E’ la quarta o quinta volta che per vaghe ragioni di copyright Youtube sospende l’account di coloraturafan (deviafan), autore di migliaia di video di grandissimo valore e popolarità fra i melomani frequentatori di Youtube. Per sfortuna nostra coloraturafan dichiara che stavolta sarebbe difficilissimo ristabilire tutto il canale, perché ormai Youtube appartiene a Google e le regole di utilizzazione del sito si sono cambiate. Quindi, apparentemente questa volta l’addio è definitivo. Tutta la nostra solidarietà all’amico americano che ha dato tanto alla rete virtuale dei melomani ed un immenso grazie.
Ai nibelunghi invece che non capiscono che per i quattro soldi in più che guadagnano con il divieto della diffusione virtuale della musica non vale la pena fare distruggere un lavoro di 6 anni tutto volontario e privo di qualsiasi interesse lucrativo, ecco la nostra risposta:
Hanno chiuso anche jacquesurlus! Il piu grisino dei canali youtube!
http://www.youtube.com/watch?v=JJ7tSpPdB_g
Addio coloraturafan, anche i tuoi pettorali ci mancheranno!
questa pesone non capioscono, che tanta gente e tanti giovani si avvicinano alla lirica e al teatro ,anche vedendo questi video su you tube facendo una grande pubblicita a gratis,ma c’è poco da fare contro la miopia di questa gente,anche certi spezzoni presi da un teatro,a questo teatro fanno solo pubblicità,senno nessuno li caga(scusate) a parte i soliti,diverso il discorso di scaricare file protetti ancora dai diritti,perche in fin dei conti c’è un investimento,e un tornaconto,però se si possono ricevere degli stralci magari on un po di pubblicità a chi detiene i diritti per loro è tutto un vantaggio.
scopo alla fine è illudere che certi cantanti non siano mai esistiti. Risultato solo miope ignoranza perché un giorno racconterò le fatiche gli sforzi e la difficoltà di quando cercavo i cantanti antichi che oggi dal tubo educano , crescono sensibilità e cultura. Un disco della supervia vale più di mille parole sulla bartoli per dimostrare dove stia la grandezza
Non credo. Si tratta sicuramente dell’infringement di qualche mesozoica legge americana sul copyright…
Riposto quanto scrissi nell’ articolo di judy intitolato “SOPA e PIPA”
Tra l’ altro, secondo me le major scontano il vizietto di voler fare soldi in modo piuttosto discutibile.
Cito il mio caso come esempio, nell’ era del passaggio dal vinile al CD: una tecnologia intrinsecamente meno costosa del vinile, di qualità paragonabile, fatta pagare il doppio.
Ora, per giustificare prezzi così alti ed i vari divieti di farne copie, hanno sempre detto che quando ti compri un CD o un DVD in realtà non stai comprando un oggetto fisico, ma il diritto di usufruire del contenuto (la musica o il film) come e quando ti pare. Ma allora, mi spiegate perché nel passaggio dal vinile al CD io mi sono dovuto ricomprare a prezzo pieno tutti i CD di cui avevo anche il vinile ? In teoria, avendo acquistato non il pezzo, ma il diritto di usufruire del contenuto, avrei dovuto avere gratuitamente il CD, al più pagando solo un costo per la fabbricazione.
Per analoghi motivi, quando un CD si rompe, la casa discografica dovrebbe sostituirtelo al solo costo della fabbricazione, in quanto tu il diritto di usufruire dell’ opera lo hai acquistato …
Insomma, per farla breve: quando tu vuoi masterizzare un CD o scaricarlo da internet, non puoi perché non hai acquistato il diritto di usufruirne; quando invece ti si rompe un CD originale oppure la tecnologia cambia, avevi acquistato un oggetto che ti si è rotto e sono cazzi tuoi. Troppo comodo così: o i CD/DVD sono degli oggetti qualsiasi, allora una volta comprati ci faccio quello che voglio compreso metterli su internet o masterizzarli, oppure sono opere dell’ ingegno ed allora una volta acquisito il diritto di usufruirne l’ ho acquisito per sempre, anche se il media si rompe o cambia la tecnologia.
Per farla breve, non venissero a rompermi l’ anima con gli scaricamenti illegali: nel corso della mia vita ho accumulato un sacco di CD originali, molti li ho pagati due volte perché li avevo comprati anche in vinile, se possiedo CD masterizzati da internet è solo perché non li avrei trovati o perché non esiste una raccolta dei brani fatta in quel modo. Se mi rompono definitivamente gli attributi, gli restituisco i CD originali e chiedo indietro i soldi.
Non esageriamo…la Bartoli ha quelli come me che hanno sentito grandi cantanti e la apprezzano senza bisogno di leggere le mille parole volte a dimostrare la sua grandezza. Piuttosto bisognerebbe che il Corriere creasse una sezione per gli scambi di live per uso privato. Io per esempio cerco il Mosè 1978 della Scala, il Rigoletto 1979 di Genova con Kraus, il Don Carlo dell’autunno 1978 alla Scala con Raimondi, Bruson, Carreras, il Concertone per la Casa di Riposo Verdi del 1979: spettacoli a cui ho assistito ma che non possiedo.-
Adesso ve ne racconto una divertente. Un mio amico aveva postato su Youtube diversi video di concerti tenuti in Germania da Sergio Fiorentino, grandissimo pianista napoletano oggi totalmente dimenticato. Riprese fatte da lui stesso e con l’ approvazione SCRITTA dell’ artista in persona. Bene, la Sony BMG ha fatto bloccare il suo canale perchè dice che violava i diritti d’autore. Questo perchè Fiorentino ha inciso negli anni Ottanta un LP per la RCA, (oggi di proprietà della Sony BMG) mai ristampato su CD e attualmente introvabile. Ormai siamo davvero al delirio puro…
Tutto bene e tutto giusto però c’ un però: la chiusura è dovuta a segnalazioni di terzi che lamentano la violazione del diritto d’autore (in particolare citano “sonostream” che si occupa di trasmissioni live di musica classica). Evidentemente questo coloraturafan non si è limitato a pubblicare registrazioni “libere”. Peraltro, siccome credo che il denaro NON sia lo sterco del diavolo, penso che chi investe soldi per pubblicare materiale d’archivio, magari dopo costose ricerche e operazioni di pulizia del suono attraverso conversioni corrette, abbia il sacrosanto diritto di venir ripagato e tutelato. E’ ovvio che “fan comodo” i video su YT…finché ci sono, ma non facciamo gli ingenui.
Duprez, jacquesurlus era un canale di materiale raro, 78 giri e video di direttori storici. Qui in Germania la GEMA blocca su YouTube tutti i brani di Caruso, morto nel 1921 e di Toscanini, morto nel 1957. Che caspita vuole sta gente da noi, il sangue?
Io non so i motivi della chiusura del canale, mi limito a quanto leggo su YT. Non credo siano in atto macchinazioni, ma semplici questioni economiche. Tu dici di Caruso e Toscanini, morti e sepolti. Va bene, ma se una casa discografica di quelle specializzate in repertori antichi (nessuna major…) spende denari per masterizzare o ricercare materiale inedito o ripulire il suono portandolo ai rapporti originali (spesso le vecchie incisioni sono accelerate maldestramente) producendo, infine, un bel cd che racchiude sforzi d’archivio e tecnici e poi quello stesso cd è copiato e reso accessibile a tutti “a gratis” credo che chi ha speso energie economiche e artistiche abbia tutto il diritto di tutelarsi. Poi ci sono casi e casi, ripeto: non conosco i motivi della chiusura di quel canale, però potrebbe pure trattarsi di violazioni effettive.
Concordo con te, Duprez!
Anche se sono un grande utilizzatore di youtube, non capisco perché tutti vogliono tutto GRATIS: è una cosa che non ho mai capito e continuo a non capire.
Certo, spendere 31€ per quella patacca di Norma della Bartoli è un latrocinio, ma uno magari se ne guarda bene dal comprarlo!
Sí caro Sardus, ma anche spendere 40 € per l’ edizione Sutherland-Domingo dei Contes d’ Hoffmann, pubblicata dalla DECCA nel 1972 (!!!) è una cosa che non sta ne in cielo ne in terra. Io personalmente, siccome il CD che avevo era rimasto in Italia, me la sono scaricata alla facciaccia loro! Tanto si soldi da me li avevano già avuti, visto che avevo comprato prima gli LP e poi il CD originale…
39.90 se non hai sconti
Su Amazon lo trovi a 19.79…
Duprez, capisco benissimo che una casa discografica che pubblica qualcosa dovrebbe anche ricevere soldi per il suo lavoro. Ma anche li c’è un “però”: l’effettiva situazione nel campo delle vendite della musica classica. Se fanno fatica a vendersi i CD delle nuove “stelle”, figurate quanta gente è interessate alle rarità (come quelle che postava jacquesurlus). Io sono convinto che se non ci fosse questo accesso libero e abbondante ormai non si venderebbe nemmeno quel poco che in realtà si vende. Quindi, secondo me questa sospesa dei canali su youtube sarà ancora piu sfavorevole per le finanze delle case che se permetessero esistenza di una libera circolazione del materiale.
Quante volte nei commenti sotto le video di un jacquesurlus scrivevano di avere scoperto un tale cantante grazie a questo canale e che volevano assolutamente comprare il disco. Tra poco non si sapranno nemmeno i nomi dei cantanti che le case vogliono vendere. Sarà questo il risultato di questa azione legale e legitima.
Però c’è un altro però. Le stelle di oggi faticano a vendere: vero. Ma le stelle del passato non subiscono sorte analoga…anzi. Recentemente la SONY ha pubblicato un bel cofanetto dedicato a Bruno Walter e un altro è in uscita dedicato a Reiner. Quindi la qualità vende, certo a prezzi ragionevoli (i 39 cd della Walter Edition costano appena il doppio della Norma della Bartoli). Io credo che se i prodotti di sforzi tecnici per rendere maggiormente fruibili le testimonianze del passato, vengono illegalmente resi disponibili per tutti, la conseguenza sarà non aver più nessuno che si assumerà la briga di produrre cose del genere, lasciando alla mediocre qualità di YT (che spesso falsifica le tonalità con velocità sbagliate) il compito di tramandare in modo scorretto certi tesori.
,a i dischi del passato sono un mercato marginale. Tu compri tutto, ma i cantanti antichi pratica,ente no. Dunqie….Queella è roba per amatori strasupiper….mica ci fai dei soldi com quel mercato.
Beh, proprio perché i margini di ricavo sono bassi le tutele devono essere maggiori, no? E comunque un certo mercato ce l’hanno (e credo sia in espansione, favorito dai costi ragionevoli e dalla qualità artistica). Ti faccio un esempio: tra i cofanetti di cantanti antichi ho quello di Schipa, quello dei cantanti dell’epoca di Cosima e Treasury of Opera. La qualità dei riversamenti è molto alta e il lavoro sulle fonti è eccellente. Certo hanno un costo (non esorbitante, a parte Schipa, che comunque rispetto al prodotto è ragionevole). Se tali prodotti vengono diffusi liberamente le case che – con sforzo – li hanno prodotti, ci penseranno 100 volte prima di fare altre cose del genere…e quindi addio alla qualità!
Duprez, tu sbagli clamorosamente l’ oggetto del tuo discorso. Alle piccole case che citi tu, i brani su YouTube recano vantaggio perchè portano clienti che magari certi cantanti non li avevano mai sentiti neanche nominare. Queste azioni legali sono promosse da quella decina di pescecani che hanno le crisi isteriche se a fine anno hanno guadagnato 9 milioni di dollari al posto dei soliti dieci.
Posso quasi esser certo che le ragioni sono tutte economiche… Vedi l’esempo di GEMA.
E fa tristezza assistere a questi revanscismi nell’epoca della libertà dei contenuti. Ma è noto che il mercato discografico è retrogrado.
Bah…non so che dirti, ma se tu vai al bar e ordini un caffè lo paghi, e sai che non puoi avere servizi gratis. Così è per un prodotto musicale. Produrre dischi ha un costo, pretendere che siano distribuiti gratuitamente (o diffusi illegalmente) è assurdo. Fa comodo (certamente), ma non facciamo gli ipocriti: anche a me piacerebbe andare al supermercato e riempire il carrello senza pagare un tubo…ma se lo faccio è un furto. Certo c’è sempre l’ipotesi del meschino complotto delle plutocratiche consorterie dei supermercati, multinazionali perfide che – scandalo – pretendono di fare profitto.
Non dico questo. Dico che a fronte di ormai un ventennio di pirateria è ormai chiaro che la cura non funziona. E allora? Allora qualcuno ha trovato alternative anche più remunerative.
È ovvio che chi vuole un CD se lo compra. Magari sarebbe meglio ad un prezzo equo. Ma l’idea alla base di iTunes di “spezzettare” un disco in brani, mutuata da Napster, figli e nipoti, è stata un successo. Come è al tempo stesso un successo vendere p.es. Roméo et Juliette di Lombard a 20 € anziché al doppio del cofanetto, peraltro tenendolo disponibile anche anche quando il CD è fuori catalogo.
Ancora: Spotify ti fa ascoltare nusica gratis, ma ti becchi la pubblicità forzata (come se YT non lo facesse…).
Insomma il succo è: inutile intestardirsi contro un fenomeno che non puoi sconfiggere. Perché perdi e perdi miseramente. Ed è un errore di prospettiva non pensare alla vittoria di sonostream come ad una vittoria solo apparente.
La soluzione è addomesticare ciò che non puoi ucidere. Che in parole povere significa che se mi fai pagare un prezzo equo, io sono molto più disposto ad acquistare che a piratare.
Per quanto sia d’accordo con la retrovia, ossia è materiale coperto da diritti quindi coloraturafan effettivamente violava diverse regole sul copyright – non ultimo la richista dal canale dello Bayerische Staatsoper di togliere dei video di KauKau nel Trovatore – alla luce dei fatti personalmente, rivedrei queste fantomatiche regole.
Cito un mondo diversissimo dall’opera, ossia “musica debole”: sentite al minuto 4:48 http://www.youtube.com/watch?v=Lp3oit02sS4 cit. “conviene regalare i dischi”.
Ricollegamendomi a sopra, effettivamente uno si sente su youtube qualche estratto di CD o DVD e se piace, uno se lo compra!
Senza nemmeno sentirlo, chi è che va su amazon o ibs a sentirsi 30 secondi di un brano?
A mio modesto parere, sono convinto che in seguito a queste politiche l’industria della produzione operistica avrà meno persone che compreranno dischi, e di conseguenza dovranno pagare persone come coloraturafan per pubblicarle 😉 stupidità vero? 😉
No, per niente. Nessuna stupidità.
Sardus e Duprez, sul presunto danneggiamento dei diritti delle case discografiche, leggetevi un po’ questo
http://www.forbes.com/sites/erikkain/2012/01/21/does-online-piracy-hurt-the-economy-a-look-at-the-numbers/
Oh, questo è un articolo tratto dalla rivista fiannziaria Forbes, non da un tazebao di guerriglieri maoisti eh…
Mozart un conto è la DGG o la DECCA (e comunque entrambe hanno tutto il diritto di farsi pagare i propri prodotti: basta non comprarli se non piacciono), altra cosa sono le piccole case specializzate in dischi antichi che non dispongono nemmeno di un millesimo dei fondi della SONY e che vivono veramente sui pochi cd che riescono a vendere. Bisogna anche essere realistici perché il tutto gratis per tutti non esisterà mai…
Ps: e poi non è necessario spendere tutti quei soldi per i cd che citi…se vuoi ti segnalo negozi on line che fanno regolarmente offerte molto interessanti.
Pps: comunque, aldilà dei nostri discorsi, la realtà è che esiste una precisa normativa a tutela della proprietà intellettuale e del diritto d’autore. Giusta o sbagliata che sia va applicata sino a che non ne faranno un’altra. E chi la viola ne subisce tutte le conseguenze. Punto.
Grazie caro. Io in cambio potrei segnalarti alcuni siti russi di file hosting dove trovo tutto quello che voglio, perchè i russi la convenzione sui diritti d’ autore non l’ hanno mai firmata…
Questi fanno gola anche a me! 😀
Duprez, dura lex sed lex! 😀
In realtà anche la violazione delle leggi fa parte della vita delle norme contenute. Se ci fosse un minimo di furbizia, nuovi account ripubblicherebbero i emdesim contenuti; se chiusi, ancora e ancora… e prima o poi le istanze che vengono dal basso dei fatti arriveranno all’orecchio del legislatore e le cose cambieranno.
Come non lo so. Ma mi auguro che l’anacronismo di settore si adegui all’accessibilità tipica del nostro tempo.
Ultima osservazione, a far da contraltare alle leggi sl copyright, dovrebbe essercene altre che impongano a codesti signori di rendere disponibili tutti i contenuti. È un bel dire e un bel fare imporre la chiusura di un canale youtube per violazioni, ma poi tenere nel cassetto registrazioni che potrebbero interessare alla gente. Un po’ come ha fatto la RAI.
Francamente trovo anacronistico pretendere di avere tutto gratis. E poi come si concilierebbe la tutela della proprietà intellettuale con una disciplina che obblighi la diffusione gratuita della stessa? Comunque sono discorsi complessi e fuori tema: credo che il problema sia più banale…se coloraturafan avesse pubblicato solo cose antiche su supporti liberi non ci sarebbero stati problemi, evidentemente così non ha fatto e, francamente, mi sembra del tutto inopportuno fare l’apologia di comportamenti illegali (giusta o sbagliata che sia la legge).
Chi ha parlato di diffusione gratuita?
A è titolare del copyright di un determinato brano? Ok. Ma non lo tieni nel cassetto perché non te lo compra nessuno. Lo metti almeno in vendita online. Almeno.
Quanto all’apologia di comportamenti illegali, in generale, dipende. Esistono comportamenti illegali giusti che meritano ben più di una semplice apologia.
Come regola generale. Nel caso di specie… S’ha da vedere. E come dici tu, il fatto è complesso e le sfumature tante.
M’incazzo sempre più per questa cosa! Quante video non-“ufficiali” aveva coloraturafan! Stasera ho avuto voglia di sentirmi il “Chacun le sait” di Luciana Serra e non l’ho trovato, perché per la presenza di qualche video protetto dal copyright nella collezione di coloraturafan li hanno cancellato l’intero canale. Per esempio, dalla sua collezione delle esecuzioni della Devia, a parte la Stuarda e la Lucia scaligeri che cos’era protetta dal copyright?? Tutto era materiale amatoriale.
Giustissimo e faccio qualche esempio concreto. La RAI detiene i diritti di molti video scaligeri come il Simone e il Macbeth di Abbado/Strehler, l’ Otello e la Bohéme diretti da Kleiber. Non cogliono che la gente scarichi questi video da internet? Benissimo, li mettano in vendita e POI facciano cancellare quanti canali vogliono. Lo stesso dicasi per jacquesurlus che aveva centinaia di registrazioni rare di direttori storici MAI riversate in CD. A me queste cose interessano (non sono il tipo che scarica la Bartoli, quella non vale neanche i 50 centesimi di un dischetto vergine…) e se non posso acquistarle me le scarico!