Mentre canta Kaufmann

I nostri lettori sono pregati di non spaventarsi davanti a tanti proposti ascolti.

Al divo di oggi che è bravo perché è bello, che ci fa credere di immedesimarsi nei personaggi mentre è sempre e solo uguale a sé stesso quale che sia il personaggio che porta sulle scene si deve rispondere con i divi di un  tempo.

Con faciloneria si potrebbe obiettare che  l’operazione è il solito nostalgico delirio dei grisini. Facciano pure quelli che la pensano così, ma proprio a loro abbiamo pensato di rivolgere questi ascolti per stimolare  la riflessione su quello che è un grande tenore da un secolo a questa parte alle prese con il concerto di canto. E’ ovvio che la scelta implichi brani popolari, brani definiti “di cattivo gusto”  oltre ad altri che costituiscono il retroterra culturale dell’interprete ed è anche ovvio che talune proposizioni siano lo strumento, che offre all’interprete di far vedere al proprio pubblico le proprie qualità tecniche ed interpretative al di là dell’intrinseca  qualità dell’ascolto offerto.

 

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Buzzi Peccia: Lolita – Aureliano Pertile

Bixio: Vento – Giuseppe Lugo

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Vives: Doña Francisquita – Por el humo se sabe – Hipólito Lázaro

Serrano Simeón: El trust de los tenorios – Te quiero morena – Alfredo Kraus

Cavalli: Donzelle fuggite – Edmond Clément

Gastaldon: Musica proibita – Alain Vanzo

Tosti: Pour un baiser! – Louis Cazette

R. Strauss : Cäcilie – Leo Slezak

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Foster: Beautiful dreamer – Rockwell Blake

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Canzone del battelliere del Volga (trad.) – Dimitri Smirnov

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Schumann: Dichterliebe – Im wunderschönen Monat Mai – Ivan Kozlovsky

50 pensieri su “Mentre canta Kaufmann

  1. Io davvero non so più cosa pensare. Posso capire che un certo pubblico non molto esperto possa apprezzare una Netrebko, che senza dubbio è una bella donna e ha un mezzo vocale timbricamente importante. Ma i deliri che suscita questa vociaccia brutta, baritonale, acida, sgraziata e disomogenea, oltretutto ulteriormente guastata da una pronuncia che in italiano è semplicemente improbabile e in tedesco è viziata da pesanti inflessioni dialettali, è qualcosa che supera le mie capacità di comprensione, comunque si giri la cosa. Io a questo punto mi arrendo, vorrei capire ma non ci arrivo!

  2. povero Kaufmann l’avete seppellito di ascolti,è avete fatto bene,un tenore che non è tenore( a sentirlo adesso è un baritono),poi con una voce viscerale,non capisco sulla Barcaccia,come faccia a piacere un cantante del genere a Michele Suozzo

  3. Mozart2006 stranamente sono totalmente d’accordo con te.
    A Pasquale dico che la barcaccia s’è distinta nel passato nel demolire
    la vocalità del tenore Morino, questo ad opera del socio di Suozzo,
    che se non erro era un tenore (diciamo per pudore…mancato)
    Perciò il loro parere vale un due di picche!

  4. e mail appena mandatami da un amico milanese che era in Scala:

    “Ahahaha ricchi premi e cotillons per il bel Jonas. Vecchiette canute e saltellanti gli porgono fiori e doni a bordo palco. La folla adorante urla a più non posso, manco fosse un branco di pupattole al concerto di Justin Bieber…PENOSO. Primo bis, Ingemisco dal Requiem, con la modalità “catarro” su “ON”…poi, O tu che in seno agli angeli, appena passabile…vabbè…”

    • ero lì. l’aria di Alvaro, sinceramente, mi è parsa notevole , anzi, dal VIVO non l’ho mai ascoltata cantata meglio, recitativo compreso. L’Ingemisco era mediocrissimo e davvero non capisco perchè insista a cantarlo (ma diciamo la verità, a parte Gigli e Bjorling nessuno mi convince pienamente in quel brano, nemmeno Bergonzi…) Tu che mi hai preso il cuor, infine, è stato travolgente, molto stile Di Stefano fase calante, è vero, ma travolgente. Questo è quello che è parso a me, in teatro seconda fila. sarebbe facile demolire il resto, ma stasera mi va di sottolineare quanto di buono ha fatto. perchè non dirlo?

  5. In mezzo a tanto splendore è quasi impossibile isolare un singolo contributo. Però, però… Richard Tucker è semplicemente sbalorditivo per la sicurezza in acuto e più ancora per la voce TUTTA AVANTI, tanto che uno strumento di sicuro “importante” ma non certo privilegiato dal punto di vista timbrico sembra davvero il più perfetto che possa esistere. Un grandissimo (ma lo sono tutti i proposti).

    • certo! Hai ben descritto e sintetizzato i pregi di Tucker, ma non mitizzerei ad ogni costo la VOCE AVANTI. Pensa a Cappuccilli che talvolta, cantando intere frasi “indietro” (Posa, Renato, Simone, Macbeth, Gerard, ecc.), sfruttava a fini espressivi questa soluzione con grandissima presa sul pubblico. In definitiva avere una propria identità vale molto ed é compatibile con la vecchia questione che alla fin dei conti il canto é uno.-

        • Cortecci mi ha preceduto, e aggiungo che quello sopra è il solito “verbo” di albertoemme:
          – voce avanti : mio dio !!! che spreco.. – se solo orecchiofinoalberto avesse provato a cantare forse conoscerebbe la vecchia regola aurea : studio di base, tanto solfeggio, esercizio, e fonare in maschera, cioè proiezione, risonanza, emissione sfruttata al meglio, ma tant’è, l’alberto è bravo con la teoria, altrimenti kaugola lo farebbe solo ridere, o peggio.
          – voce male usata che però ha presa sul pubblico, diseducato e poco avvezzo a distinguere… e qui entrano le vecchiette…., evviva !
          – identità (questa è nuova), cioè tu canti, magari male ma, se hai una identità, sei bravo (…vale molto – parole sue), anche se canti come un caprone : che forza !
          – il canto è uno – è vero solo sul vocabolario e in senso generale, altrimenti fra Paolo Panelli e Cesare Siepi non ci sarebbe differenza.
          Facce ride ancora, dai.

  6. Kaufmann e’ un cantante molto interessante e va giudicato ruolo per ruolo e serata per serata. Alla Scala si é sempre impegnato molto e (a parte in Traviata dove non l’ho ascoltato) i successi che il pubblico gli ha tributato nelle serate a cui ero presente erano da me condivisi. Lo trovai molto giù nell’ultimo Requiem (mentre fu bravissimo due anni prima) e purtroppo la registrazione Decca non riesce a mascherare la cattiva forma. Altri ascolti suscitano invece riserve, per esempio don carlo e anche il primo atto di fanciulla risultano appena sufficienti. L’idea di fare il verso a Vickers con acuti più sicuri é intelligente, tuttavia passaggi ingolati o suoni grigi e bituminosi sono purtroppo presenti. Cmq ha personalita’ e non é monotono per questo il grande pubblico stravede per lui.-

  7. sono le 23.51 di lunedi 21 Ottobre, sto ascoltando Joseph Schmidt, dopo aver goduto di Tucker, di cui sono convinto estimatore fin da quasi ragazzo.
    Potrei fermarmi ma preferisco sentirli tutti, mi aspetto altre cose belle.
    Quanto al bel Jonas “toute gorge”, ho già detto che ne penso qui : 1813-2013 Bicentenario verdiano. Ovvero il canto e l’espressione.
    …e non ho altro da dire su questa faccenda…
    (Tom Hanks-Forrest è adorabile)

    • L’imitazione. Il surrogato. Un uomo che canta “come” un tenore verdiano e “come” un diseur, a spese di una totale falsificazione delle proprie risorse vocali.

      Cf. anche il caso Netrebko. “Anjushka, tesoro, gonfia ancora un po di più la voce… adesso ancora un po di gola… ecco, brava! Sei un vero soprano verdiano!”

      • correggo io che di filosofia sono un somaro ” non sei un soprano verdiano” SEMBRI un soprano verdiano. Soprano verdiano lo era a suo modo con la voce di gilda la gencer perché dava senso a quel che cantava……

  8. Il vero dramma non è che lo apprezzi il pubblico, ma che ci siano musicisti di professione e critici che non hanno le competenze per capire che m**** sia questa. Loro pagano per colpe forse non loro (idiozia a parte), ma le conseguenze della loro incompetenza le pagherà l’ Arte.

  9. Ciao cari.
    Ieri sera ho ascoltato un brutto concerto.
    Cantava un famoso tenore che mai
    ha saputo ben cantare, e che oggi e’
    semplicemete ridicolo. Ne ho sentiti molti
    di concerti di famosi tenori che mai han
    saputo ben cantare, e ad essere sinceri, anche
    molto piu’ festeggiati di quello di ieri sera.
    Liszt non e’ piaciuto praticamente a nessuno
    ed ha ricevuto applausi di cortesia, l’impresentabile
    Schumann ha provocato l’abbassamento di centinaia
    di palpebre, e nel foyer, alla fine della prima parte,
    i commenti non erano affatto entusiasti.
    Wagner sbadigliato in modo orrendo e’ stata la cosa
    migliore della serata, ha ricevuto applausi ed anche due
    “bravo”, Strauss….brrrrrr!!!!! Cosa non ne ha
    combinate in Strauss questo famoso tenore!!!
    Ne avesse azzeccata una di frase, niente!
    Finito il concerto , il famoso tenore ha cantato
    il mio Lied prediletto, il dolcissimo “Breit ueber mein
    Haupt dein schwarzes Haar, ” Accarezza la mia pelle
    con i tuoi capelli neri, e mostrami nel frattempo
    il tuo volto, versami nella chiara e limpida anima
    la luce dei tuoi occhi. Io non voglio su di me
    lo splendore del sole, e neppure la corona luminosa
    delle stelle…la notte della tua bruna chioma
    e ed il dolce splendore del tuo sguardo son tutto
    cio’ che desidero………
    Insomma, praticamente un amplesso.
    Il famoso tenore l’ha URLATO in modo indecente…
    Non mi sembrava il caso di ascoltare altro.
    Lo sgomento nel vedere gente che durante
    la serata ha commiserato il famoso tenore
    ed alla fine gridava “bis”, e’ stato grande, proprio grande.
    Mi auguro che l’aria della “Forza” fosse meglio di
    quel pattume vocale che il famoso tenore ha
    recentemente inciso.
    Aggiungo che le checchine isteriche, esattamente come
    le checcone represse, sono parte , una nutrita parte, del
    pubblico che si reca all’ opera, e, che tra il concerto
    di ieri sera e quello citato di Montserrat Caballe’ non e’
    proprio il caso di far paragoni.
    Ringrazio Donzelli per aver sopportato il mio sfogo. Ciao.

  10. Non c’ero in Scala al concerto di ieri, ma ho visto Kaufman nel Lohengrin di qualche tempo fa è l’ho trovato semplicemente STREPITOSO, erano anni che non mi emozionavo così in Teatro. Ovviamemte essendo dotato di voce bruttarella, tecnica poco ortodossa ecc non è cantante che va ascoltato, va “visto” però e possibilmente non in concerto ma in scena, è ARTE allo stato puro UN FENOMENO. P.S: di recente ho visto sul tubo alcuni spezzoni della Fanciulla di Vienna, altro vertice assoluto !!!

    • vedi gianguido anch’io il Lohengrin in trent’anni non l’ho sentito cantato meglio dal vivo di come l’ha cantato Kaufmann (Hoffman, Jerusalem, Goldberg, Kollo, Vogt, Dean Smith, Araiza…madonna quanti ne ho sentiti) ma molti non capiscono che come un prete dev’essere prete quanto basta, anche un cantante può essere cantante q.b. ma se si desse sempre ascolto ai “grandi intenditori” anche il Don Carlo di Verdi che venne considerato da taluni una schifezza…tale dovrebbe essere considerato anche oggi.-

  11. Caro Miguelfleta, la traduzione del testo del Lied di Strauss, non so se fatta da te o da altri, è piuttosto fantasiosa. Per dirne una fra le molte, “Haupt”, testa, non è “Haut”, pelle.
    Ciao
    Marco Ninci

  12. fare peggio e’ pressoche’ impossibile. Vociaccia indefinibile , ingolata ,spoggiata , che propina esangui falsettini fissi facendoli passare per mezzevoci. Pronuncia pessima e come se non bastasse interprete noiosissimo.

  13. signori, avrei voluto pregarvi di attendere il post relativo al concerto, onde far in modo che la vostra opinione non si perda su articoli non specifici. Se resistete ancora un po, avremo molto di cui dibattere ….. Vorremmo puntualizzare un po di cose. Tks!

    • Diva Giulia, che meraviglia tornar a casa dopo giorni di silenzio e trovare un concerto di così straordinario livello e piacevolezza. Ho ascoltato tutti i brani ma tra i tanti Schipa, Pertile e De Lucia, lasciano autentici capolavori!

  14. Kau non sa emettere un barlume di suono corretto. Per non parlare del repertorio. La sua vera voce sarebbe quella di un lirico di grazia…non di certo di un tenore drammatico. Ma il problema non è il repertorio è proprio che in lui manca l’abc del canto!

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