Natura in questo caso innegabilmente modesta, Fernando De Lucia non aveva né bel timbro, al contrario piuttosto grigio (ma non baritonale come vorrebbero farci credere certi maldestri riversamenti) e diseguale negli insistiti contrasti chiaroscurali, non corrispondente al modello canonico di voce tenorile brillante, chiara, giovanile, né era molto dotato quanto ad estensione, che all’epoca delle sue incisioni discografiche praticamente non superava, in piena voce, il la naturale. Ma un ricercatissimo ed incessante lavoro di cesello, frutto di un trascendentale controllo delle dinamiche su tutta la gamma, perfettamente saldata in un sicuro e sfolgorante passaggio al registro acuto, ben gli valse la definizione da parte della critica di “miniaturista della melodia”, come dimostra questa inimitabile esecuzione dell’un tempo famosa Serenata di Toselli. E’ la prova di come possa ben bastare anche solo un’ottava e mezzo di voce bruttina, per poter esprimere l’Arte al massimo livello; a patto che di questa si governino i rudimenti.
Un pensiero su “MODESTE VOCI: FERNANDO DE LUCIA”
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artista immenso. come lo adoro.