Voce di per sé modesta, quella di Giuseppe de Luca, ma poche esecuzioni dell’aria del Conte possono rivaleggiare con quella del baritono romano, esemplare per posizione del suono, legato, dizione e capace di prodezze quali la messa di voce sul mi bem acuto di “la tempesta del mio cor” a 2:00. E’ la dimostrazione che è possibile cantare Verdi anche non disponendo di quella che abitualmente si definisce voce verdiana (ovvero naturalmente ampia e facile, specie in acuto), a condizione però che si padroneggino gli strumenti del canto professionale. E soprattutto di questi strumenti, e non già di voci genericamente gagliarde, constatiamo nel nostro magro presente la mancanza, o almeno la pesantemente limitata presenza.
2 pensieri su “MODESTE VOCI: GIUSEPPE DE LUCA”
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Esemplare, una lezione di canto.
Tutte le registrazioni che ho avuto occasione di ascoltare fatte da De Luca nel 1907 sono dei capolavori.
Certo, Aureliano, ha lasciato tanti capolavori vocali.
E non solo nel 1907.
Lui e’ uno dei piu’ grandi in assoluto, perche’ era anche artista ed interprete, oltre che vocalista provetto.
Una meraviglia. Un artista completo.
Ciao e buon anno.