Dalle vicende degli Dèi a quelle degli uomini, benché di origine almeno parzialmente divina. La prima giornata del Ring è, per consolidata tradizione, la più accessibile anche agli ascoltatori meno condiscendenti nei confronti del genio wagneriano. Merito, in gran parte, del primo atto e in particolare del suo finale, costituito da un grandioso duetto d’agnizione in cui nostalgia, affetto, passione sensuale e letteralmente indifferente alle imposizioni del mondo (umano quanto divino) si fondono in una fresca e rigenerante notte di primavera. Ovvio che per comprendere appieno la potenza di una simile scena servano, qui come in molti altri punti nevralgici della Tetralogia, in primo luogo esecutori che sappiano esprimere attraverso il canto tutta la singolare forza della circostanza drammatica. E se una bacchetta degna di questo nome può e deve sostenere adeguatamente le voci, ben difficilmente potrà rimpiazzarle in toto.
Wagner – Die Walküre
Atto I, Scena 3
L’unica delle quattro che riesco ad ascoltare senza momenti di (insopportabile) noia. Sono curioso di vedere quale esecuzione sceglierai per l’Addio di Wotan (per me la pagiana più emozionante di tuto il Ring)
Sicuramente non sceglierà Kowaljow, l’ ultimo Wotan scaligero, che pronunciava il tedesco con l’ accento che qui è tipico degli immigrati turchi!