I rari dischi incisi da Fanny Toresella costituiscono alcune delle testimonianze più arcaiche del canto sopranile di scuola italiana in epoca pre-verista. In lei si sostanzierebbe, secondo Celletti, la prima evoluzione della tradizione del soprano drammatico d’agilità verso una vocalità più lirica, prima della successiva trasformazione nel soprano leggero di coloratura. Questa incisione della Polacca dei Puritani ritengo sia quella in cui meglio risaltano i pregi della cantante, come la bellezza, la schiettezza e la libertà della fonazione, la velocità ed il mordente nella vocalizzazione, la pienezza e lo squillo degli acuti. E’ interessante osservare come la cantante nelle discese in zona grave – ad esempio già sul fa3 di “in vesta di sposA” – non si faccia nessuno scrupolo ad esibire eclatanti suoni di petto, senza fare niente per mascherare tale disomogeneità. La pronuncia non è molto curata, quel che emerge dall’esecuzione elettrica e scorrevole di cadenze ed agilità è soprattutto l’acrobatica virtuosa. Per chi poi voglia capire che cos’è un vero portamento eseguito emettendo fiato e non strozzandosi coi muscoli faringei, segnalo il modo in cui viene attaccato il re sopracuto finale. Buon ascolto.
G.B.Mancini
Mmmm… nì. Ascolto veloce, la devo risetnire, am ho pochissimo tempo, ma questa registrazione non mi è piaciuta molto. Non metto in discussione le doti della Torresella, che ci sono, ma qualche scivolone, qui, lo sento. E non è colpa del disco! 😀
A presto. No.. a presto no perché ho poco tempo in questi giorni… a fra un po’! 😀
Ma sono io che ho qualche problema… o è spesso stonata come una campana (il sopracuto finale è palesemente calante) ?
Comunque, Mancini, la Devia sarà pure frigida, gelida, scolastica e tutto quello che vuoi, ma in questo ruolo la preferisco nettamente.
http://www.youtube.com/watch?v=qMN0_Rdva2s
al punto che mi verrebbe da dire che, certi ruoli , i soprani li cantavano meglio vent’anni fa che a inizio Novecento
Conosco quest’incisione da quarant’anni e ho sempre ritenuto che il sopracuto finale fosse la cosa migliore del brano. Ben peggio, secondo me, tutto il resto, a cominciare dalle calature di tono sin troppo evidenti. Non meglio la Torresella nel brano della Lucia, unico altro brano da lei inciso. Cantante ai suoi tempi molto famosa e da quel che si legge, di grandi capacita’. Certamente non nel 1903, e aveva solo 47 anni.
Beh scusate se insisto sul paragone , ma Mariella Devia è stata una splendida Liù (e altrettanto potrebbe fare forse anche con Elvira) a sessanta e passa anni…. Quando si parla di incisioni storiche (o presunte tali) si tira poi spesso in ballo l’età del cantante.. e allora perchè non proporre incisioni che non presentino tale problema (se tale problema rischia di vanificare l’ascolto…tanto vale)
o no?
non sono lucia e puritani i soli brani incisi dalla torresella perchè vi è pure l’aria alternativa dell’elisir, che è aria d’opera. Quanto all’età credo sia doveroso dire che la cantante, come tutte le coetanee era in carrira da più di venticinque. Come dire la Tebaldi del 1969 , tanto per citare il primo caso che mi viene in mente
ciao dd
Ciao Donzelli, grazie per la notizia, ghiotta per un collezionista come me, dell’esistenza di un’incisione ulteriore della Torresella, aria alternativa o no a me non importa. Ti sarei grato se tu sapessi dirmi in quale raccolta io possa trovarla, o se e’ stata riversata in cd. Come sai sono abituato a parlare dei grandi artisti solo nel loro periodo migliore, quindi il mio interesse nei riguardi della Tebaldi del 69 e’ uguale a zero, e, poco piu’ di zero e’ il mio interesse (collezionismo a parte) riguardo alla Tebaldi del 59. Per quanto riguarda invece la famosa Mignon, avevo pensato che tu ti riferissi ad un’edizione ideale, e quindi impossibile da allestire al giorno d’oggi, poiche’ non trovo nel giugno 2012 basso e soprano in grado di affrontare Filina e Lotario ad alto livello. Se proprio devo buttar li’ un paio di casts direi Stoyanova-Jordi o Didonato-Florez o Koch-Beczala, per il resto fai tu. In ginocchio, e sui ceci secchi , sarei invece andato a vedere una Mignon diretta da Fistoulari con Conchita Supervia, Miguel Fleta, Valeria Barsova e Vanni Marcoux. Ciao.
Anch’io sono perplessa. Al mio modesto orecchio l’intonazione è vaga e spesso decisamente fallace.
Ricordo che quando ascoltai i frammenti della sua “Lucia” non mi disse nulla rispetto ad altre e ben più dotate cantanti a lei contemporanee come la Siems, la Tetrazzini, la Pacini, la Nezhdanova, la Michailowa, la Norena, la Sembrich, la Galvany, la Capsir.
La Torresella alle mie ocecchie suona così rigida e impettita, con questi acuti che sembrano freni poco oliati, queste fissità, questa intonazione un po’ così, questo finale buttato via… mah
Pregi nell’ascoltarlo: voce avanti e bella proiettata, molta agile e musicale.
Cose negative: evidenti disomogeneità di registro che negli arpeggi finali compromettono non poco la linea vocale, con quasi tutte le vocali nel registro grave (di petto) apertissime e sguaiate (roba da pura scuola verista in decadenza); note calanti in molti punti e certe stonature vere (spesso in punti importanti – attacco e finale); sovracuti che a me sembrano urla (sentirò male io).
Un audio molto controverso perché (ammetto di non conoscere la vita artistica della signorina) non riesco a contestualizzarlo e a primo acchitto mi sembra una voce un po’ brada con un bel registro medio e acuto.
@Mancini: non ho capito bene il portamento finale che porta alla risoluzione. A me sembra un glissando…
e quale sarebbe la differenza???
Vaccaj: “Per portamento di voce di voce non si deve intendere che si debba trascinarla da una nota all’altra come abusivamente si suole fare; ma unire perfettamente un suono con un altro. […] Puossi portare la voce in due modi, cioé: od anticipando insensibilmente colla vocale della sillaba precedente la nota che segue […]; l’altro modo, meno usato, è di posticipare la sillaba con quella che si lascia”.
A scanso di confusioni didattiche odierne, che fanno coincidere il portamento con il glissando, il portamento è quanto descritto sopra dal Vaccaj mentre il glissando veniva chiamato “striscio” o “strascino della voce”. Anche il Lamperti si riferisce allo “striscio” e come anche al suo tempo di confondesse con il canto di portamento o legato, e gli stessi Rossini e Verdi scrissero negli spartiti “strisciato” (nel Tancredi, “Di tanti palpiti” – verso “ti rivedrò”) o “strisciando la voce” (nella celebre salita al la acuto di Jago).
Portamento di voce: http://img708.imageshack.us/img708/9375/vaccaixiii.jpg
Intendevo il portamento sinonimo di glissando, come oggi si usa comunemente dire.
No Mancini, stavolta non ci siamo: Fai il pignolo con la Sutherland e poi posti questa roba qua?
Bruttina, niente di interessante….come già detto intonazione (più che) dubbia, voce un po’ artificiosa (non so se sia la registrazione) e poi, che dire, non mi piace proprio, tra l’altro non vedo neanche sta “voce proiettata”, magari mi sbaglio…ma era a fine corsa quando effettuò quesa registrazione?
da ascoltare dal vivo la registrazione la penalizza
Ma dove l’ascolti la Torresella dal vivo Pasquale? Dai!
… si potrebbe organizzare una seduta spiritica!
ho ascoltato diverse volte per me le stonature sono dovute alla velocita di registrazione non costante in questio disco , oppure nella lavorazione delle copie l’acuto finale è brutto di suo non sò cosa voleva fare che sia calante in diversi punti è certo,ma bisogna ascoltarla dal vivo per averne le certezza per il motivo che dicevo prima,dimostra di essere una virtuosa,anche per questo e ancor piu penalizzata,c’è qualche fissità nelle note,ma di tecnica è discreta la posizione della voce è alta ben avanti,e l’emissione è buona,insomma mi piacerebbe avere la macchina del tempo,e andare tutti noi ad ascoltarla in teatro
comunque non capisco lo scopo di questo video di Mancini,e cosa vuole dirci..