Madama Butterfly al Liceu

Il 21 marzo abbiamo assistito alla prima di Madama Butterfly al Liceu di Barcellona. Si tratta della ripresa di una produzione di Moshe Leiser e Patrice Caurier, “fedele” per una buona parte alle didascalie del libretto e ad un’iconografia giapponese senza mai cadere nel banale o nel kitsch. E’ un piacere vedere per una volta una produzione che, pur essendo molto laconica, non rinunzia mai ad offrire immagini belle e toccanti e rimane essenzialmente  sempre al servizio dell’opera ripresentata.

Purtroppo, simile apprezzamento non può espandersi senza molte riserve al lato musicale dello spettacolo, direzione orchestrale in primis. L’orchestra sotto la guida di Jose Miguel Pérez-Sierra ha dimostrato fin dal breve preludio del primo atto che la serata sarebbe stata una fila di squilibri e sconcertazione. Oltre ad una generale pesantezza con cui metteva in pericolo la riuscita vocale dei cantanti nei momenti più drammatici, come alla fine di “Un bel dì vedremo” o di “Tu, tu, piccolo iddio”, durante tutta la serata il direttore non è stato capace di porgere una sola frase, risultando sempre solo meccanico senza neanche essere ordinato. Esemplari in questo senso l’intermezzo tra secondo e terzo atto e soprattutto il grevissimo accompagnamento al coro a bocca chiusa che il coro del Liceu, da parte sua, aveva eseguito in modo molto soddisfacente ed il cui maggior apprezzamento è stato impedito solo dalla distruttività della “concertazione”.

Della pesantezza dell’orchestra ha particolarmente sofferto Roberto Alagna nei panni di Pinkerton. Il celebre tenore riesce ormai a fraseggiare ed avere un timbro piuttosto piacevole e riconoscibile solo al centro dove si evidenziano cionondimeno certe durezze dovute ad un’emissione mai ortodossa ed un’eccessiva frequentazione di un repertorio troppo pesante. Il suo stato vocale e l’inesorabile bacchetta l’hanno costretto ad aprire e spingere al centro, compromettendo considerabilmente la salita e, a volte, anche il legato. Gli acuti sono incolori, forzati e, spesso, al limite dell’udibile (naturalmente non ha tentato la salita al do alla fine del primo atto), il ché ha assai penalizzato una prova che era tutt’altro che priva di ottime intenzioni musicali.

Al di sotto della mediocrità il Sharpless di Giovanni Meoni, baritono dal volume piuttosto modesto, timbro assolutamente anonimo soprattutto per la rozzezza dell’emissione che ha in comune con tanti alti baritoni contemporanei, e con fraseggio altrettanto grezzo. Addirittura indecente è la Suzuki della giovane e bella Jossie Pérez che ha cantato con voce senile, dall’emissione ingorgata nella voce di testa, gravi sguaiati ed un fraseggio sfoggiato unicamente a spese di un volgare sentimentalismo.

Per quanto riguarda la protagonista, avremmo voluto condividere un parere più positivo circa la prestazione attuale del soprano cinese Hui He, che ha sempre dimostrato di essere un’ottima professionista, oltre che la Butterfly più affidabile dei nostri tempi di crisi canora. Purtroppo, a furia di cantare tante Aide ed altri ruoli non poco pesanti con un mezzo lirico-spinto più lirico che spinto, gli estremi acuti risultano ora sbiancati e talvolta anche calanti, mentre al centro e nei gravi (che non erano mai stati molto in ordine) esibisce suoni del tutto ingolati, spesso stimbrati e fissi, donde l’incapacità di legare e fraseggiare o fare dei piani veramente sostenuti e proiettati in questa zona. Anche se il soprano cinese non urla mai e sa dove risparmiarsi, dove dare un po’ di più, e anche se, a parte qualche “o” troppo appesantita o qualche “i” schiacciata, il suo centro-acuto (con cui ha ripetutamente coperto Alagna nel duetto del primo atto) rimane sonoro e sano, consentendole di smorzare o di fare qualche bel piano, gli attuali limiti vocali sopra indicati, più una dizione raramente nitida, non le concedono di produrre una prestazione più soddisfacente, capace di esprimere la commovente tragedia di Cio-Cio-San.

 

Nicolaj Ivanoff & Giuditta Pasta

 

Immagine anteprima YouTube

 

Immagine anteprima YouTube

 

Immagine anteprima YouTube

 

Immagine anteprima YouTube

Un pensiero su “Madama Butterfly al Liceu

Lascia un commento