Cantante e interprete diletta da Richard Strauss, Margarethe Siems smentisce la fola che il repertorio postwagneriano si possa risolvere a forza di suoni scomposti in basso e stridori diffusi in zona acuta. Che canti Norma, Marescialla, Lucia o Violetta Valéry, la Siems è sempre inappuntabile per la qualità del legato, l’esattezza dell’accento, la fluidità dell’ornamentazione. Sorella, in questo, di un’altra eccelsa virtuosa tra Otto e Novecento, Lilli Lehmann.