la stagionata scaligera

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non so se madama grisi commenterà la stagione annunciata pochi istanti fa.

abbiamo già pensato ad un piccolo commento musicale chiedendo ai lettori di prestare attenzione alla prime parole dell’inno a Garibaldi. Possiamo solo aggiungere ch ein mezzo a tanta bella gioventù si dà per certo il ritorno di Luciana Serra come Rosina e della nostra carissima Luisa Mandelli quale Berta!

15 pensieri su “la stagionata scaligera

  1. Francamente solo a vederli i cast fanno paura… si salvano solo due o tre nomi. Non dico per gufare ovviamente. Magari la Agresta Mimì farà bene, la Mosuc Lucia credo potrebbe lasciarla perdere ormai e si poteva chiamare la Pratt… fortunatamente almeno a Venezia la chiamano! Raimondi e Nucci nel Barbiere paiono un dejavuXD

    Unica nota di gioia il concerto della Edita: farò di tutto per esserci perché potrebbe essere l’unica volta in cui la vedrò:) piuttosto temo sarà difficile procurarsi il biglietto e ho letto che in Scala lo è particolarmente… magari più avanti chiederò lumi qui sul blog dove so che ci sono molti milanesi.

  2. L’unica cosa davvero interessante è il Festival delle orchestre (almeno la metà dei concerti è imperdibile: Jansons, Rattle, Fischer, Jarvi, Harnoncourt, Nelsons, Gardiner, con compagini eccellenti, dai Berliner ai Wiener, dalla Cleveland alla Budapest, dal Concentus Musicus all’Accademia di Santa Cecilia, dalla Boston alla Filarmonica di Israele…purtroppo c’è anche Dudamel e quella roba del sistema Abreu). Personalmente assisterò solo alla Poppea e Die Soldaten (Otello mi incuriosisce per Gardiner). Decisamente da incubo la stagione pianistica con l’immancabile Pollini (appuntamento fisso come le tasse…e ugualmente piacevole) e Barenboim che massacrerà in quattro allucinanti serate il povero Schubert: mi chiedo che cosa dobbiamo aspettare perché alla Scala arrivino anche altri pianisti (attivi in tutto il territorio nazionale)…quelli veri come Lupu, Sokolov, Pires, Argerich, Guy, Lewis, Zimerman. Ormai non resta che sperare nella pensione. Imbarazzante la presenza di Ruggero Raimondi, Carreras, Alagna, Nucci, Cura e, con tutta la benevolenza, pure la Gruberova. Incommentabili certe bacchette: Santi, Maazel, Zanetti, Ranzani, Rizzi….vergognoso davvero. Unica nota positiva – nonostante gli annunci entusiasti di taluni – l’assenza di Michieletto e del suo Falstaff in Casa Verdi e della Boheme google map…mi potrò quindi godere ancora una volta lo splendido spettacolo di Zeffirelli, godendo il doppio per la rabbia rabbiosa dei laudatores dell’eurotrash e del teatro di regia. Tié!!!

  3. Da un teatro che campa di rendita su un prestigio lontano lontano, in caduta libera verso l’ obiettivo teatro turistico/palcoscenico personale delle solite 2-3 agenzie, in pieno stile Met, dove paghi a peso d’ oro per assistere a cose che sembrebbero inadeguate nella provincia tedesca, non mi aspetto più nulla. Se non la chiusura

  4. Scorrendo il programma della nuova annata della scala, sembra di assistere ad una visita guidata della casa di riposo per artisti sfigati
    e malaccorti. Perfetto il commento di Paolo Isotta, che condivido.

  5. Riporto integralmente il commento di Isotta.
    Ma Pretre non salva il cartellone.
    Della stagione presentata dal nuovo sovrintendente Pereira la cosa migliore è l’omaggio al gramde Georges Pretre per il novantesino compleanno: con l’esecuzione del Werther in forma di concerto e manifestazioni sinfoniche. Buona stagione di balletto anche col ritorno del Ballo Excelsior. Promette bene Fin de partie di Kurtag specie per il fattoche si basa sul testo di Becket; e quanto a novità, rende lieti la presenza di una dovuta al nostro bravissimo Fabio Battistelli. Ancora va lodato l’aver inserito Die Soldaten di Zimmermann e l’aver affidato a Philippe Jordan la Missa Solemnis di Beethoven che mancava da molto tempo.La vera è propria ossatura della stagione è però pessima. L’inaugurazione col Fidelio diretto da Baremboim qualifica male l’intero Cartellone. E taccio del resto.
    (Paolo Isotta)

    • Il “grande” George Pretre????? Vabbé, ma Isotta è da tempo bollito…del resto da uno che definisce Nello Santi e Santini due grandissimi direttori non si possono aspettare parole intelligenti…

  6. Duprez non ti piace Pretre ? Taluno dirà che Gavazzeni o Santi, o Santini erano routinier? Forse lo erano, ma tutto va sempre rapportato al loro tempo. Ma non vorrei che sotto sotto ci fosse una riabilitazione del Baremboim. Il direttore argentino-tedesco è e resta quello che a milano si dice “ofelè fa ‘l to mestè” Che costui habbia ottenuto la direzione musicale scaligera è una vergogna. Pensare di escludere uno Chailly da quel posto la dice lunga sulla pochezza musicale del consiglio di amministrazione della Scala.

    • Santi e Santini sono dei battisolfa. Checché ne scriva Isotta. Gavazzeni aveva molta cultura, ma non la trasmetteva certo alle sue direzioni. Pretre…bah, mai piaciuto. Sicuramente non è un grande. Quanto al sospetto di riabilitazione da parte mia di Barenboim, mi offendi e probabilmente non conosci quello che ho scritto circa la sua esperienza scaligera.

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