Birgit Nilsson voce penetrante e temprata nell’ottava superiore, talvolta algida e sempre un poco nibelungica in certe zone della voce non è mai stata una reputata concertista e se concerto doveva essere in genere era concerto con orchestra ed in genere un tempo dedicato a Wagner.
Naturalmente con qualche eccezione come questa performance nell’hinterland, diciamo, di New York dove compaiono brani d’opera, qualche Lied e persino lo “scaldavoce” del marito di una grande maestra di canto, Salvatore Marchesi.
Due sono i brani che fanno della Nilsson una grande cantante ossia l’esecuzione della Folletta, lo scaldavoce del signor Marchesi ed il “babbino caro”. Il “babbino caro” è uno dei più usati bis. Se escludo la Caballé o Leontyne Price finisce sempre male perchè la scrittura vocale porta, soprattutto in cantanti di precaria cognizione tecnica, ad emettere suono malfermi e ballanti o peggio ancora fissi. Esemplare in tal deteriore senso, mi sia concesso, l’esibizione di una Ricciarelli. La Nilsson, invece, monta in cattedra; certo la voce è quella della Nilsson, chiara, gelida per nulla italiana ed amorosa, ma la tecnica il controllo della respirazione, che non sono tutto, ma sono molto, assurgono ad autentico esempio.
Poi possiamo e con ragione ammirare il timbro della Price, però da una signora di cinquantuno anni, adusa a Turandot, Isotta, Brunilde ed anche Elettra….. che miracolo!!!
Naturalmente con qualche eccezione come questa performance nell’hinterland, diciamo, di New York dove compaiono brani d’opera, qualche Lied e persino lo “scaldavoce” del marito di una grande maestra di canto, Salvatore Marchesi.
Due sono i brani che fanno della Nilsson una grande cantante ossia l’esecuzione della Folletta, lo scaldavoce del signor Marchesi ed il “babbino caro”. Il “babbino caro” è uno dei più usati bis. Se escludo la Caballé o Leontyne Price finisce sempre male perchè la scrittura vocale porta, soprattutto in cantanti di precaria cognizione tecnica, ad emettere suono malfermi e ballanti o peggio ancora fissi. Esemplare in tal deteriore senso, mi sia concesso, l’esibizione di una Ricciarelli. La Nilsson, invece, monta in cattedra; certo la voce è quella della Nilsson, chiara, gelida per nulla italiana ed amorosa, ma la tecnica il controllo della respirazione, che non sono tutto, ma sono molto, assurgono ad autentico esempio.
Poi possiamo e con ragione ammirare il timbro della Price, però da una signora di cinquantuno anni, adusa a Turandot, Isotta, Brunilde ed anche Elettra….. che miracolo!!!
Gli ascolti
Birgit Nilsson in Concert
Christoph Willibald Gluck
Alceste – Atto I – Divinités du Styx
Hugo Wolf
Richard Strauss
Allerseelen
Wiegenlied
Zueignung
Erkki Melartin
Edvard Grieg
Alfredo Catalani
La Wally – Atto I – Ebben ne andrò lontana
Bis
Giacomo Puccini
Gianni Schicchi – O mio babbino caro
Salvatore Marchesi
Rudolf Sieczynski
Pianista : John Wustman
Great Neck, New York, 22 Novembre 1969
Mille grazie per questo meraviglioso recital!
La Nilsson è sicuramente l'ultima wagneriana chi poteva cantare anche una Foletta o un O mio babbino come quelle del concerto di 1969.
Mi è piacuto anché la sua Wally, ma la maniera di cui attacca l'acuto sulla "lon-TA-na" finale è poco "italiano"… Ho il stesso problema con il "si-GNOR" della sua meravigliosa "Vissi d'arte": http://www.youtube.com/watch?v=2N6Ppfmz90A
Ma resta per me comunque una delle piu belle esecuzioni di quest'aria.
Grazie ancora una volta.
GP
Scattare avrà da raccontare anche su questo… Su, su, su. Sempre dietro quella scrivania a lavorare… Facci sognare!
2caro scattare non è più una richiesta è una supplica ovvero un ordine ciao dd
Cito la Strepponi al Marito circa il tenore Fancelli: "Che voos!"
@justsmile: avrai a che fare con me!
Va bene. Appena mi si alleggerisce il lavoro prometto un qualcosa…
Is it possible to put a new link to listen to these musics? Grazie grazie mille!!
Perfetto. Mille grazie!