Comparazione impossibile per coloro che sono avvezzi al grande canto di tradizione, ma doveroso per chi oggi approva ed apprezza l’estetica baroccara quello che vi propongo per oggi nella grande scena di Fiordiligi “Come scoglio”, a corredo della bella proposta mozartiana us di Selma Kurz. Una comparazione che vuole sintetizzare l’opposizione tra il grande Mozart di ieri e quello moderno. Dame Margaret Price, forse l’ultima grande mozartiana assieme a Sena Jurinac ed Eleanor Steber, voce vera, molto importante, dal timbro lirico, in grado di manovrare la voce in tutti i registri. Abilissima in zona grave, ove sa mantenere il suono alto, sonoro e chiaro, precisa nell’agilità e soprattutto musicista elegantissima, accento perentorio ma mai sguaiato, linea di canto aristocratica, mai intaccata da manierismi, vezzi, moine e sospiri da interprete esteriore. Cecilia Bartoli, cantante agli antipodi, voce modesta, una corda vocale anfotera perché la voce non è correttamente posizionata, incapace di risuonare libera e a fuoco, zona centro grave tubata, suono malfermo e tremulo, interpretazione sempre incardinata su un nervosismo esteriore, guarinito da mossette e sospiri inadeguati allo stile del brano. Invito i lettori ad osservare come nell’esecuzione di Margaret Price l’aria venga restituita con l’ampiezza ed il respiro di una grande scena di carattere agitato, mentre con Cecilia Bartoli, all’opposto, questo sia restituito come una sorta passo in “petit style”, dove lo sdegno e la fermezza di Fiordiligi annegano in un procedere nevrotico e sopra le righe fine a se stesso. Il soprano gallese, poi, appare ( conseguenza paradossale del dettato baroccaro ) assai più a suo agio del nominale mezzosoprano Bartoli nelle discese ai gravi, che nell’italiana restano tubati e privi di sonorità. La Price inoltre resta facilissima nei virtuosismi eleganti di “non vi renda audaci ancor”, che esegue con grande eleganza. Il suond peculiare alla cantante gallese, l’emissione dolce e sempre stilizzata della sua voce magnifica e grande costituisce l’ulteriore upgrade al suo canto di altissimo livello.
Quando ho letto il titolo mi è sembrato uno scherzo. La distanza tra la Price e la Bartoli in merito tecnico-vocale è calcolabile come la distanza tra il Sole e Plutone! §:P
beh capisco ,fare capire la differenza tra come canta la Price e la Bartoli ,ma ha senso questo confronto ? troppa differenza di resa vocale,anche se la Bartoli vuole dire qualcosa di suo,è da questo lato si può anche giustificare .
la distanza fra le due cantanti è siderale e potrebbe anche essere opinabile il confronto. Ma la bartoli oggi è considerata perfetta e inarrivabile esemplare per tecnica e gusto e allora il confronto si impone per capire dove siamo arrivati. Anzi finiti
Chiedo scusa, Donzelli, ma chi frequenta questo sito, presumo che (salvo rari casi) NON consideri la Bartoli un esempio perfetto ed inarrivabile. Dove siamo finiti lo sappiamo, ahimé, molto bene. Suvvia, è come paragonare Balotelli con Van Basten…
Mi daranno ancora dello snob ma insisto. Secondo me la bartoli è da ignorare e basta. Recensireste mai un “Come scoglio” cantato dalla Pausini?
La Pausini viene spacciata come esecutrice esemplare del repertorio belcantistico?
Beh se essere ” belcantista” significa non imitare una macchina da cucire impazzita direi che la Pausini è più belcantista della bartoli… intanto sentiamoci questa (perchè non la citate mai?)
http://www.youtube.com/watch?v=Zz779tQJdxk
la pausini lega meglio…
Purtroppo esistono sedicenti melomani e siti apparentemente dedicati all’opera, nonché libroni contenenti enormi raccolte di recensioni di opere in cd, che hanno il coraggio di considerare Cecilia Bartoli o, putacaso, Simone Kermes, come interpreti lirici attendibili, ne scrivono esageratamente bene, danno loro una rilevanza storica. Pensa allora all’ingenuo neofita, al giovane che cerca informazioni sul web e malauguratamente incappa in questi siti oppure in libreria compra quei libri, restandone corrotto nelle orecchie e nello spirito. Capisci dunque il perché si renda necessario da parte del Corriere della Grisi scrivere quello che per te e per altri, me compreso, è solo una obsoleta ovvietà.
Mi permetto di puntualizzare : il termine chiave del post di Mancini è per me ben chiaro : sedicenti.
Il resto è ovvia e s-gradita conseguenza di tale aggettivo.
La Cecilia Bartoli è un mistero unico al mondo: come faccia a gorgogliare, emettere suoni, modificare artificialmente la voce e il viso anche di fronte a parole semplici: mi porgo “come uno scoglio”
Vieppiù la nauseante sensazione che stia emettendo due note in concorrenza tra loro, talchè risulta solo un gorgoglio un brontolio,
ma non è un metodo di trillo…