Le scelte di Domenico Donzelli, invece, sono nella più scontata tradizione del canto e di soprani, che nell’arco di un cinquantennio circa abbiano reso esecuzioni wagneriane di grande rilievo, supportate tutte da grande dote naturale (eccezionale nel caso della Grob-Prandl) e pari cognizione tecnica I due elementi hanno consentito a più di una delle prescelte di tenere in repertorio per più lustri il personaggio. Questo è ad esempio uno dei motivi della doppia presenza della Flagstad dal 1937 con Furtwangler al 1952 con Walter. Non è il solo perché è anche l’omaggio ad una grande tradizione direttoriale. Non tocca a me segnalare la differenza fra i due , ma è irrinunciabile proporli per cercare di ricordare che veramente siamo stati i grandi esecutori di Wagner. Preciso nessuna presunzione di completezza, ma il tentativo di riequilibrare quello che è toccato leggere ieri dalla pagine del corriere della sera. Capiamo le conciliazioni, le transazioni e quant’altro, ma….. dimenticare taluni momenti di esecuzione wagneriana che costituiscono se non la storia almeno il metro di paragone con il quale non ci si può non confrontare porta oggettivi motivi di perplessità…. per essere eleganti
Ascolti meravigliosi…Peccato che questo modo di cantare sia ormai dimenticato…con soprani lirici a fine carriera o poco dotati per estensione e dinamica che si riciclano in wagner con risultati che è poco definire “discutibili”…
La Flagstad… Che meraviglia! GRANDISSIMA e basta!
diciamo che ero certo del tuo arrivo ! questa parte si può cantare solo con quelle voci e sopratutto con quel controllo del suono, perché la nordica un passato di soprano d’ agilità lo aveva.
Ad averne di Nordica….qui oramai viaggiamo su altre frequenze…purtroppo Se penso alla Stemme & colleghe mi rovino la giornata…meglio evitare…