Ovvero come cantare una canzoncina ed essere esplicitamente maliarda e insieme di fine eleganza, il tutto con una voce quasi da soprano leggero, qualunque nel timbro e di estensione limitata, ricca però e anzi sovrabbondante di colori e accenti sempre cangianti, invariabilmente appropriati al testo poetico e musicale (i famosi accenti nascosti). Anche per questo, oltre che per il repertorio abitualmente frequentato (e la modestia della dote naturale), Conchita Supervía è una delle progenitrici più illustri della Rossini Renaissance.
assolutamente d´accordo. Molte registrazioni della Supervia hanno “rovinato” qualsiasi altro ascolto per me.
Cosa si può dire? Un autentico trattato sul ben cantare!
Cari Selma e Mozart…..dite bene!
Meravigliosa Supervia, interprete ammaliante, di straordinaria tecnica e fantasia. Il “mezzo” la Conchita lo trascende… olé !!
Il vero canto sulla parola.