Il congedo di Sigfrido riassume in maniera epica l’intera vita dell’eroe, trasfigurando i temi fondamentali della sua epopea in una progressiva trasformazione che li porterà a “brillare” per l’ultima volta (come una simbolica pira) accompagnando lo spirito verso quel mondo superiore destinato a svanire insieme ai vecchi dei: il tema del lutto e del tradimento che introduce il brano sul cupo rintocco dei timpani, il tema del fato che si intreccia con quello della stirpe sino alla triplice enunciazione del tema della spada che, nell’ultima ripetizione, si espande in acuto e si muta nel tema di Sigfrido in un’ultima sciabolata sonora, prima del tema di Brunilde e dell’amore, in cui letteralmente “vediamo” l’anima dell’eroe svanire nel cielo in un riscatto e in una redenzione che diventeranno l’estrema ossessione dell’ultimo Wagner. In circa 8 minuti di musica i temi che narrano la vita di Sigfrido ricompaiono nella loro interezza, dopo che nel corso dell’ultima giornata del ciclo, essi sono stati solo accennati (quasi come ombre nascoste e frammenti sopravvissuti alla decadenza), per poi prendere definitivo congedo, spenti lentamente nei veli della tonalità di do minore (la stessa della marcia funebre dell’Eroica di Beethoven). Di questo brano che congeda simbolicamente il vecchio mondo degli eroi e delle leggende con il suo carico di moralità, propongo 4 brani molto differenti tra loro, evitando le scelte più scontate e privilegiando la musica e il suo significato, piuttosto del mero suono.