Giuditta (Franz Lehár): Freunde, das Leben ist lebenswert
A little operetta for a change. „Giudittta“, Lehár´s last operetta had its world premiere at the Vienna State Opera on January 20 1934, after Clemens Krauss, then director and reluctant to have a Lehár-operetta premiered at his opera house, had finally given in. The cast featured the both dashing and refined Jarmila Novotna in the title role and Richard Tauber as Octavio.
Octavio´s aria: Freunde, das Leben ist lebenswert!
Freunde, das Leben ist lebenswert!
Jeder Tag kann Schönes uns geben,
Jeder Tag ein neues Erleben,
Jede Stunde verjüngt sich die Welt!
Die herrliche Welt!
Sinkt die Sonne abends nieder,
Strahlend steht sie morgen wieder
Auf dem blauen Himmelszelt!
Freunde, das Leben ist lebenswert!
Aus dem Dunkel stiller Gassen
Leuchten Augen, heiß wie Feuer,
Locken tausend Abenteuer
Heimlich süß!
O Signora – o Signorina!
Hört man flüstern und liebkosen,
Dort vom Fenster des Palazzo
Fallen dunkelrote Rosen!
O Signora, Signorina,
Zärtlich klingt die Cavatina,
Und die Schönste aller Frauen
Wird vielleicht noch heute dein!
Fritz Wunderlich
Whenever you drop the name Wunderlich in German speaking countries (and not only), you will find people close their eyes for a moment, then emit a melancolic sigh towards heaven… Few singers have been mistyfied like this singer, who is hailed THE German tenor of the past century and whose premature death has contributed to the myth that has been created around him. For many it is the most beautiful tenor voice ever. True – the timbre is one in a million and Wunderlich´s voice was an enourmously blessed one – but, if I may say so – I always found him a bit less excellent as a SINGER and even more so as a stylist. He was the „Naturbursche“ par excellence. And he sang everything with „naturalezza“. Great commitment, great dedication, a „natural“ and unaffected approach. And the public loved him for it. But whether he sings Mozart, Verdi or Lehár – everything sounds like Puccini. His technique was sufficient but not overly excellent. It was alright for Mozart and the more lyric repertory, but I am almost sure, that the voice would have suffered had he sung the more spinto roles like this. At least in this aspect, Beczala certainly resembles him a LOT…
If you listen attentively you can hear small hints of strain and over-spanning in Octavio´s aria which partially has an uncomfortable tessitura (especially if you sing out fully throughout the registers like he does). „Strahlend steht sie morgen wieder“ and „Auf dem blauen Himmelszelt!“ and at the end “und die schönste aller Frauen wird vielleicht noch heute mein! Das Leben ist schön, so schön!“ may not sound exactly strained, but uncomfortable and not perfectly focussed. Wunderlich mainly sings out fully, relying on the charm of his voice and pouring it out generously, whereas Tauber is much more the nuanced singer.
Richard Tauber
Tauber was not exactly blessed by mother nature: a short top, weak low notes, but a beautiful middle register. The timbre was not beautiful by nature, but he MADE it sound beautiful. He keeps the voice slim and focussed throughout the tessitura, opening just here and there for more sound and ring. Never does he sound forced, always perfectly controlled, balanced and on the breath – but not calculated. A little portamento here and there, but he does not exaggerate it. Beautiful modulations in „sinkt die Sonne abends nieder, strahlend steht sie morgen wieder auf dem blauen Himmelszelt!“ “savouring” the words much more than Wunderlich. Little accents, but not over emphasizing on „jeder Tag ein neues Erleben“ and „Augen heiss wie Feuer“ and “die herrliche Welt”. Listen to the great and expert timing of „o signora, o signorina“. Lingering just a little on „WENN vom Fenster des Palazzo“. In the repeat of „wenn vom Fenster des Palazzo“ he varies a little giving more volume for the final „das Leben ist schön, so schön!“ but not sounding at all strained (though he tends to discolor the vowels on the high notes at times).
One can perfectly understand Lehár, who relied on Tauber on every possible occasion to refine his music. To me, Tauber is and remains one of the singers, who conveys the very essence of vocal charm. What an artist.
Cara Selma,
Come non essere d’accordo con cio’ che hai scritto?
Bellissimo articolo.
Concordo in tutto. Del resto, l’unico a potersi misurare
in Lehar con Tauber, era solo Dermota,
ma solo il Dermota giovane della fine degli anni 30.
E sforzati, pero’, traduci cara…traduci.
E’ vero,articolo bellissimo. Bravo Miguel un commento notevole. Quante persone oggi ricordano Anton Dermota ? Chissa’ a quale posto delle classifiche verrebbe piazzato ? Anche se come dici giustamente tu negli anni giovanili diede il meglio di se’.
In quest’aria mi sembrano apprezzabili facendo naturalmente i dovuti paragoni oltre a Wunderlich anche Schock e Gedda
Mi pare che dovrebbe essere di tutta evidenza che il corriere sia MOLTO MOLTO diverso dagli altri luoghi virtuali dove si dibatta di opera.
In quest’ottica mi pare che articoli in inglese, francese, tedesco, catalano e castigliano siano un’ulteriore ragione di peculiarità del corriere.
Apprezzala, anzichè farne oggetto di doglianza
ciao
dd
Apprezzateli tu che conosci l’inglese.
Pur non essendo tedesca, anche a me capita di sospirare per Wunderlich… Lo amo molto. Non sarà stato perfetto, ma i suoi Tamino e Belmonte, tra gli altri, sono per me atemberaubend. Forse è vero che la morte prematura ne abbia mitizzato la memoria, ma gli ha oggettivamente impedito un’evoluzione che nessuno può prevedere e che, chissà, avrebbe potuto condurlo anche a prove ancora più entusiasmanti e non necessariamente a una sofferenza in ruoli più spinti.Trovo i due ascolti entrambi sontuosi nelle loro differenze.
Ciao D+A,
Nessuno puo’ sapere cosa Wunderlich sarebbe
diventato, ma e’ pero’ un fatto che le sue ultime
incisioni mostrassero gia’ segni di declino rispetto alle prime. Anch’io lo stimo, mi piace pur non ritenendolo un grandissimo tenore, e lo ascolto
sempre con grande piacere. Ma sull’eventuale
evoluzione, nutro dubbi. Pero’, ovviamente non
possono che essere dubbi. Ciao cara.
In effetti una lieve stanchezza vocale si avverte nelle ultime prove ma credo che Di Wunderlich non si possa dare un giudizio completo visto che quasi tutte le incisioni sono in lingua tedesca ( nelle poche arie cantate in italiano si capisce come non avesse ancora approfondito ne la dizione ne il fraseggio) . Certamente da considerare tra i migliori interpreti di Tamino ,Belmonte, Lenskj e ottimo nel repertorio liederistico
Tauber mi piace, per me ha solo un problema abbastanza grave, ossia il modo di fare gli acuti, sempre schiacciati in una vocale stretta alla quale si omologano tutte le altre. Comunque cantante intelligente e molto musicale (non aveva iniziato come direttore d’orchestra?), vocalità nel complesso buona, in passato infatti mi pare di averlo utilizzato come esempio positivo, al di là dell’evidente problema sugli acuti.
Comunque anche Wunderlich non mi dispiace. Faccio solo notare una cosa: nessuno dei due riesce minimamente a dire “O” sul la naturale iniziale (“FrEUnde”)… eheheh.
insomma nessuno pronuncia come schipa!
Il fatto è che per chi non possiede quel fenomenale magistero di canto sul fiato, riuscire a reggere la O in acuto è fisicamente impossibile, per cui sono obbligati a spalancare la vocale e a pronunciare una sorta di A.
Gedda pronuncia perfettamente la “o”.
Io invece faccio il pecorone nero e dico che, mi spaice, non sono per niente d’accordo con la tesi sposata. Nulla da eccepire su Tauber, ma non concordo con le eccezioni sollevate su Wunderlich. Sarà pure una cedevolezza del mio gusto, ma ame il piglio eccitato con cui canta piace molto, così come amo la sua intima linea di canto nei cicli di lieder come il Dicheterliebe. Lì secondo voi canta come se cantasse Puccini?
E, per inciso, non penso minimamente che la sua tencia fosse appena sufficiente
In generale anche io ho un’opinione positiva di Wunderlich, magari non è sempre del tutto irreprensibile, ma come vocalità lo considero nel complesso un esempio assai valido.
In genere lo preferisco quando canta a mezza voce, ricordo degli splendidi falsettoni, invece quando canta in piena voce, e magari parti troppo onerose, non è allo stesso livello.
Pardon, ridimensiono un attimo quanto appena detto, mi sono risentito alcune cose che non ascoltavo da un po’ di tempo e… beh, no, sull’emissione ci sarebbe spesso molto da dire… quindi non “assai”, ma solo abbastanza valido. Qui per esempio mi piace molto:
http://www.youtube.com/watch?v=6GlT7c20qQA
mentre in altre incisioni fatico a ritrovare la stessa leggerezza di imposto.
su Wunderlich concordo pienamente . l’emissione mi pare sostenuta da un’ottima tecnica. Tauber con tutto il rispetto non mi ha mai convinto pienamente. Voce di bel colore nel medium a parte come giustamente hai rilevato sporadiche nasalita ma registro acuto non estesissimo e ricorsi a falsettoni spacciati abilmente per mezze voci ( ascoltare ad es.” O Mädchen, mein Mädchen”.) in ogni caso interprete storico di Lehar ,cantante musicalissimo e buon musicista
Scusate, aggiungo, una seconda coda al mio intervento, in realtà qualcosina da eccepire a Tauber c’è e condivido le precisazioni di Mancini. Aggiungendo che non solo gli acuti in Tauber mi sembrano schiacciati, ma anche frangenti del medium. E “sembrano” un pelino nasali.
a me sembrano entrambe due belle esecuzioni, certo, musicalmente meglio Tauber maestro in questo repertorio; sa cantare come pochissimi altri il ballabile, ha un grande senso del rubato dissemina la sua registrazione di nuance e modulazioni, molto viennese! acuti un po’ bassi di posisione e a volte centri un po spinti e allargati in basso (causa prima dello schiacciameto degli acuti), bella anche quella di Wunderlich, musicalmente c’è meno operetta e più canzone… ma l’epoca di Lehar e dei suoi valzer era definitivamente tramontata……e con essa il gusto per certo fraseggiare.
A me Wunderlich piac tantissimo e nell’ operetta adoro Rudolf Schock, che fu il tenore operettistico più popolare qui da noi nel dopoguerra e un vero divo cinematografico e televisivo, soprattutto in coppia con la grandissima Anneliese Rothenberger
A me Wunderlich piace. Anche Schock. Ognuno per diversi motivi. È poi c’è Gedda… Cosa avrebbero fatto le opere di Mozart senza, Wunderlich, Gedda, Dermota e Simoneau? Almeno c’era una serietà e una ricerca di ‘stile’…