Stasera avrebbe dovuto avere luogo il recital scaligero di Angela Gheorghiu. Il concerto è stato, con quattro giorni di anticipo sulla data prevista, rimandato al prossimo mese di maggio, causa indisposizione della cantante. Anche a non voler a ogni costo pensare male e della signora e della direzione artistica che l’ha voluta e scritturata (non per la prima volta, oltretutto) appare quantomeno bizzarro e francamente incomprensibile che, a pochi giorni dalla data del concerto, il teatro non avesse ancora ufficializzato il programma della serata. Non che fosse lecito attendersi qualcosa di diverso dalla solita infilata di Lieder, preferibilmente in lingua ignota tanto alla cantante quanto allo scelto pubblico, che di solito affolla (si fa per dire!) queste belle serate di edificazione e rieducazione culturale. Infilata di Lieder cui segue abitualmente, in sede di bis, la tradizionale e in ogni senso parca rassegna di pagine tratte dal repertorio operistico.
La consolatoria, per essere passatista e reazionaria, in schietto Grisi style, doveva essere dedicata alle grandi pagine del melodramma ottocentesco, affidate per l’occasione a una cantante ai suoi tempi celebre e celebrata anche per l’avvenenza e la sensualità. Sono queste le caratteristiche, oltre l’origine geografica, che accomunano Virginia Zeani alla rinunciataria concertista. E solo queste, perché sebbene il registro centrale della signora Rossi Lemeni non possa vantare la saldezza e il “giro” della maestra di quest’ultima (Lydia Lipkowska) e gli acuti estremi (emessi peraltro senza risparmio) risultino a volte un poco fissi e duri, un mondo intero separa le due esecutrici e, di conseguenza, le due interpreti. Peraltro, con l’eccezione del personaggio di Donna Leonora de Vargas, Virginia Zeani affrontò in teatro tutte le pagine proposte in questo concerto. Altra caratteristica che inesorabilmente la distingue dalle dive “virtuali” del nostro presente.
14 dicembre 1965
Orchestra Sinfonica della RAI di Torino
Virginia Zeani soprano
Mario Rossi direttore
Verdi – Aida
Atto I: Ritorna vincitor
Verdi – La forza del destino
Atto IV: Pace, pace mio Dio
Boito – Mefistofele
Atto III: L’altra notte in fondo al mare
Donizetti – Maria di Rohan
Atto I: Cupa, fatal mestizia…Ben fu il giorno avventurato
grazie per gli ascolti ..riguardo alla Gheorghiu,beh avraà portato un certificato medico …poverina 😀
fa piacere che la Zeani è ancora viva,e vegeta,pur avendo “solo”88 anni rispetto alla Olivero,è pur sempre una testimonianza vivente di un passato,fatto da grandi cantanti ,e tante storie
Non è che la Scala di oggidì porta sfiga ai cantanti supergonfiati dalle major e dalle testate di critica positiva (nunc et simplititer)???