (ahimè) era fatto di professionisti che lavoravano con serietà anche nel fare il suggeritore. Vale il detto: la classe non è acqua. Un solo rimpianto, se la Tebaldi anzichè rincorrere il Del Monaco nelle note ardite di opere drammatizzate per farlo emergere avesse coltivato un modo di cantare sontuoso ,poteva essere normale epigono della Rethberg.
Certo che all’epoca si appoggiavano molto sui suggeritori
Bellissimo il Barbiere Kraus&Scotto! Quelli erano i giovani di allora, non questi che si vogliono lanciare oggi nella medesima opera. Ricordo l`emozione di trovarlo scritto su una cronologia, poi la lunga ricerca estenuante, infnine ascoltarlo… Fa il paio con la Carmen areniana in cui la Scotto e` Micaela in italiano, ruolo poi abbandonato.
Signori, è con immenso gaudio che vi annuncio che l’Azucena del Trovatore qui sopra non è la Nicolai bensì la Signora Ebe.
bastano un paio di vocali per capire che non è la stignani, perdona.
Quest’ultima cantò il Trovatore a Napoli in tre occasioni ossia 1924 con Lois, Inghilleri Poli-Randaccio; 1929 con Lauri-Volpi/Merli, Arangi-Lombardi, Molinari e da ultimo nel 1953 con Penno,Tagliabue, Guerrini.
Non sono ammesse parolacce!!!!
Ho anche verificato sulla cronologia del San Carlo edita da Giunti e sulla biografia della Nicolai, atteso che una seria della Stignani non c’è. Ed è giusto per rispetto ad una persona che diceva che un cantante vale per quello che fa sulla scena e basta!
Donzelli, è proprio il contrario: bastano un paio di vocali per accorgersi che È la Stignani. Appena è iniziato stride la vampa me ne sono accorto. Precisamente: appena è iniziato pensavo: “Caspita! La Nicolai quì sembra la Stignani…” Ma dopo poco ho realizzato che si trattasse veramente della Ebe; poi, siccome la sopra c’è scritto che è la Nicolai, ho sentito tutto per fugare ogni dubbio, non derivante da ciò che sentivo bensì da un pizzico di onestà e modestia dettate da ciò che leggevo appunto: non c’è dubbio alcuno, è la Stignani. Basta che fa in confronto col Trovatore scaligero. Tu puoi controllare tutte le biografie e cronologie che vuoi, io affermo perentoriamente che quella è la Stignani: telefonasse pure Celibidache dal cielo ad affermare il contrario… 😉
Perdonami per ciò che ti dico adesso! M sembra strano che un ammiratore della Signora non se ne sia accorto, anzi…
Se le vocali non sono sufficienti a far capire che sia la Nicolai, basta ascoltare il timbro della cantante in questione per capire che non sia assolutamente la Stignani: la voce ha un colore “grigio”, una certa fumosità e non è invece luminosa. Se non erro poi, la Stignani cantò il Trovatore a Chicago con la Callas nel ’55, dove fu poi sostituita da Claramae Turner
Ah però! Tutta questa conoscenza della cronologia e poi non la si riconosce nemmeno!.. Del colore grigio che senti ne abbiamo discusso a lungo altrove: è un difetto che ha avuto da sempre, ma non pare essere sempre presente. In questa Azucena (visto che ribadisco che si tratta inconfutabilmnete della Stignani), come in quella scaligera, credo che scurisca e riempia di più la voce, essendo la parte più centrale e non avendo che poche escursioni in acuto. A questo aggiungi che ogni registrazione ha un timbro diverso. Ecco perché non senti il colore luminoso di cui parli. Ma ti assicuro che è la Stignani in tutto e per tutto.
Scusate, non vi siete accorti che il brano risulta abbassato di mezzo tono? Probabilmente il nastro è stato riversato male. Ecco spiegato il timbro meno brillante e un po’ tubato in basso, di quella che comunque anche a me sembra a tutti gli effetti la Stignani.
Anche a me sembra la Stignani.
A parte il paio di vocali “stignanesche” è il timbro che mi sembra diverso. Anche gli acuti non mi sembrano della Stignani. Certo la registrazione è così rovinata che è veramente difficile.
Penno si riconosce, invece, benissimo nonostante l’abbassamento.
Il timbro, ripeto, risulta contraffatto a causa dell’abbassamento di tono dovuto al riversamento errato.
Si, io me ne ero accorto: è che non sapevo o non avevo riflettuto sul fatto che l’abbassamento di frequenza in fase di riversamento cambi il timbro del suono. Quindi potrei aver detto una fesseria sul fatto che essendo Azucena una parte piuttosto centrale la Stignani incicciotti la voce; ma anche no… In ogni caso, ha più o meno lo stesso timbro del Trovatore scaligero, che anche risulta più basso di frequenza; non mezzo tono esatto. Ma badare al timbro, a causa di tutto ciò, è un po’ aria fritta. C’è però tutto il resto che denuncia chiaramente chi stia cantando: emissione, modo di attaccare i suoni e di ridurli, pronuncia delle consonanti, articolazione del fraseggio e fraseggio, ecc.
Che dirvi? Auguri ragazzacci, come sempre meritati per l’ onestà intellettuale che vi contraddistingue. Vorrei approfittare dell’ occasione per inviare un saluto a Marianne Brandt e Giuditta Pasta, due firme di punta di questo sito che spero di leggere ancora presto!
Alles Gute und noch viel Erfolg!
Bellissimo post, ascolti stupendi. Si è dimostrato che nelle campagne napoletane, in un teatro all’aperto e negli anni ’50 si potevano allestire senza tanti patemi opere di repertorio impegnative impiegando anche i “pezzi da novanta” dello “star system” dell’epoca ottenendo però, a differenza di oggi, spettacoli di alto livello. Solo un piccolo appunto: credo che la Stignani avrebbe fatto meglio a farsi sostituire in questa recita, non è per niente in forma e spiace sentirlo perché è talmente in difficoltà con la voce che non tenta nemmeno di puntare sul fraseggio per mascherare il problema… peccato perché a Dublino due anni più tardi era ancora capace di grandi prestazioni.
Attenzione: non è per niente in difficoltà con la voce, la quale non si sposta di una virgola (tranne qualche grattatina sul passaggio inferiore): il problema è che ha i fiati corti. Il fraseggio è il suo di sempre.
C’è qualche audio di Dublino? Non ne sono a conoscenza.
Evviva lo spazio di libero pensiero del Corriere della Grisi, un appuntamento quotidiano, un luogo per confrontare ascolti e opinioni, riflettere e imparare di cui non saprei più fare a meno. Grazie agli Autori tutti! Anch’io come Enrico trovo bellissimo il Barbiere con Kraus e Scotto.
Grazie a voi di esserci per leggere e partecipare !
leggo “bello il barbiere con KRAUS e SCOTTO” , ma PROTTI che in fin dei conti è il protagonista ? mi risulta difficile apprezzare una esecuzione se il protagonista non è valido;rendiamo merito a PROTTI.
otello
Già Protti, un baritono eccezionale, perchè dimenticarlo ?
Tantissimi auguri I complimenti si sprecano per come viene gestito il blog e per il livello che cercate sempre di assicurare a noi lettori.
Un grazie anche a tutti coloro che intervengono e rendono speciale questo luogo virtuale. Ora mi godo gli ascolti succulenti;)
Ma alla fine si tratta della Stignani o della Nicolai?
dubbio amletico 😀