Provvisoriamente archiviata la parata di voci importanti (perché l’abbondanza di esempi in area slava rende impensabile un congedo definitivo di quella rubrica), inauguriamo oggi tutt’altra passerella, dedicata alle voci in natura modeste che hanno saputo, per magistero tecnico ed artistico, superare i propri angusti limiti. E la capofila di queste non poteva che essere LEI, Maria Maddalena Olivero Busch, dalla voce piccola, tremula, di nessun fascino timbrico, che ciononostante ha saputo incarnare come poche altre il gusto, la poetica e l’estetica verista e decadente, dando vita all’equivalente in campo lirico delle Bertini, delle Borelli, insomma delle divine del grande schermo, che tra tendaggi e canapè si struggevano e facevano struggere il pubblico di passioni ineffabili, disumane, soavi come il ricordo di un bene mai conosciuto.
24 pensieri su “MODESTE VOCI: MAGDA OLIVERO”
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Qui giochi in casa. Chi non ama la Olivero non ama l’Opera, semplicemente. Che poi non avesse “nessun fascino timbrico” è opinabile. A me il suo vibrato stretto affascina. Fra i suoi grandi pregi metterei l’assoluta riconoscibilità , bastano due note e capisci subito che è lei, fra mille.
beh s era capito. Ma davvero aveva la voce piccola? In che senso? Qualcuno ricordera’ che non disdegno le voci piccole e m piacerebbe sapere se la olivero s affiancava a cantanti d limitato volume. la cosa m incuriosisce perche’ m pare impossibile cantare adriana l. con voce piccola. nella a.l. della olivero m pare siano presenti dinamiche importanti. confronto con la grande raina? chi vince per voi?
Bellissima l’idea di fare una rassegna di voci modeste: nel Belcanto (io con questa parola intendo Canto lirico in generale) non è la dote naturale che conta, ma la corretta impostazione, la quale permette alla voce di funzionare come uno strumento: soltanto così si può avere un’interpretazione valida.
Immensa l’Olivero. Però per me il vibratino è insopportabile.
adesso t riconosco anthony von emily! dopo le sadsate che hai tirato alla maria se della olivero trovavi tutto regolare m sa che ripartivano gli strali del comitato d salute canora
Momento Alberto, prego: io non sono uno che cavilla ottusamente sugli errori e sugli incidenti (come altri fanno; ed io stesso a volte mi sono trovato a criticare questo atteggiamento).
Il vibratino della Olivero è un difetto d’impostazione presente dalla prima all’ultima nota. E come tale è correggibile: infatti ella lo corresse. Infatti per me è insopportabile fino a quando non ha tolto quel difetto, perché dopo…
Non ti piace il vibratino? Allora beccati questo. Per me una delle più belle esecuzioni di quest’aria .
http://www.youtube.com/watch?v=RVxegNqOIt0
Capiamoci: il vibratino non è un piatto di pasta che piace o no e se non ti piace non lo mangi; piacere non è il concetto giusto. Esso mi arreca fastidio a prescindere dalla mia volontà: è una sensazione fisica istintiva; non posso non volerlo. Mi rendo conto che può essere un mio limite; ma è così.
Billy, non avevo mai sentito l’esecuzione di Je crois entendre di Devries (né conoscevo lo stesso prima che me lo facessi sentire tu): il vibratino, per quanto sempre fastidioso, mi sembra in questo caso meno invadente; e sopratutto è compensato da un suono di una poesia ed un fascino celestiali. Sembri pure contraddittorio, ma quest’esecuzione -Hai ragione!- è sublime.
… o questa
http://www.youtube.com/watch?v=GfPg5BysBTU
Ma la Olivero! Ovvio, “quella è l’original questo è il ritratto”
Per Albertoemme.
1) No, la voce di Magda non era di modesto volume e tantomeno di modesto fascino timbrico, per me, (guai a non specificarlo tutte le sante volte).
2) Si, Adriana Lecouvreur si puo’ cantare benissimo con una voce non particolarmente timbrata, non particolarmente voluminosa, non particolarmente seducente, non particolarmente uguale, non particolarmente estesa, non particolarmente morbida o penetrante, essendo quello dell’eroina di Cilea uno dei ruoli piu’ semplici, tecnicamente parlando , dell’intera letteratura vocale operistica. Altra cosa e’ riuscire invece ad essere una GRANDE Adriana.
Olivero o Kabaivansaka? Beh, vedi un poco tu. Se parliamo della vocalista, ovviamente Olivero, se parliamo dell’interprete, della fraseggiatrice, dell’attrice, della capace di ammansire,dell’accentatrice scenica, infine della personalita’ artistica, ieri come oggi, non saremo certamente noi due caro amico, a discernere quale sia il limite tra la verita’ o la farsa, essendo troppi, e molto diversi, i parametri da cui trarre tali giudizi. Al momento, ma domani potrei anche cambiare opinione, (e NESSUNO mi deve rompere gli zebedei su un eventuale cambiamento di gusto), mi tengo uno degli idoli della mia vita operistica, la Magda.
Per Billy.
Non e’ vero, , non e’ assolutamente vero che chi non ama Magda non ami l’opera, manco per sogno. Chi non ama la Olivero non ama la Olivero, punto e chiuso. Che poi a te o a me, la Magda piaccia, son fatti nostri. Chi ha mai detto che una voce come quella della Olivero debba piacere a tutti?
Casomai e’ obbligo riconoscere alla GRANDISSIMA, il magistero tecnico.E soprattutto, chi ha mai detto che uno che ama l’opera debba porre attenzione solo alla fonazione perfetta, o all’emissione da manuale? Forse solo i limitati. Ciao caro.
Grazie per le precisazioni io purtroppo non mi ritengo un profondo conoscitore della Signora Olivero (forse l’invidia verso quelli che l’hanno sentita). Cmq mi pare che Miguel Fleta abbia apprezzato anche Raina Kabaivasnka. Io portai la mia vecchia Mamma che negli anni trenta aveva incominciato con Traviata con la Galli Curci a sentire Adriana eseguita a pochi giorni di distanza dalla Raina e da Mirella Freni…
non era grande, ma non era piccola era solo (si fa per dire )un avoce proiettatissima in tutta la gamma. Anche dopo i 60 anni quando, per motivi geografici ed anagrafici, l’ho sentita io. ed era sonorissima anche pianissimo, ma dei pianissimi che al confronto quelli della Monteserrat era dei forte .
su fascino timbrico direi che era una voce che (come la Callas, la Gencer, ma anche la Tebaldi o la Cerquetti) riconoscevi dopo due note
ma su tutto le idee della fraseggiatrice. queste insuperate ed insuperabili per chiunque, anche quando “andava di tenda e canapè”. per tutte l’attacco di vissi d’arte al met.
Riconoscevi dopo due note senz’altro; ma non per il fascino timbrico: il suono era piuttosto brutto. La riconoscevi perchè era la Olivero; era la voce brutta della Olivero (non che sia un male la voce brutta); ma fascino timbrico in senso stretto non direi.
Beh, piantatela tutti di disquisire su fiato, fraseggio, vibratino, ..due note e la riconosco, e quant’altro.
Se sapete cantare come lei, accomodatevi.
Io, intanto, mi tengo Magda, voi andate tutti in salotto a sparare i vostro dotto/fessi pignoli e noiosi commenti.
Ma non vi accorgete che ogni tanto – forse più spesso del lecito – sembrate proprio delle comari da pollaio ???!!!
Amen.
A qualcuno è evidentemente andato di traverso il pranzo di Natale.
Non si spiega altrimenti un commento del genere, peraltro riferito a una cantante che ha sempre riscosso il massimo gradimento su queste pagine.
Suggerisco un bel bicchiere di Brioschi.
E tanti auguri.
A Tamburi’ siamo permalosetti eh !?
Facciamo a capirci : è il vostro gallinaio che mi è andato di traverso, non il pranzo di Natale.
Amo l’ Opera, amo chi la canta con qualità, competenza e passione, e ciò che conta sono le sensazioni che la Signora Magda Olivero mi trasmette quando la ascolto.
Anche io non sono tenero, quando serve, ma in questo caso discettare a oltranza su vibratini, brutti timbri (ma va là) e quant’altro mi sembra – per una volta – roba da loggionisti un po’ presuntuosi, come delle vecchie comari.
p.s. il Brioschi non lo conosco, non lo uso e non so cosa sia, quindi lo lascio tutto a Lei che, visto cho lo consiglia, lo usa e lo conosce bene.
Coccodè = auguri , nella sua lingua
Per sua documentazione: http://www.effervescentebrioschi.it/
Poi anch’io dovrei smetterla di stupirmi – ma è più forte di me – che l’amore dei fan arrivi al punto di attribuire a Magda Olivero, straordinaria cantante ma voce in natura modesta (donde l’inclusione nella rubrica), un timbro ricco e sontuoso, capace di offuscare il ricordo di quelli di Maria Caniglia, Anita Cerquetti e Renata Tebaldi.
accidenti un superfan di Magda,e viene a protestare proprio su questo sito dove questa cantante è si puo dire su un trono,caro superfan anche poer me la Olivero e in cima alle mie preferite,ma anche lei non è esente da difetti,nessuna cantante è perfetta.
ma i suoi difetti- pochi- sono pareggiati dal modo di interpretare il pesonaggio,come poche cantante riescono viva Magda una cantante che ha avuto la fortuna di conoscere tantissime cose in tanti anni…
1) per Tamburini che mi chiama fan : lei fa solletico alla cicala e …allora : non mi interessano più di tanto i paragoni tra cantanti, sono affascinato dalla sensazione che la voce mi trasmette, sempre, non solo per la Signora Olivero.
Lei cita voci (ma io direi interpreti) che possiedono peculiarità, timbriche, sonore, tecniche, interpretative, tutte per fortuna diverse fra loro, tanto che, per quel che mi riguarda, le ascolto secondo il mio stato d’animo o, se la sera è quella giusta, tutte in fila nello/negli stessi pezzi, e altre ancora, perchè ce ne sono tante che val la pena di ascoltare.
Le voci, caro il mio bel provocatore, sono diverse e piacciono proprio per questo.
Se una voce, una sola, fosse perfetta, non saremmo qui a scambiarci queste righe.
Se vuole posso farla arrabbiare, probabilmente, dicendole che me ne infischio dei difetti – palesi e penalizzanti – di certe voci, penso a un Di Stefano che canta Manon Lescaut, che a volte annaspa forse visibilmente, ma io il suo ” taci, taci tu il cor mi frangi..” ancora lo aspetto da un tenore con gli attributi (si !), cosa oggi ormai rara – e non me ne vogliano quelli che si beano delle voci ingolate tipo Kaufmann o dei tenori in evidente carenza di studio, tipo Jose Cura, che spara e basta, o di Alagna, che storpia “Celeste Aida” – il mio primo amore operistico, avevo 6 anni, maledetto lui che l’ ha violentata, ma non è il solo – e non c’ ero quella sera alla Scala, altrimenti avrei fischiato e urlato anch’io, ragazzi, quella era l’ Aida, alla prima, non il dopolavoro di qualche azienda…
e se non siete d’accordo, Tamburini e soci, protestate pure, tanto non cambio opinione.
Tornando alla Olivero, oltre il resto, viva il suo uso del fiato.
2) per Pasquale : ti ringrazio, sei un entusiasta, e Magda, in certi pezzi è impagabile, però io non sono un superfan, sono solo uno che, vedi sopra, gode della bravura di chi trasmette emozioni come lei.
A quest’ora scelgo e ascolto, e mi concilio il sonno, cosa che il pezzo giusto e la voce in quel momento più vicina, mi permettono di avvicinare.
In sintesi, certo alcuni brillano per tecnica e altri aspetti della loro voce ma, scusate, ricordo un signore al botteghino per l’ Andrea Chenier – non vi dico dove eh eh, tanto si capisce – che di un certo tenore, forse un po’ sopravvalutato, disse “si bravo, bravo ma el vusa, io vengo per il soprano”, e aveva ragione lui….
Mi spiego !!!???
caro akonkagua tu non sei un melomane,io divido quelli che ascoltano l’opera in tre categorie i melomani, un pubblico preparato che piace l’opera,e un pubblico che va al teatro tanto per passare la serata,o meglio godersi lo spettacolo,penso di metterti nella seconda categoria,ti piace l’opera ti piace emozionarti ad ascoltarla,segui i tuoi sentimenti ascoltando i personaggi,e se il cantante riesce a trametterla questa emozione,e soddisfarli questi sentimenti sei appagato,anche davanti hai un cantante tecnicamente modesto,un esempio Di Stefano un cantante molto amato,ma che cantava molto aperto ,scoperto,pagando dopo una decina di anni questo suo modo di cantare,ma che aveva un prò cioè la dizione,ma piaceva sapeva emozionare,un vero melomane ragiona diversamente, il parametro voce ,se si dovesse prendere solo in considerazione questo parametro,attualmente assai pochi cantanti si salverebberò,e gli ascolti servono proprio per fare capire come di deve cantare,comunque sono contento che sei uno di quelli che riesci a emozionarti.
per fortuna che oltre al parametro voce esiste anche altro che decreta il successo di un cantante.
ma la vocalità,la tecnica, sono i fondamentali di un cantante lirico
akonkagua…volevo solo aggiungere ,stando ai filmati e ai racconti quella sera della “Celeste Aida” Alagna alla Scala non fu sommerso da fischi o contestazioni ci furono e vero dei buu,è lui che ha sbagliato andandosene sbattendo la porta poi si pentito e ha gridato alla congiura,perche c’era il tenore di riserva pronto,(si vede che qualcuno aveva capito che intenzioni aveva) però adesso alla Scala vanno certi tenori che dovrebbe essere il pubblico a sbatterli fuori.
indispettito Alagna se ne va
http://www.youtube.com/watch?v=AxyBxbGF-Qg
la Scala non lo ha piu voluto,ma se voleva poteva citarlo per danni,il bello che lui ha detto dopo che voleva solo fare una pausa ,ma dai gesti si vede chiaro che manda a quel paese chi ha buato
comunque akonkagua da questo stralcio che estraggo dal tuo commento ,qui sopra troverai molti estimatori,e leggendo meglio il tuo commento ho l’impressione che stai dicendo le stesse cose che qui si trovano molto d’accordo
“cosa oggi ormai rara – e non me ne vogliano quelli che si beano delle voci ingolate tipo Kaufmann o dei tenori in evidente carenza di studio, tipo Jose Cura, che spara e basta”
ecco hai trovato il sito giusto hi hi
Anch’io ho canticchiato, e proprio per questo i difetti tecnici li considero gravi solo in presenza di carenze evidenti.
Non mi piace, per esempio, definire un vero difetto il vibratino, sopratutto se controllato come fa la Signora Olivero, mentre mi disturba, e non poco, l’ acuto preso senza preparare la voce( vedi Cura che ne tira di forzati mica male), il modo violento anche se piatto – spero di spiegarmi – in cui per esempio Alagna ha preso la romanza quella sera alla Scala, : per tecnicamente abbastanza in ordine che sia, ha il difetto di cantare un po’ tutto nello stesso modo, di forza, poi non lo trovo un grande interpete del personaggio, mi sembra sempre troppo preoccupato di se stesso, e ha difetti caratteriali da primadonna di balera.
Lui e la moglie mi sembrano complessivamente una bella gatta da pelare, spiacente ma io li vedo così.
Di Stefano di tecnica ne aveva da vendere, mio padre mi parlava della Manon del ’47 al Piermarini, e diceva che era un piacere sentirlo.
Poi ha strafatto, cantando pagine troppo onerose per lui, le mezze voci son diventate falsetto, gli acuti duri e forse un po’ nasali, “apriva” su tutto e l’impianto si è poco a poco disfatto, peccato perchè il suo timbro all’ orecchio rimane il più gradevole da sentire.
Amen, basta con i rilievi, del resto già noti e stradetti.
Concordo sul fatto che, se si parla di tecnica pura, estensione vocale, colore e timbro, oggi fra nasi imperanti, note e fonazione di gola, debiti di fiato e tessiture irregolari, il panorama è poco invitante, io poi, da amante della sensazione, aggiungo che mi sembrano un po’ tutti asessuati.
Il resto è solo questione di gusti…
Basta così.
Buon anno nuovo a tutti.