Auguri sora Anita

Ricordare l’ottantesimo compleanno di Anita Cerquetti è irrinunciabile dovere ed autentico piacere per il Corriere della Grisi.

Ci auguriamo che il romanissimo ed un tantino popolare “sora” non offenda Anita Cerquetti, che romana d’adozione lo è. Straordinaria, unica la voce, come pure la vicenda della cantante sia in carriera che dopo. Straordinario il mezzo per la bellezza, la lucentezza, il colore, l’ampiezza e la potenza, la facilità di flettere la voce. Approdata al canto per caso, nonostante gli studi musicali nel giro di qualche mese, non anno, la ragazzona di Città di Castello non solo è salutata ed utilizzata nei teatri come l’alternativa alla Callas, ma come l’erede della grande tradizione del soprano drammatico d’agilità. L’ultima vera voce completa in questo senso ossia quella in grado di cantare Aida, Gioconda, Ballo e Norma senza quasi sforzo era stata la Arangi Lombardi e prima ancora Giannina Russ. Prima che per il cantare la Cerquetti colpisce per il dire; quell’italiano di per sè solo eloquente per il rispetto della quantità sillabica, che renda senza nulla aggiungere il recitativo eloquente e completa realizzazione del personaggio. Sentire come entra Norma al primo o al secondo atto. Bandite enfasi ed effettaci e prima nel dire che nel cantare. E poi la voce. Il racconto di una, oggi anziana, loggionista del Comunale di Reggio Emilia, che vede Anita Cerquetti nella Loreley e pensa per un istante ad un albero di Natale, considerato l’abbigliamento e poi dimentica tutto perchè “una voce così non l’avevo sentita e non l’ho più sentita” riassume quello che per melomani italiani della seconda metà degli anni Cinquanta rappresentò l’arrivo di questa cantante. Che la dote fosse eccezionale lo racconta in un’intervista la diretta interessata quando ricorda che nei primi concerti chiudeva la scena di Violetta con il mi bem, che il ritmo di lavoro tenuto per quasi due lustri fosse tale da stroncare chiunque lo certificano le cronologie dei teatri italiani. Non uno, con predilezione per Firenze e Roma non vide i trionfi della signora Cerquetti. E quel che maggiormente colpisce è come una carriera inferiore al decennio, chiusa da più di cinquant’anni non scalfisca, anzi, aumenti il mito della cantante, giudicata esemplare nell’approdo a Verdi, degli anni di galera o tardo poco importa come al dramma protoromantico o addirittura a quello definito neoclassico. Non c’è, per il nulla che conta il nostro blog, proposizione di ascolti della signora Anita che non incontri il favore degli ascoltatori e la veda ai primi posti della Hit parade. Il tutto, ripeto, dopo oltre cinquant’anni dall’addio alle scene ed una carriera, a star larghi di un decennio!!!!

Gli ascolti

Anita Cerquetti

Rossini – Guglielmo Tell

Atto II – S’allontanano alfine…Selva opaca (1956)

Verdi – Il Trovatore

Atto IV – Timor di me…D’amor sull’ali rosee (1957)

Verdi – I Vespri siciliani

Atto I – Mio fratel, Federigo!…In alto mare e battuto dai venti (1955)

Atto IV – Addio, mia patria (con Mario Ortica, Carlo Tagliabue & Boris Christoff – 1955)

Verdi – Un ballo in maschera

Atto II – Ecco l’orrido campo…Ma dall’arido stelo divulsa (1957)

Atto III – Morrò, ma prima in grazia (1957)

Verdi – Aida

Atto III – Qui Radamès verrà…O cieli azzurri (1954)

8 pensieri su “Auguri sora Anita

  1. Auguri a una delle ultime rappresentanti viventi della Golden Age dell´opera.
    Peccato che questa grandissima sia stata, come altre, trascurata dalla discografia ufficiale.
    Sarebbe bello che la DECCA pubblicasse finalmente i brani inediti di quella che doveva essere un´edizione completa della Norma, incisa nel 1958 insieme alla Simionato, Del Monaco e Siepi.

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