Non so. Negli acuti a voce piena la Scotto suona sempre troppo aspra e percussiva. I suoni della Caballe saranno anche poco “ortodossi” ma appaiono più quintessenziati e consoni al momento scenico.
La Scotto già allora aveva gli acuti aspri. Dal 1980 in poi sembravano il fischio di un ‘ ambulanza, come ebbi a constatare di persona nel Macbeth a Londra con Muti, nel 1981
Non voglio sembrare ecumenico, ma mi sembrano due interpretazioni di altissimo livello; la Scotto ha dalla sua un accento che da significato ad ogni frase,un fraseggio ineguagliabile,un’emissione da manuale (come fa notare Duprez), i punti deboli (sic !) sembrano essere il timbro (talora e’ stato definito “aspro”)) ed il registro acuto. Dal canto suo la Caballe’ ha un timbro migliore, forse e’ piu’ omogenea nei vari registri,la proiezione del fiato sembra impeccabile (ma qui’ forse sbaglio), ed infine , come nota Billy Budd , e’ piu’ vicina alla poetica belliniana.Ma forse, come direbbe un noto politico,stiamo facendo le pulci a dei giganti !
forse la Scotto ha sempre avuto dei problemi sul registro alto,ma li risolve sempre in bene,anche a volte da furba,ma è una delle regine nell’esprimere e interpretare il personaggio che canta.
La Scotto era una fraseggiatrice di classe indiscutibile, ma nella seconda parte della carriera aveva il vizio di andare a rompersi il naso misurandosi con parti più grandi di lei. Oltre al Macbeth che vidi in teatro, ho il video della Gioconda e le registrazioni audio di Trovatore e Ballo in maschera. Mi spiace, ma vocalmente sono imprese velleitarie e di esito modesto. Soprattutto gli acuti striduli e ballanti sono fastidiosissimi.
Non so. Negli acuti a voce piena la Scotto suona sempre troppo aspra e percussiva. I suoni della Caballe saranno anche poco “ortodossi” ma appaiono più quintessenziati e consoni al momento scenico.
spinge, spinge spessissimo….e fischia.
Scotto tutta la vita! E poi è cantante più seria e preparata: e si sente.
La Scotto già allora aveva gli acuti aspri. Dal 1980 in poi sembravano il fischio di un ‘ ambulanza, come ebbi a constatare di persona nel Macbeth a Londra con Muti, nel 1981
Non voglio sembrare ecumenico, ma mi sembrano due interpretazioni di altissimo livello; la Scotto ha dalla sua un accento che da significato ad ogni frase,un fraseggio ineguagliabile,un’emissione da manuale (come fa notare Duprez), i punti deboli (sic !) sembrano essere il timbro (talora e’ stato definito “aspro”)) ed il registro acuto. Dal canto suo la Caballe’ ha un timbro migliore, forse e’ piu’ omogenea nei vari registri,la proiezione del fiato sembra impeccabile (ma qui’ forse sbaglio), ed infine , come nota Billy Budd , e’ piu’ vicina alla poetica belliniana.Ma forse, come direbbe un noto politico,stiamo facendo le pulci a dei giganti !
forse la Scotto ha sempre avuto dei problemi sul registro alto,ma li risolve sempre in bene,anche a volte da furba,ma è una delle regine nell’esprimere e interpretare il personaggio che canta.
voto Renata
La Scotto era una fraseggiatrice di classe indiscutibile, ma nella seconda parte della carriera aveva il vizio di andare a rompersi il naso misurandosi con parti più grandi di lei. Oltre al Macbeth che vidi in teatro, ho il video della Gioconda e le registrazioni audio di Trovatore e Ballo in maschera. Mi spiace, ma vocalmente sono imprese velleitarie e di esito modesto. Soprattutto gli acuti striduli e ballanti sono fastidiosissimi.