Pauline Viardot e Giuditta Pasta al Père-Lachaise

Circa una settimana fa, il fantasma mio e quello di Giuditta Pasta, diletta amica e collega venerabile, si sono dati appuntamento a Parigi per poter godere dell’arte somma di una terza Divina, nonché nume tutelare di questo benemerito sito internet, Madama Giulia Grisi.

Purtroppo però, prima di poter scivolare con discrezione in una loge del Théâtre des Italiens, dove schiere di dilettanti accorrono a venerare la Musa di Bellini e Donizetti, la Sacerdotessa dell’arte canora del secolo decimonono, Giuditta e io abbiamo avuto la sfortuna di imbatterci in un disgraziato spettacolo – probabilmente ci siamo ritrovate alla porta spazio-temporale sbagliata. Ebbene sì, cari lettori, la vostra Giuditta e la vostra Pauline hanno dovuto sopportare la vista di un “oggetto d’orrore”, la tomba della Divina Giulia! A quanto pare un viaggio in treno alla volta di San Pietroburgo è stato fatale alla nostra povera amica, ma – oh, Dèi! – né Giuditta né io eravamo informate della tragedia!

Il sepolcro – fremo tutta, ahimè, nello scrivere la sciagurata parola – di Madama Grisi si trova nel venerando cimitero del Père-Lachaise, carico di ricordi e suggestioni intellettuali, in uno stretto sentiero della 25esima divisione, proprio di fronte al recinto che contiene i resti di due glorie della letteratura francese, La Fontaine e Molière (e non avrebbe potuto essere altrimenti). Sul sepolcro non compare che la scritta Juliette de Candia. La Diva Giulia era infatti unita all’avvenente virtuoso Mario, tenore proveniente dell’aristocratica famiglia sarda De Candia, con il quale formava la coppia d’oro del Melodramma ottocentesco. E da questo vezzeggiativo francese, Juliette, arriva fino a noi un soffio dell’intimità dei due sposi, coppia nell’arte come nella vita… La tomba è per il resto sobria e discreta, in pietra scura, circondata da un basso recinto in ferro arrugginito e malandato, l’anta sinistra del cui cancelletto è scomparsa. Essa è sovrastata da una sorta di baldacchino metallico, dotato di numerosi ganci ai quali appendere fiori e omaggi di vario genere per la Divina; tali ganci pendono però tristemente vuoti, fatta eccezione per una vecchia corona floreale in coccio, come tante se ne vedono al Père-Lachaise. Sulla destra “della tomba che racchiude” la cantatrice si osserva un vaso, in cui cresce, incolta e selvaggia, una pianta dai non meglio identificati fiori gialli. Tutto qui è l’omaggio del secolo ventunesimo secolo a Colei che tanto diede all’arte!

Ancora scosse dalla funerea visione e dall’ingratitudine della Storia, Giuditta e io siamo finalmente riuscite a tornare nel nostro secolo, e, gli occhi inumiditi da calde lacrime, abbiamo mosso i passi verso gli Italiens

Pauline Viardot

Immagine anteprima YouTube

15 pensieri su “Pauline Viardot e Giuditta Pasta al Père-Lachaise

  1. ma la tomba non è privata ?nel senso che ci sono ancora dei parenti eredi che ne rispondono? invece se la tomba è a carico della collettività,mandare un messaggio per il restauro a di chi di competenza,.
    Nel cimitero monumentale qui a Torino nell’area vecchia ci sono tante tombe anche di nomi illustri in rovina,tanto che il comune a quando ho sentito,se gli eredi non si presentano per i restauri,le salme le trasloscano negli ossari, ( adesso non so poi come è finita)rinnovando le tombe…

    • Caro Pasquale,

      grazie per il commento.

      Sinceramente non so darti una risposta precisa. Credo – ma non ne sono certa – che la famiglia sia ormai estinta.
      Quanto al comune di Parigi, non credo che esso sia interessato a un restauro della tomba, poco frequentata dai turisti e sconosciuta persino alle guide (recentemente la tomba di Wilde è stata ripulita e restaurata, ma ignoro chi abbia elargito i fondi necessari).
      Anche da qui il senso del post (oltre ovviamente quello semplicemente informativo): forse qualche melomane di passaggio nella capitale francese farà un pellegrinaggio sulla tomba della Divina Grisi e lascerà una rosa rossa sulla sua lapide…

  2. da buona sciura lombarda benestante Giuditta Pasta predispose una sepoltura congruente al suo stato di prima donna e benestante. +Quanto a quello che dice Pasquale è un’infamia di cui il comune di Milano, assetato di sepolture al Monumentale ha già posto in essere contravvenendo all’accordo che prevedeva la perpetuità per certe sepolture. Ne hanno fatto le spese le edicole di Luisa Tetrazzini e Rosina Storchio!!! poi i resti sono stati recuperati e salvati dall’ossario comune. Indegni a maggior ragione se andiamo a vedere quali personaggi di nessun spessore e rilievo hanno in questi ultimi anni avuto l’onere della sepoltura nel famedio.
    Posso segnalare che della sepoltura di Mariano Stabile, confinante con quella dei miei nonni me ne prendo cura da anni. Eppure al Famedio ci sta Tancredi Pasero.

    • Teoricamente anche la tomba di Giulia Grisi dovrebbe essere a concessione perpetua.
      Anche a me però è capitato di vedere al Père-Lachaise delle sepolture antiche chiaramente “rinnovate” e date a morti “moderni”.
      Il fatto è che probabilmente chi di dovere non sa nemmeno chi siano Madame de Candia o Madame Tetrazzini.
      Ma non è una questione di prestigio. Se ti hanno concesso una sepoltura perpetua, hai il diritto di sapere che le tue spoglie (o quelle di un tuo caro) non saranno scomodate…

  3. beh se la tomba della Grisi,ha una concessione perpetua,ma gli eredi non ci sono più,e chi ha dato la concessione la lascia andare in rovina,solo una sottoscrizione privata,può restaurare quella tomba,e se mai viene restaurata,oltre al nome che c’è adesso,sconosciuto ai più,metterci anche un qualcosa che ricordi la cantante.

  4. Sarebbe stimolante aprire una sottoscrizione. Con 4-5.000,00 € la tomba della Grisi può essere ripulita, sistemata la porta in ferro battuto mancante e riverniciato il tutto. Tenendo conto che i francesi sono inguaribili taccagni, se si affronta la trattativa sottolineando che “anche” il comitato promotore da istituzionalmente del “Lei” ai soldi, un artigiano che provveda si può trovare. In considerazione delle tematiche in ballo propongo di eleggere ai vertici del comitato Duprez e Edison che sembrerebbero abbastanza preparati a affrontare qualsiasi problematica che potesse sorgere prima e durante lo stato d’avanzamento dei lavori.-

  5. certo sarebbe un ottima iniziativa,un restauro della tomba della Grisi,un iniziativa che parte da un blog che porta il suo nome,naturalmente bisogna contattare la direzione del cimitero,per sapere lo stato delle cose,e un eventuale autorizzazione ai lavori,ma se si dovesse reperire la cifra per poterlo fare,pensate la tomba della cantante riportata di nuovo in buono stato grazie all’iniziativa di unn sito italiano ,che si ispira al nome della cantante,naturalmente Duprez o Edison,o Donzelli sono perfettamente in grado di prendere l’iniziativa di contattare la direzione del cimitero,per informarsi e ottenere l’autorizzazione…

  6. mi ricordo al monumentale di Milano la tomba della Tetrazzini. La stavano smontando. Infilo la testa e che vedo? Un enorme sterco umano nel centro della tomba. Ci sono rimasto male e me ne sono subito andato. Ma si sa…le tombe del monumentale costano una fortuna e qualcuno ne ha approfittato vendendola. Ma non succede solo a Milano. A Lecce IO ho rubato i fiori di un morto fresco (ce ne erano una enormità) per adornare la tomba di Schipa completamente abbandonata. E Schipa ha un figlio e parenti viventi!! Chi muore giace e chi vive si dà pace.

Lascia un commento