Polpettoni per l’estate

Nell’immaginario comune il polpettone è una pietanza piuttosto  popolare, semplice, gustosa e di non facile digestione. Ogni regione d’Italia  ne vanta da  quelli più ascetici di verdure di tradizione ligure sino a quelli particolarmente opulenti di carni,  formaggi , spezie, uova di tradizione meridionale. Ma il corriere della Grisi,  che sovente ricorre a paragoni tratti dalla gastronomia è e vuole rimanere un  sito dove si parla di opera. E allora il polpettone è sì una pietanza, ma culturale per questa calda estate che il corriere della Grisi va ammannendo ai suoi lettori.

Traslato dai fornelli alla biblioteca, vuoi letteraria o musicale poco cambia il termine polpettone contiene un pizzico di negatività. Nessuno, neppure la più ottusa critica utilizzerebbe questo termine per “I promessi sposi”,lo profonderebbe per Margherita Pusterla di Cesare Cantù e, magari, anche per il Marco Visconti di Tommaso Grossi.

Sarà anche un termine negativo, ma il polpettone declinato e praticato in letteratura ed musica per tutta l’Europa dalla tarda stagione romantica è un prodotto che connota  quell’epoca e che, all’interno del genere, ha prodotto autentici capolavori. Fra l’altro  molto diversi fra loro perché la copia di ingredienti consente varie combinazioni.

E quali sono gli ingredienti? Spesso una illustre fonte letteraria romantica addirittura nobilissima come Goethe, piuttosto che Hugo o le saghe e leggende popolari, che il Romanticismo aveva riportato in favore e considerazione e quindi una vicenda d’amore. E l’amore per essere tale deve essere contrastato, impossibile, magari peccaminoso e contro le leggi (di più la morale non consentiva) non solo, ma spesso il personaggio deve essere incognito nella propria prosapia nobile, che si rivela o che viene parimenti tenuta celata dai cattivi di turno. E avanti: la scena deve essere storicamente connotata e definita quanto basta a offrire in scena quel divertissment, che sino a Verdi davano i balli inseriti come altro spettacolo, quel quadro di colore e quella spettacolarità, che serviva a dare tregua ai cantanti e distrarre il pubblico da una semplice vicenda personale per aprire spiragli e intricare a dovere lamatassa drammaturgica e far lievitare  i numeri musicali. E quando questi aspetti aggiunti non erano consentiti dal contesto storico la fantasia volava in epoche e luoghi della fantasia ed in parti del mondo che l’epoca dei “polpettoni” andava riscoprendo, talvolta, vagheggiando, più spesso.

Questi gli ingredienti, il dosaggio a scelta di autore e librettista.  Credo proprio che nel nostro menù di polpettoni questo aspetto, insieme agli ascolti musicali, spesso simbolo, di una considerazione per titoli “deteriori”, che, oggi, dovrebbe far riflettere, primi fra tutti i colti musicisti e critici, sia l’aspetto più interessante ovvero come  i  luoghi topici  del genere polpettone siano stati utilizzati ed esaminati.

Per il momento buon ascolto e buon estate, quel che ancora abbiamo a disposizione e che sarà occasione di riflessioni, pensieri che non vogliamo solo rossiniani.

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Un pensiero su “Polpettoni per l’estate

  1. Grazie a tutti i membri di questo meraviglioso Corriere, essendo la prima estate che passo con voi sentivo il bisogno di porgere ancora una volta le mie più sentite congratulazioni a tutti.
    Nell’augurare buone vacanze a tutti coloro che magari non beccherò più in chat voglio esprimere tutta la mia gratitudine per questa meravigliosa occasione di incontro, studio e approfondimento che costituisce il cuore del blog. Ormai è scontato dirlo, ultimo blog che si occupa VERAMENTE di musica, dal quale non si può (almeno per me è così) che imparare, e benvengano le “litigate”, se opportune al contesto e motivate, servono anche loro.
    “Polpettone” infine definirei anche tutto ciò che molti altri siti di “musica” trattano; in questo caso il termine starebbe ad indicare un insieme di argomenti, talvolta trattati con discutibile validità (e lo dice la logica, non io) e con incoerenza.
    Fierissimo, quindi, di poter gustare un Polpettone di Casa Grisi, un polpettone difficile da mandar giù-un boccone amaro, se mi concedete il gioco di parole-perchè un polpettone vero.
    Grazie e Buone Vacanze!

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