Le voci importanti sono talmente tante che ci vediamo costretti a presentarle anche in duetto. Tina Poli Randaccio e Giovanni Inghilleri incisero alla fine degli anni ’20 già con sistema elettrico una serie di duetti. Famosissimo quello del Trovatore, che abbiamo già proposto. Questa volta restiamo con Verdi e vi restiamo con l’incontro teso e drammatico di padre e figlia sulle rive del Nilo. Sentiamo qualche cosa oggi dimenticato ovvero un Amonasro che canta con irrisoria facilità le frasi più impervie e che è regale e nobile nell’accento come si addice ad un sovrano, quand’anche barbaro, ed una Aida che fronteggia il padre che non risparmia note di petto dal vigore e colore mascolino e questo a 50 anni e dopo cinque lustri di carriera dove al Verdi cosidetto pesante si alternavano Gioconda, Tosca, Fanciulla, Tabarro, Isabeau e la recente Turandot. L’atteggiamento vocale ed interpretativo di Ernestina Poli Randaccio rende chiaro perchè Lauuri Volpi in “voci parallele” parli di un terzo atto massacrante per la protagonista . A smentire recenti ignominie e fregnacce quando si parla e si propone un ascolto come questo l’operazione non ha alcun valore nostalgico, di vuoto rimpianto, di discrimen. Più semplicemente, e forse con onestà intellettuale, si vuole dire che un autore, un’epoca ed un titolo hanno le loro irrinunciabili esigenze, che si devono rispettare. E chi non le rispetta è fuori gioco, non diverso, nuovo, interessante. Non per nulla Giovanni Inghilleri cantò con Tina Poli Randaccio (1878) e con Renata Tebaldi che del soprano ferrarese poteva quasi essere l’abiatica. E la Poli Randaccio per sei lustri “si smazzò” il repertorio più pesante che ci fosse . Wagner compreso.
Un pensiero su “VOCI IMPORTANTI: TINA POLI RANDACCIO E GIOVANNI INGHILLERI”
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Vi faccio una correzione, stavolta posso permettermelo: in realtà la Tebaldi avrebbe potuto essere la discendente di primo grado della Poli, in quanto allieva della Melis attiva come insegnante contestualmente alla prima.
I veri abiatici della Poli Randaccio siamo noi allievi degli allievi 😀
Insomma… tutta ‘sta pretenziosa manfrina per dire, calcando su un nepostismo al’incontrario, QUANT’ERA BRAVA LA MIA NONNA D’ARTE! 😀 😀 😀
Su Inghilleri non ho che da fare un unico commento: un gigante, sta qui e in tutte le altre registrazioni la dimostrazione. Oggi più d’uno dovrebbe arrossire davanti ad ascolti del genere.
De eadem re valgasi per Basiola, altra immensa voce che meriterebbe menzione in questo ciclo di ascolti.