Prenotazioni comparate: Royal Opera House Covent Garden, Opéra di Parigi, la Scala.

Opéra-ParisDi certo l’aspetto più notevole del sistema prenotazioni on line dell’Opéra di Parigi è costituito dall’esistenza di una “lista di attesa”. Il giorno in cui si aprono le prenotazioni di uno spettacolo, il server annota  l’ordine di accesso al sito da parte dei singoli utenti (sia di quelli già registrati, e quindi riconosciuti dal sistema, sia di quelli che vi accedono per la prima volta). Nel momento in cui l’utente digita l’indirizzo http://www.operadeparis.fr, una schermata gli consente di visualizzare una stima del tempo necessario ad accedere effettivamente al sito, sia per ottenere informazioni sugli spettacoli, sia per scegliere ed acquistare i biglietti. Le prenotazioni on line si aprono alle 9 (ora di Parigi), ma è possibile “mettersi in coda” (virtuale) anche prima di quell’orario, con la certezza che il sistema registrerà l’accesso al sito, metterà letteralmente in ordine gli aspiranti acquirenti e ridurrà quindi significativamente l’eventualità di “blocchi” del sistema derivanti da accessi di massa, effettuati all’ora designata per l’avvio delle vendite. Per acquistare i biglietti occorre registrarsi, con procedura analoga a quanto avviene per qualsiasi teatro che proponga un servizio di vendita on line, ma il servizio in questione non è appaltato ad un’altra società e, di conseguenza, gli utenti non vengono “dirottati” su un sito differente. A partire dal momento della scelta dei posti, l’utente dispone di 15 minuti di tempo per completare la procedura d’acquisto (pagamento tramite carta di credito). Se la prenotazione viene aggiornata, ad esempio perché vengono acquistati altri posti o perché l’utente rinuncia a posti già prenotati, il quarto d’ora viene ricalcolato in automatico in base all’ultimo aggiornamento dell’ordine. Degno di nota risulta, poi, il sito collegato http://boursechange.operadeparis.fr/, che permette agli utenti  di rivendere e acquistare, in piena trasparenza e sicurezza, biglietti ottenuti sia in biglietteria sia on line. Anche per accedere a questo sito occorre registrarsi (con user e password differenti da quelli utilizzati nel sito principale) e i biglietti “ceduti” possono essere proposti unicamente a un prezzo identico o inferiore a quello corrisposto al momento dell’acquisto iniziale. Si tratta di un sistema intelligente e pratico di “fare rete” fra i melomani, che permette di ottimizzare e ampliare realmente, e non con sterili proclami, l’accesso al teatro e costituisce un deterrente non da poco contro il bagarinaggio (non solo) virtuale. Viene da chiedersi perché, altrove, iniziative come queste vengano demandate, nella migliore delle ipotesi, all’iniziativa dei singoli utenti “di buona volontà”. – A. Tamburini

 

teatro_alla_scala4I parigini sono un popolo civile si sa salvo che nella sala da bagno dove manca un meraviglioso, utile, indispensabile oggetto per il quale gli italiani sono celebri il BIDET. Ma l’italica civiltà conosce in altri campi barbarie ben peggiori che il rischio di limitata igiene intima.

Dopo le polemiche per le prenotazioni della Traviatella (intesa come la Traviata del 4 dicembre detta anche primina)  gli intasamenti sul sito ogni volta che cerchi di prenotare via internet qualunque spettacolo con difficoltà di riconoscimento di password, userid, segnali di errato sul codice fiscale da tempo memorizzato ed utilizzato. Poi si sa in altri siti e con congruo ricarico il biglietti ci sono sempre oppure sul sito ufficiale del teatro il giorno antecedente o stesso della recita compaiono  disponibilità. Con dispendio di informazioni a chi fosse già registrato (schedato) presso il sito di acquisti on line della scala viene mandato l’avviso che nuovo programma per le prenotazioni è stato installato e che sarebbe meglio procedere prima della ipotetica prenotazione alla registrazione. Obbediente lo faccio. Arriva il giorno di uno spettacolo di cui fotte poco a chiunque ossia i Troiani.  Quindi nessuna necessità di rissa telematica per due posti da povero (gli unici che posso e soprattutto voglio permettermi nel raffronto prezzo qualità del teatro milanese). Digito casella di posta e codice. Il sistema mi risponde che il codice è errato. L’età , la presbiopia fanno brutti scherzi, ma avendo utilizzato il copie e incolla in numero NON PUO’ essere sbagliato.

Mi registro nuovamente, ma naturalmente quando digito i miei dati che sono sempre quelli e che il sistema ha in memoria lo stesso mi “sbatte fuori” per il semplice fatto che mi ritiene già registrato. Allora provo ad ingannare il sistema dandogli un differente indirizzo, ma il codice fiscale è e rimane lo stesso  e, quindi, mi risbatte fuori ovvio. Secondo tentativo diciamo che ho dimenticato o perso la userid e allora  con la nuova userid provo l’accesso. Ennesimo risultato negativo. Chiudo computer, perdo ovviamente la prenotazione e riaccedo alla prenotazione on line. Stessa storia terza userid. Chiudo, spengo e riaccendo. Al terzo tentativo riesco MIRACOLO, altra parola non si trova ad arrivare alla schermata della prenotazione. Siccome già conosco l’onestà presentazione del prodotto biglietto so che devo accedere alle singole tipologie di posto per poi accedere alle singole tipologie di biglietto e trovare quello economico e meritevole per questo spettacolo. Prenoto e riesco anche a pagare con carta di credito senza ricevere le più normali risposte che sono “carta di credito non abilitata”, “impossibile accedere al sito ….CARD”.

Tempo quaranta minuti!!!! – D. Donzelli

Royal_Opera_House_and_ballerinaNel novembre 2013, ho deciso di trascorrere una settimana a Londra in occasione delle festività natalizie. Poiché non vi ero mai stato, ho voluto includere una serata alla gloriosa Royal Opera House. Si rappresentava Carmen, nella  già rodata produzione di Francesca Zambello, con Oren alla direzione e Alagna, Priante, Cangemi e Antonacci nel cast. Un’opera di grande repertorio, dunque, con un cast che – per i motivi più disparati – avrebbe attirato molti spettatori e, per giunta, in un periodo dell’anno in cui Londra è colma di turisti. Il giorno dell’apertura delle prevendite mi registro sul sito e attendo scattino le 9.00 del mattino per provare ad acquistare un paio di biglietti nel settore “amphitheatre” (assimilabili alla prima galleria centrale in un teatro tipo Scala). Immaginavo che non sarebbe stato semplice trovare posto. E invece… Nel giro di pochi minuti selezione manualmente il posto, verifico la visibilità, procedo all’acquisto, scelgo tra le diverse opzioni (ritiro del biglietto in teatro o spedizione a domicilio, prenotazione della cena, prenotazione di un drink, programma di sala etc..). Immediatamente arriva la mail di conferma con allegato il numero di prenotazione e il pagamento a mezzo carta di credito. Nessun sovrapprezzo per la prevendita viene praticato. Stampo il tutto. La settimana prima della partenza, mi arriva una nuova mail della ROH che mi ricorda la data dello spettacolo, mi conferma il cast e mi fornisce altre informazioni, dandomi nuovamente la possibilità di acquistare altri servizi. Il 3 gennaio – il giorno dello spettacolo – ricevo in mattinata una nuova mail della ROH, ricordandomi che alle 18.00 si sarebbe levato il sipario e invitandomi a recarmi in biglietteria almeno mezz’ora prima. Mi godo la serata, ammiro la bellezza del teatro e la perfetta organizzazione, constato il superiore livello di civiltà e me ne torno in albergo. Il giorno dopo una nuova mail della ROH mi chiede di voler esprimere un feedback sullo spettacolo e sul servizio e mi informa della possibilità di partecipare ad un concorso per vincere biglietti per eventi e concerti compilando un questionario relativo alla mia esperienza alla ROH e mi chiede la possibilità di inviarmi materiale informativo, inviti e promozioni. Un sistema pratico, veloce, semplice da utilizzare e soprattutto efficiente. Ho provato, qualche giorno fa, a prenotare un biglietto per Les Troyens scaligeri – opera non certo di repertorio e che amo moltissimo (come tutto Berlioz) – e oltre ad essermi trovato davanti alla solita storia (costi elevati e sovrapprezzi nascosti, disponibilità variabili da una mezz’ora all’altra, nessuna possibilità di verificare la visibilità in modo chiaro, sistema macchinoso per la scelta manuale, gara di velocità tra utenti perché il posto che si sta riservando non viene “fermato” durante le procedure d’acquisto…) ho sperimentato le novità del nuovo gestore elettronico di biglietteria: il sistema si è bloccato diverse volte e i tentativi d’acquisto non sono andati a buon fine pur avendomi addebitato il costo sulla carta di credito. Ci ho rinunciato naturalmente (con molto dispiacere per quel ritengo sia il più interessante spettacolo dell’anno alla Scala)  e ho avuto l’ennesima prova che siamo figli di un dio minore. – G.L. Duprez

10 pensieri su “Prenotazioni comparate: Royal Opera House Covent Garden, Opéra di Parigi, la Scala.

  1. Aggiungo un altro esempio, relativo alla vendita on line per le rappresentazioni de La Forza del Destino alla Bayerische Staatsoper, con il debutto di Jonas Kaufmann come protagonista. Spettacolo , aldilà delle nostre opinioni sugli artisti, richiestissimo e gettonatissimo, per il quale c’ erano richieste di posti da tutta Europa. A München funziona così: appena viene pubblicato il calendario della stagione (circa verso maggio dell’ anno prima) si può inviare una richiesta impegnativa per posta alla biglietteria, che viene evasa circa tre mesi prima della data della rappresentazione scelta. Se la risposta è positiva i biglietti vengono spediti direttamente a domicilio. Se la risposta è negativa , due mesi prima della rappresentazione inizia la vendita on line. Appena ci si collega, subito compare un contatore che ti dice i minuti di attesa e quante persone prima di te sono collegate. Una volta arrivato il turno si accede alla pianta del teatro. Risultato, i posti c’ erano, anche se poi non li ho acquistati. Aggiungo che avrei potuto pagare i biglietti anche tramite versamento bancario on line. Anche a Zurigo si procede così, e se tu lo richiedi puoi farti inviare il biglietto tramite e mail, cosa che avviene puntualmente in dieci minuti al massimo, e stampartelo tu stesso.
    Ultima cosa. Qui a Stoccarda e anche a München qualsiasi biglietto di teatro o cinema dà automaticamente diritto all’ uso gratuito dei trasporti pubblici, a partire da tre ore prima e fino a tre ore dopo la rappresentazione, fino alla distanza di 30 km. dal capoluogo.

  2. Io che emigrata lo sono già (a Londra) aggiungo anche che alla ROH c’è come in tutti i teatri cittadini il sistema dei “returns”, per cui più volte ho comprato biglietti decenti il giorno stesso della rappresentazione, che magari era sold out da settimane. L’unica cosa da evitare è l’incubo della coda dell’ultimo minuto per ritirare il biglietto. Ma il teatro è davvero una macchina da guerra da cui c’è solo da imparare.

  3. Ma cosa mi raccontate? La Scala è efficientissima, vi ricordo che per accedere alla prima di Aida con Luciano Pavarotti 7.12.1985 io ho fatto SOLO tre giorni e notti di coda davanti al teatro con appelli (quindi presenza fisica e lista in mano al master-bagarino) ogni tre ore. Quindi il posto in prima galleria al costo di 150.000 lire (di allora)
    ho potuto poi parteciparvi. Questa sì che è civiltà….Che poi abbia rischiato una polmonite e solo uno effetto collaterale.

  4. Dimenticavo di dire che nel 1984 andai a Parigi in compagnia di miei familiari, arrivato che fui mi volli prendere lo sfizio di andare all’Operà. Mi recai di persona alla biglietteria e acquistai SENZA CODE (una prova deludente) un biglietto per Werther per due giorni dopo, rifiutando uno analogo per Tannhauser per la sera stessa. Infatti nel Werther c’era Alain Vanzo che alla scala probabilmente non sapevano chi fosse eppoi cantava in francese!

  5. C’è da dire che la gestione scaligera della biglietteria (con i suoi reconditi maneggi, privilegi, favori, macchinosità etc..) è lo specchio del grado di civiltà del nostro paese e dei suoi abitanti. Alla ROH prima dello spettacolo è possibile ordinare drink o cena da consumare durante l’intervallo: si ordina e si paga prima, poi dopo la prima parte ci si trova il proprio tavolo già pronto coi piatti serviti oppure si trovano i drink preparati su un lungo bancone (con ricevuta con nome e scontrino pagato). Terminata la prima parte, vedendo il bancone e osservando la gente che con ordine prendeva il proprio bicchiere, mi sono chiesto che sarebbe accaduto in Italia senza cani da guardia che controllassero nomi e scontrini: immagino i furbi che avrebbero fatto incetta di bevande e focacce pagati da altri o risse squallide o spintoni. E poi ci permettiamo pure di prendere in giro i britannici che restano ordinati in coda…

  6. L anno scorso sono stato a londra a novembre e avevo acquistato anticipatamente da milano i biglietti per l elisir d amore con alagna e kurzak e maestri . Per inciso spettacolo delizioso di laurent pelly Cio’ premesso la semplicita’ di acquisto non mi e’ sembrata nulla di speciale. Per quanto riguarda l esperienze della royal opera house mi sono sentito come un extra comunitario , chi dovesse andare a Londra non manchi . La biglietteria ricorda il check in della First class di una grande compagnia aerea, efficienza e organizzazione impareggiabili e poi non mancate di provare i ristoranti all interno del teatro ! Una esperienza pazzesca , un posto meraviglioso . si respira un aria
    Internazionale che ce la sogniamo! Un mix di trazidione, innova zione ed efficienza! la sera seguente ho riservato un ora prima per un balletto, essendo arrivato a ‘pelo’ sono stato accompagnato al mio posto da una maschera!

  7. Da qualche tempo a questa parte alla Fenice hanno lievemente modificato le modalità di acquisto dei biglietti, introducendo una novità che apprezzo moltissimo e cioè quella dei biglietti inoltrati (nel giro di 1/2 minuti dalla conclusione dell’acquisto online o telefonico) a mezzo mail e che dev’essere cura dello spettatore stampare e portarsi a teatro.
    In precedenza, invece, dopo qualsiasi ordine (online o telefonico) i biglietti venivano stampati dal teatro, imbustati, consegnati al personale all’ingresso del teatro: lo spettatore doveva ritirarli il giorno dello spettacolo, con conseguenti code del tutto disordinate e sparpagliate attorno al tavolo e spesso inconvenienti principalmente dovuti alla frenesia ed agitazione delle signorine addette alla consegna.
    Una volta, infatti, mi è capitato di discutere animatamente con una di queste signore perchè insisteva che il mio biglietto non c’era e che non l’avevo acquistato (nonostante avessi rammostrato la mail di conferma dell’ordine). Dopo numerose insistenze e con la coda che mi spingeva dietro, si è accorta che la busta era stata compilata con un cognome leggermente diverso dal mio ed inserita sotto una lettera sbagliata…ovviamente i biglietti mi sono stati, poi, consegnati con una smorfia e nessuna scusa.
    Con i biglietti elettronici, invece, nessuna coda, nessun rischio di restare fuori dal teatro e soprattutto risparmi di spesa del teatro (visto che comunque dei costi li sostengono a stampare anche i biglietti acquistati da internet o al telefono).
    Sistema che potrebbe acquisire anche la Scala, visto che una volta comprati i biglietti online (non so se sia così anche con il nuovo appaltatore del servizio) li stampano direttamente loro e li inviano al domicilio dello spettatore con conseguenti spese di buste in carta intestata e relativa affrancatura.
    Tornando alla Fenice, il sistema di prenotazione online è veloce e senza intoppi, unica (grossa) pecca è l’impossibilità di scegliere i posti desiderati selezionandoli direttamente sulla pianta del teatro, perchè il sistema segnala i “migliori” posti disponibili. In questi casi, se non soddisfano i migliori posti segnalati, occorre chiamare il call center e, con piantina alla mano, chiedere quali siano le disponibilità specifiche. Ovviamente bisogna sperare che l’operatore di turno sia disponibile a sbattersi per rappresentare i posti desiderati.

  8. …tanto per rendere l’idea di quale è il livello di servizio che a Londra viene dato al cliente (perchè bisogna ricordare che chi paga un bilglietto all’estero è un “cliente” non un assistito sociale come in italia), ricevo questa mattina una mail dal Covent garden dove oltre a ricordarmi che ho comprato dei biglietti per il 03 Marzo, mi avvertono che “Please be aware that from 24 February until the end of 2014, Covent Garden Underground Station will be exit only, to allow TFL to carry out planned works on the station lifts. This may affect your journey coming to a performance and your journey home. The nearest alternative London Underground Stations are Leicester Square (Northern and Piccadilly lines) and Holborn Station (Central and Piccadilly lines). For more information, please visit http://www.tfl.gov.uk“.
    Questo è customer care; questo è quel che un mio collega argentino chiamava “el primero mundo”…

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