Buon compleanno, caro Gioachino. Con la voce !!!!!

gioacchino_rossini2Il genetliaco del genio di Pesaro cadrebbe domani, ma la data imporrebbe una celebrazione quadriennale. Troppo il lasso di tempo e non perché Rossini sia stato l’autore che dal 1980 ha conosciuto una riscoperta, ma proprio perché questa riscoperta è finita da tempo e, da molto  tempo si deve per correttezza parlare di Rossini decadence e fare della renaissance i bilanci. I bilanci poi sono un pugno di cantanti la cui preparazione tecnica, fantasia musicalità in alcuni casi curiosità culturale ha consentito di riporre per una decennio o poco più quei titoli fatti e pensati per cantati di pari tecnica, fantasia musicalità e cultura (non dimentichiamo che molti di loro avevano studi di conservatorio pari a quelli del loro autore). Oggi siamo alla decadenza e solo leggi commerciali e necessità di far credere per vendere consentano che vengano proposti i titoli rossiniani. Tragici o comici che siano nessuna o poca differenza perché le difficoltà vocali di Cenerentola sono quelle di Semiramide o di Elena di Dhu e in questi ultimi tempi abbiamo dovuto assistere  a proposte che possono essere qualificate come scandalose, comiche ridicole ed altre ancora si annunciano ed anche in teatri che hanno nel momento d’oro della Renaissance del pesarese mostrato il più sordo degli orecchi.
Parlando dei cantanti rossininiani dell’aetas aurea degli anni settanta ottanta, che frequentemente abbiamo riproposto soprattutto per evitarne la damnatio memorie di cui fatti oggetto per poter continuare ad aprire la bottega ho richiamato preparazione tecnica, fantasia, musicalità. Ma per onestà non posso certo parlare di timbro di qualità vocali e di doti naturali esemplari. L’unica cantante che in parte rispondeva ad un canone non solo rossiniano poteva essere Joan Sutherland, ma gli altri facili battute come voce da corista, timbro da Paperina, voce sciagurata e chi più ne ha più ne metta e francamente pur avendoli applauditi tutti e tanto non posso opporre alcunchè.
Allora discutendo di Rossini, che è sempre un argomento acceso  nel blog abbiamo cominciata a pensare quei cantanti che nell’eseguire il pesarese abbiamo dimostrato ed offerto al pubblico la voce, intesa ora come timbro sontuoso, ora come ampiezza di armonici ed abitudine ad altro repertorio, che poi, attesi tempi richiamava il cantante e la sua carriera. Ma che esistesse Rossini e più in generale il bel canto anche in quelli che ci sono stati dipinti come anni bui per il canto era ben chiaro. Cito alcuni esempi Toscanini arrivò alla generale di Norma nel 1905  poi ritenne Maria de Macchi la prescelta protagonista insufficiente alle esigenze della parte e Gavazzeni nelle sue “campane di bergamo” ricorda come lo stesso Toscanini più volte avesse caldeggiato e sognato una ripresa scaligera di Mosè. Dovette accontentarsi ancora di  proporre la grande preghiera come primo brano vocale del concerto inaugurale della riedificata Scala e vedere il proprio successore Tullio Serafin offrire per ben due volte (1910 e 1913) Norma in Scala e la seconda volta con Giannina Russ, che fu una delle ultime esecutrici di Semiramide. Ma non è il solo caso basta guardare certi programmi da concerto di Sigrid Onegin e sorge il dubbio che sia il programma di Marilyn Horne o quanto Frida Hempel propose a New York alla Carnegie Hall per capire che belcanto e Rossini erano la vena nascosta di quei tempi, che spesso si sapeva e si riteneva di non poter fare. Prendetela per una battuta ma la prima Clitemnestra e la prima Crisotemide avrebbero ben potuto cantare Tancredi o Semiramide senza problemi di sorta. Anzi.. con una ampiezza e ricchezza di timbro sconosciuta alle nostre più grandi  interpreti di quei titoli, che sia detto le due figure di Strauss avrebbero potuto vederle dalla platea di un teatro.
Questo può essere una declinazione della fantalirica, ma  spigolando e riflettendo sulle esecuzioni di quel poco che di Rossini fra il 1900 ed il 1955 sopravvisse e venne sporadicamente riproposto possiamo proporre il Rossini con la voce del titolo. In alcuni casi ci sono patteggiamenti con la coloratura mai da parte di nessuno dei cantanti con la ortodossia dell’emissione la facilità del suono lo squillo, la morbidezza il legato che servono in tutto il melodramma, massime in Rossini.

Gli ascolti

Gioachino Rossini

Il barbiere di Siviglia

Atto I

Ecco ridente in cieloFlorencio Constantino, Alain Vanzo

Largo al factotumCarlo Galeffi

Una voce poco faFrieda Hempel, Sigrid Arnoldson, Eleanor Steber, Ebe Stignani, Fiorenza Cossotto

L’Italiana in Algeri

Atto II

Pensa alla patriaOralia Dominguez

La Cenerentola

Atto II

Sì, ritrovarla io giuroChris Merritt

Nacqui all’affannoEugenia Mantelli, Christa Ludwig

Armida

Atto II

D’amor al dolce impero Maria Callas

Atto III

Se al mio crudel tormentoMaria Callas

Mosé

Atto II

Eterno, immenso, incomprensibil DioNazzareno de Angelis

Ah! D’un’afflitta il duolo Christine Deutekom

Atto IV

Dal tuo stellato soglioNazzareno de Angelis

Semiramide

Atto I

Ah! Quel giorno ognor rammentoEbe Stignani, Elena Cernei

Bel raggio lusinghierCelestina Boninsegna, Giannina Russ

Atto II

Deh! Ti ferma, ti placaTancredi Pasero

Guillaume Tell

Atto II

Doux aveuMargarethe Siems

Stabat Mater

Cujus animamJacques Urlus

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6 pensieri su “Buon compleanno, caro Gioachino. Con la voce !!!!!

  1. Bellissimi questi ascolti. Io ero fermo agli interpreti anni 80/90 ( Blake, Ch. Merritt, Dupuy etc.). Vorrei ascoltare una “Donna del lago” (la mia opera rossiniana preferita) cantata come si deve. Qualche suggerimento? Grazie.

  2. Auguri al sommo Rossini che rimane sempre il mio preferito:)

    Rino se posso darti un parere io apprezzo particolarmente il live parigino dell’86 con Cuberli, Blake, Merritt e Valentini-Terrani:)
    Poi credo che sia ottimo anche il live di Scimone con Von Stade, Horne credo nnell’80, ma non l’ho mai ascoltato. ..

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