Francesco Signorini (186o-1927), tenore romano, rappresentante della grande scuola vocale e tecnica capitolina. La stessa di Checco Marconi ed in parte di Lauri Volpi. E’ il tipico tenore cosiddetto di forza ante Caruso ovvero dal suono chiaro e squillante in zona centrale, ma non aperto perché sostenuto dal flusso del fiato, con risonanze amplissime, dizione forbita e scolpita e squillo perentorio. Siccome la prima sezione dell’aria di Arnoldo, che proponiamo, è stata incisa nel 1908 dobbiamo anche sottolineare come a quarantotto anni e dopo vent’anni di titoli drammatici la voce appaia freschissima in tutta la gamma senza appannamenti e con una impressionante somiglianza con Lauri Volpi nell’esecuzione del passaggio “ahi quanto felice” che è poi l’esecuzione del passaggio di registro. Sono i primi due ascolti di questa rassegna, al pari di alcuni prossimi, la prova e la memoria della filiazione di Enrico Tamberlick, che, come Otello, Rossini censurava per certi acuti inseriti, tacendo però circa l’Arnoldo. A prescindere dall’opinione rossiniana, oltre tutto limitata ad un titolo differente da Tell, nessuno potrà negare l’ampiezza di suono ed ancor più espansione, che sono le sigle del tenore di forza e la differenza con il tenore di grazia (tanto per fare nomi del tempo De Lucia piuttosto che Garbin o Bonci).