Auguri di Ferragosto. Un treno popolare per Gigli.

GigliGiocondaLuglio 1934 anno XII E.F. (bisogna assolutamente dirlo!) il “ras di Cremona” Roberto Farinacci, uno dei personaggi più in vista del regime, di professione avvocato penalista, predispone le celebrazioni del centenario della nascita del più illustre musicista figli della città delle tre T: AMILCARE PONCHIELLI. Le predispone in grande con Gioconda, la più importante opera del cremonese, cui si aggiungono i Promessi Sposi e Carmen di cui ovviamente è protagonista Gianna Pederzini, che da tempo è  l’amante semi ufficiale del ras.
Naturalmente chiama Beniamino Gigli, il tenore più celebre del tempo, che canti Gioconda e che apprezzi il regime e che alle sue iniziative  liriche (in primis il carro di Tespi) ha sempre aderito. Non solo, ma nella compagnia di canto è presente il cantante cremonese allora più famoso, Mario Basiola da Annicco, un paese della bassa cremonese, i cui abitanti hanno riservata  una parte della “balconata”. Questo è il retroterra dei frammenti di questa Gioconda che andiamo a proporre per il Ferragosto. A festa popolare, titolo popolare in versione “popolare”. Solo che chi ascolta questo frammento, come pure quello della Forza del destino delle Terme di Caracalla, altra invenzione del regime, si renderà presto conto che la qualità vocale e musicale è altissima e per nulla popolare, ove per popolare debba intendersi qualche cosa di mediocre fattura che accontenti un pubblico assolutamente ignaro di opera e di esecuzione musicale.
Dobbiamo immaginare questo pubblico che arrivava a Cremona con ogni mezzo, treni popolari predisposti per l’occasione, torpedoni, biciclette, calessi, carri e le poche macchine (ai tempi ad Annicco le possedevano solo Basiola e la famiglia più importante del paese), con il pranzo al sacco fatto di pane e salame, pane e frittata, uova sode, la birra Porretti, ovvero il fiasco con il vino o l’acqua cafetada. Dobbiamo, però, ammirare e celebrare l’amore per la musica, per il canto e per le voci (sentite anche le più grandi nei teatri di provincia  come il Ponchielli o di paese come quello di Codogno e Casalmaggiore o sulle piazze e, nei tempi più recenti, a mezzo della radio, magari una per paese installata in piazza o in canonica) di questi pubblici che accorrevano alla prima grande occasione, mossi non certo dal tamtam mediatico, ma dal desiderio di ascoltare e vedere. E non erano i soli i presenti alle celebrazioni ponchielliane del 1934. Nel 1932 in occasione della proposizione di Africana all’Arena sempre con Beniamino Gigli, al rientro in Italia dopo un decennio di Stati Uniti, i quotidiani del tempo parlarono di circa 40.000 presenze in anfiteatro, di treni popolari da Milano, Bologna, Trieste e di un allestimento grandioso, che trasformò gli spalti dell’Arena  nel mare per il  naufragio al terzo atto.  Insomma la Fura del baus ottant’anni prima. Questo è, ancor più del canto stupendo di Gigli e di Basiola, del fuoco e del fulgore vocale della Cigna e della Nicolai, il vero motivo di curiosa riflessione.

 

 

Gli ascolti

Ponchielli – La Gioconda

Atto I

Figlia, che reggi il tremulo piè

L’ ora non giunse ancor

Voce di donna o d’angelo…Enzo Grimaldo

O monumento!

Atto II

Pescator, affonda l’esca

Atto IV

Sulle tue mani l’anima…Sì, il patto mantengo

Gioconda – Gina Cigna

Enzo Grimaldo – Beniamino Gigli

Laura Adorno – Gianna Pederzini

Barnaba – Mario Basiola

Alvise Badoero – Tancredi Pasero

La Cieca – Elena Nicolai

Dir. Tullio Serafin

Cremona, 10 luglio 1934

 

Verdi – La forza del destino

Atto IV

Le minacce, i fieri accenti (con Benvenuto Franci – 1939)

 

Giordano – Andrea Chénier

Atto I

Al mio dire perdono…Un dì all’azzurro spazio (con Elisabeth Rethberg – 1938)

 

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8 pensieri su “Auguri di Ferragosto. Un treno popolare per Gigli.

  1. Alla faccia della festa popolare, un cast come quello proposto manco facessero tre feste dell’unità in un solo giorno riuscirebbero ad eguagliarne un decimo. Mi permetto Donna Giulia di segnalare alla vostra attenzione un altro grande cantante coevo che era il tenore
    veronese Giuseppe Lugo, che visse gran parte della sua carriera in francia. Buone ferie.

  2. Ovviamente lontata dal clima delle celebrazioni “di piazza” Elisabeth Rethberg, proposta in quanto partner di Gigli in uno dei piu’ fascinosi frammenti “live” dello Chenier. Nondimeno bellissimo trovarla in questo omaggio ferragostano al grande e vero CANTO, quello che nessuna manovra di marketing, nessuna articolessa volenterosamente “colta” potranno mai soppiantare nel cuore degli appassionati.

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