Dopo gli ascolti dedicati ad Arnoldo, che hanno accompagnato il mese di agosto, abbiamo pensato di variare un poco il menù, proponendo pagine di opere veriste, affidate non alle voci dei riconosciuti Divi di questo repertorio (Enrico Caruso e Titta Ruffo sono al riguardo i nomi paradigmatici), bensì a interpreti non meno validi e degni di rinnovata considerazione. Cominciamo con Oreste de Bernardi, tenore che praticò sistematicamente, nel corso di una carriera non lunghissima (anche per ragioni legate a funesti eventi extramusicali) ma comunque più che ventennale, titoli come Favorita e Lucia di Lammermoor accanto agli usuali Chenier, Cavalleria e Turandot. L’etichetta di cantante rozzo e musicista approssimativo, abitualmente assegnata agli interpreti del repertorio verista, non trova corrispondenza nei fatti all’ascolto della serenata di Osaka, notevole non solo per la bellezza della voce (tutta “avanti”, in omaggio ai dettami della grande scuola italiana), ma per l’abbondanza di mezzevoci e la finezza e varietà del fraseggio, doti rare (per non dire introvabili o quasi) presso gli esecutori delle generazioni successive (anche tra quelli dediti al belcanto).
Un pensiero su “Tenore ORESTE DE BERNARDI – Iris “Apri la tua finestra””
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Questa è forse la registrazione più (giustamente) famosa di de Bernardi. Buona voce, Buon cantante, uno di quelli che si approcciava a Mascagni sapendo cantare e alternandolo a Donizetti o Verdi. Inutile dire che nessuno negli ultimi 30 anni ha “cantato” quest’aria, occasionalmente negli ultimi 30 anni qualcuno ha urlato quest’aria.