Sorella Radio (upcoming): Fanciulla del West dalla Wiener Staatsoper

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Questa sera, alle 19, l’Opera di Stato viennese proporrà la Fanciulla del West pucciniana, sul podio Franz Welser-Möst, protagonisti Nina Stemme e Jonas Kaufmann. Nel segnalare l’approssimarsi dell’Evento (qui i link per seguire la diretta radiofonica via Internet), dedichiamo il video del giorno alla prima Minnie italiana, Eugenia Burzio, che dopo la première al Costanzi di Roma vestì nuovamente i panni dell’ostessa, pedagoga e pistolera californiana al Regio di Torino e al San Carlo. Toscanini, direttore al Costanzi, preoccupato per le precarie condizioni di salute della Burzio (da tempo sofferente di nervi e dipendente dai sonniferi), aveva pensato di sostituirla con Carmen Melis, ma alla fine l’Eugenia nazionale riuscì non solo a ottenere un trionfo, ma a replicarlo per tutte le nove serate previste dal contratto. L’esecuzione dell’assolo del primo atto dimostra come, in capo alla Burzio, celebrata soprattutto per la bellezza dello strumento vocale e la veemenza d’interprete, vi fossero anche cospicue doti di fraseggiatrice e una radicata consuetudine, oggi pressoché estinta anche in capo alle cosiddette belcantiste, con le richieste del canto legato e a fior di labbro.

 

4 pensieri su “Sorella Radio (upcoming): Fanciulla del West dalla Wiener Staatsoper

  1. Mi piace molto questo disco della Burzio, ma lo stesso brano, in un disco HMV del ’22 cantato dalla coeva e rivale della Burzio, Tina Poli Randaccio, è più affascinante. Non aveva il velluto stupendo della Burzio e apriva i centri, ma il contrasto dinamico che c’è tra il Si acuto con squillo trascendentale, da autentico soprano drammatico e il La acuto successivo emesso in pianissimo rendono questa interpretazione singolarissima e fanno ascoltare qualcosa che nel verismo raramente s’è ascoltato. In quanto a squillo e pienezza di suono questa interpretazione della Poli Randaccio supera anche quella della Cigna in un Columbia del 1930.

  2. Per quanto riguarda i soprani drammatici d’inizio 900, i dischi incisi dalla Mazzoleni, Poli Randaccio e Burzio li trovo nettamente superiori a quelli incisi da qualsiasi altro soprano drammatico dell’epoca. Anche i dischi della Russ non sono paragonabili a quelli della Poli Randaccio. La Gadski poi è proprio improponibile in disco.

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