5 pensieri su “Rigoletto, “Caro nome”: Amelita Galli Curci

      • Metto subito le mani avanti, in quanto dichiarato ammiratore della Dal Monte la provocazione di Mozart2006 un po’ mi riguarda. Intanto bisogna dire che anche la Galli Curci, qui come suo solito, indulge in una pronuncia tipicamente affettata come era costume dei soprani di quell’epoca, basti sentire il modo un po’ decadente con cui dice le parole “nome di lui sì amato”. Per quanto riguarda il paragone con la Dal Monte, a questa mancano i trilli ma lo stile è cristallino, la voce adamantina e molto penetrante in tutta la gamma medium compreso, chissà in teatro cosa doveva essere. Poi se devo scegliere, qui preferisco la Galli Curci, la Dal Monte era più lirica e credo che il suo meglio venisse fuori in altre pagine dell’opera.

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