I venerdì di G.B. Mancini… eccezionalmente di sabato. Impariamo ad ascoltare: Edith Mason in Madama Butterfly

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Ammiriamo in questa puntata di Impariamo ad ascoltare, l’ultima prima della pausa di agosto, il canto di un illustre soprano americano del primo Novecento, l’oggi dimenticata Edith Mason, tra i cui insegnanti si annoverano Victor Maurel, Edmond Clément e Nellie Melba. Il lirismo della melodia pucciniana si esalta nel suo timbro cristallino e nell’emissione purissima, omogenea lungo tutta la gamma di estensione, facendo ricordare, per l’esatto aplomb degli attacchi, l’infallibile sicurezza di intonazione ed il legato strumentale, la diafana limpidezza di una celeberrima Ciò-Ciò-San di scuola italiana, la mitica Dal Monte, di cui però la Mason non possiede la stessa nettezza di accento e di pronuncia; pronuncia che, a volerle trovare un difetto, qui è assai poco curata e decadente. Impressiona invece l’esemplare posa sul fiato delle note acute, come nell’attacco perfetto di “Ove s’accoglie” (si bemolle), o nella salita finale al re bemolle, eseguita in un magistrale ed ineguagliato crescendo.

G.B. Mancini 

20 pensieri su “I venerdì di G.B. Mancini… eccezionalmente di sabato. Impariamo ad ascoltare: Edith Mason in Madama Butterfly

    • Non sono per niente d’accordo, se non è una grande cantante questa, ditemi chi lo è! Canta con la SUA voce, mai forzata, non un suono gonfiato, sempre purissimo, in proiezione, timbro di un omogeneità straordinaria, voce sempre sul fiato e attacchi perfetti. La pronuncia non sarà eccelsa, ma ieri RAI5 trasmetteva una Manon Lescaut con la Guleghina e Cura che cantavano in ostrogoto per cui alle mie orecchie oggi una Mason sembra avere una dizione perfetta. Avercene di cantanti “di mestiere”, come la Mason! Avercene!!!

  1. Credo di averne ascoltate di Butterfly, ma sinceramente questa donna distilla nota su nota, con una grazia e una sicurezza da sballo…ragazzi queste cose ti riconciliano con l’opera, nonostante le Guleghine ed i suoi postulatori.

  2. E’, insieme all’aria dalla Martha, l’incisione migliore della grandissima Mason, e tanto basti. E, se la voce non e’ quella del ruolo, di fronte ad un’ esecuzione del genere si puo’ tranquillamente soprassedere, strepitosa.

  3. Scusa, Miguel caro, cosa intendi con “la voce non è quella del ruolo”? Io ci sento giovinezza, innocenza, nobiltà, riserbo: tutte qualità che ben si sposano con il personaggio e che raramente vengono rese con tanta naturalezza. Grandissima classe.

  4. Ciao Lily, certo che la Mason ha grandissima classe, e nella sua voce si odono come giustamente dici nobilta’ riserbo ed innocenza, piu’ che giovinezza, la naturalezza non si discute. Io mi riferivo invece al colore e soprattutto al volume. Cio- Cio, come tante altre eroine pucciniane, oltre che alle qualita’ sopra elencate, ha “appuntamenti” importanti con un’orchestra che non di rado richiede non proprio un tonnellaggio vocale , ma un volume piu’ importante di quello esibito dalla grande Edith. Nella mia collezione ci sono una quindicina di brani della Mason, e gia’ nel “bel di’” alcune ascensioni, alcune fiondate verso l’alto, sono realizzate, seppur in modo mirabile, non con la stessa eccezionale facilita’ che si puo’ riscontrare nel brano postato da Mancini. Quando parlo di “voce del ruolo”, infatti parlo di Cio-cio in toto, non di un singolo brano. Personalmente ritengo che la voce di Madama Butterfly debba essere, ma se sbaglio correggimi, un poco piu’ ampia, tutto qui’. Ovviamente questo nulla toglie all’eccezionale bravura della cantante. E ripeto, operisticamente parlando questo brano, insieme alla Rosenarie dalla Martha sono le sue cose migliori, operisticamente, poiche Edith Mason in alcune liriche di Mendelsohn e in alcune canzoni di Tosti, e’, seppur difficile da credere, ancora migliore. La ritengo una voce perfetta per Martha, ma sarebbe perfetta anche per la Marguerite gounodiana, se Marguerite non avesse altri “appuntamenti” (leggi canto d’agilita’) che non erano proprio il suo forte. Beati comunque i pubblici di Chicago, Nizza, e Boston che l’ebbero a beniamina per un lungo periodo. Ciao, Lily, son molto contento, che Edith Mason ti piaccia, e sia piaciuta praticamente a tutti, se desideri ti incidero’ su un cd le incisioni che non si trovano su YT. Se non la conoscevi, ringrazia Mancini. Un abbraccio.

  5. Grazie, Miguel caro, della risposta dettagliata ed esauriente. In effetti avevo pensato che il problema potesse risiedere nel volume piuttosto che nel timbro (in fondo, in teatro, la Nilsson aveva timbro chiarissimo e luminoso e un volume enorme) ma – non conoscendo altre incisioni e non avendo l’età per aver aver ascoltato la Mason dal vivo – non disponevo di elementi di giudizio. Ora tutto è chiaro.

    Per quanto riguarda i ringraziamenti a Mancini (e a tutti gli altri padroni di casa e agli habitué del CdG), questi partono in automatico ogniqualvolta mi affaccio sul sito.

    Un abbraccio e a presto.

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