MODESTE VOCI: SHIRLEY VERRETT

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Può dar luogo a perplessità e polemica avere inserito Shirley Verrett fra le voci modeste. Paragonata, però, al mezzo soprano più famoso della sua generazione ( per tacere di quelle delle generazioni precedenti)  il mezzo non è di quelli privilegiati, anzi. E poi soprano o mezzo? Dubbio che è stato in primo luogo della cantante. Si fossero rappresentati regolarmente i titoli di Halevy, Meyerbeer, il Donizetti del genere grand-opéra quello sarebbe stato il più autentico repertorio della cantante americana, che per chi non l’abbia vista in teatro si avvaleva con sobrietà e buon gusto (salvo quando era in palese difficoltà vocale come all’inaugurazione scaligera del 1984 con una senescente Carmen, riprovata dal pubblico) di un cospicuo fascino, senza mai trascendere od esagerare nel rispetto dell’essere interprete in primo luogo con la voce. Sarebbe facile polemica proporla quale Norma, e allora abbiamo scelta quella che  era una sua parte Adalgisa, dove si prende anche il gusto, tipico del melodramma ottocentesco, di inserimenti e trasporti che esaltano la zona migliore della voce. Preciso che quella zona era facile e splendente se la Verrett cantava da mezzo o da Falcon assai meno sotto lo sforzo delle tessiture più schiettamente sopranili.

14 pensieri su “MODESTE VOCI: SHIRLEY VERRETT

  1. il ricordo della grandissima Verrett giunge a proposito, credo fu l’ultima cantante contestata alla Scala in un recital (luogo dove per consuetudine non si fischia). Ricordo ai più giovani che era la stagione del bicentenario (1977). Durante i bis si “permise” di fare “una voce poco fa” e si becco dal loggione un “…almeno Rossini lascialo stare!” che scatenò la bagarre fra fans e detrattori. Corsi e ricorsi storici? Mah! Le due reagirono diversamente Shirley Verrett pianse davanti al pubblico mentre la Bartoli come faceva la Callas se ne fece un baffo. Pavarotti invece quelle due volte che l’ho sentito fischiare (Lucia e Don Carlos) fingeva sempre di non sentire.

  2. Per Allbertoemme.
    Ricordi male, caro, anche tu hai memoria corta.
    Le quattro persone che dissero, “Rosina no” e “Non piangere, vai a casa” e “Rossini lascialo stare” e “Vergogna” non sono piu’ tra noi caro, nessuno di loro, quindi nessuno potra’ contraddirtti, tranne il sottoscritto. (Che era accanto a due dei quattro). Ripassa bene.
    P.S. “una voce poco fa’ ” era ben eseguita.
    Ma, se ti consola, il tutto NON era nato da una cattiva esecuzione di “Una voce poco fa’”. Come sempre, c’era dell’altro. Un abbraccio.

    Per Olivia.
    Goal!!

  3. Miguelfleta dice che c’era dell’altro. Che cos’era questo altro? Ma che è questa mania delle allusioni? Se le cose si dicono, si dicono tutte. Altrimenti penso sia meglio tacere. Questa almeno è la mia opinione.
    Marco Ninci

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