Ferruccio Furlanetto – uno se non IL basso verdiano più celebrato al momento chi canta con „accento nobile (!) e gran raffinatezza (!)“ come scriveva un giornalista Viennese in occasione del suo Fiesco l´anno scorso. Sentiamolo nell´aria di Procida nei „Vespri Siciliani“ quale „celebrazione“ di Giuseppe Verdi:
subito dall´inizio si sente una voce rumorosa, dotata di un certo volume e mal gestita. Già l´„O“ di „O tu Palermo“ è bruttino: scolorito e più ööö che o. Voce poco raccolta e gonfia. Dizione pessima ed intonazione calante. Raramente ho sentito un italiano così volgare e brutto. Ma la cosa più bella è la cadenza da 4:03 in poi: stonata in modo disastroso.
http://www.youtube.com/watch?v=4lTfZFw3Z4M…. e siamo d’accordo, Mardones era un fenomeno della tecnica e della natura. Ma Furlanetto sfigura anche di fronte a un solido professionista come Tozzi http://www.youtube.com/watch?v=pr1HbI-Co80
Furlanetto sfigura di fronte anche al buon Pecchioli http://www.youtube.com/watch?v=9c4M1YtQdz4
vero.
Un paio di settimane fa l’ho ascoltato in diretta radio dal Met. Un vero disastro (peraltro in buona compagnia in uno dei peggiori Don Carlo da me ascoltati).
Che porcheria! Merita minimo minimo il secondo posto XD
Sfigura anche di fronte a questo, che ho sentito tante volte quando ero ragazzino nei teatri di provincia veneti
http://www.youtube.com/watch?v=KnB05Wd8EIg
Ho conosciuto artisti del coro superiori anni luce .
Lo notai la prima volta in Semiramide alla radio e come Assur ebbe molto successo e non mi dispiacque. Poi credo un Timur e quindi il Leporello con von Karajan che sembrava la reincarnazione di Corena. Poi il Filippo II live e il suo primo cimento importante alla Scala: Procida, cui seguì, sempre al tempio, Don Giovanni. Piano piano mi abituai alle suo fraseggio alla “Corena serio” e devo dire che per come ha gestito la sua carriera mi ritengo suo ammiratore. E’ un basso molto originale, inconfondibile e sento in lui l’orgoglio delle sue origini friulane. Per me le sue apparizioni in Fiesco alla Scala, il suo Boris e Zaccaria a Venezia sono un ricordo piacevolissimo e temo siano il suo canto del cigno.-