Ad un primo ascolto il timbro di questo antico tenore ungherese (classe 1868) potrebbe essere confuso con quello di una voce femminile grave, tanto marcato è l’uso della corda c.d. “mista” che conferisce dolcezza e morbidezza all’emissione, colore molto pertinente al carattere di questo delicato “Andantino” tratto dal duetto d’amore con Matilde. Da ammirare le mezzevoci, le vere dinamiche a “togliere” per differenziare le ripetizioni, l’assenza di sforzo nel raggiungere le note acute (viene toccato più di una volta il do). Infine l’elaborata cadenza rende questa primordiale incisione un mirabile esempio di esattezza stilistica. Assieme a lui il soprano Margarethe Siems (1879-1952), sulla quale pure si potrebbero spendere diverse parole, ma la rubrica è dedicata ad Arnold.