Chiese di ogni luogo, saloni parrocchiali, celebrazioni religiose di ogni genere sono state altre occasioni per l’arte della signora Olivero. La stessa cantante ha più volte avuto occasione di raccontare di essere stata nel salone della propria parrocchia torinese, in età di dieci anni, un autentico richiamo per il pubblico e la certezza di incassi da destinare in beneficenza.
Negli anni ‘70 la signora Olivero registrò un disco intitolato “Quando il canto è preghiera” presentato dalla stessa signora Olivero e che rispondeva all’esigenza di reperire fondi per il restauro dell’organo della Chiesa di Santa Geltrude in Solda, ove tradizionalmente a Natale e per Ferragosto (Mezz’agosto come dice la signora Olivero nella presentazione) la cantante era solita accompagnare con il proprio canto la celebrazione della messa grande. Lo ha fatto anche in tempi recentissimi, ossia ultra novantenne. Come ultranovantenne ha cantato il Panis Angelicus alla annuale celebrazione eucaristica in suffragio di Maria Callas in San Fedele a Milano. Puntuale un video amatoriale ( non si è per nulla Madga Olivero condivide con Leyla Gencer il titolo di regina dei pirati) documenta fervore e canto sul fiato della straordinaria vegliarda!
Perchè queste sono come sempre le caratteristiche delle prestazioni anche di canto sacro dell’Olivero.
Il canto sul fiato porta a suoni eterei e rarefatti, che si convengono alla raccolta preghiera, basta sentire l’attacco sublimato ( qualcuno dirà poco mozartiano con quel bel portamento iniziale) dell’ Ave Verum dove la Signora esibisce nel corso del passo alcune tenute di fiato e messe di voce portentose o i suoni tenui ed ispirati di un classico come il Panis Angelicus, dove qualche Beckmesser di turno potrebbe divertirsi a verificare il rapporto fra numero di note e di messe di voce. Per parte mia posso solo rilevare che fra i due Panis Angelicus passano quasi sei lustri e se la voce è identica la Madga novantenne è ancora più varia e sfumata della sessantenne. Esemplari in entrambe le esecuzioni la saldezza dei pianissimi alla conclusione ed il legato. Trasferito nel linguaggio della tecnica, quella che fa folleggiare il sottoscritto ed i suoi scherani (come con assoluta carenza di educazione e buon gusto qualcuno ha postato), significa esemplare il sostegno del fiato.
Un particolare ritengo doveroso rilevarlo come Madga Olivero eseguendo l’Agnus Dei di Bizet abbia voce dal colore scuro e accento veramente drammatico. Se nel Panis Angelicus la cantante esalta con voce ed accento l’aspetto “angelicus” nell’Agnus Dei (ricordo che l’Agnus Dei accompagna in rito romano la presentazione del Santissimo Sacramento prima della somministrazione ai fedeli della Santa Comunione, mentre il Panis Angelicus la distribuzione medesima del Sacramento) il canto dell’Olivero mette in rilievo parole come “peccatoribus” e “Misererere nobis”, ossia l’intrinseca indegnità dell’essere umano ad accogliere il Sacramento.
A questa visione Per contro nel Salve Maria di Mercadante brano di tradizione operistica, come buona parte della musica sacra italiana dell’800 l’Olivero accentua gli aspetti operistici e li accentua perché il suo repertorio di elezione non è Mercadante, ma naturalismo e Verismo. Potremmo anche dire che certi effetti nel melodramma dell’800 non sono affatto una invenzione del dopo Callas, ma nascono molto prima dall’Olivero e, prima ancora da Claudia Muzio Cambiamo le parole al brano e questo Salve Maria potrebbe essere la confessione di una colpevole Stuarda o di una delirante Elaisa e allora dobbiamo concludere che quei passi avrebbero facilmente vivere e convincere affidati alla tecnica ed alla fantasia di una Olivero. Mi riferisco alla ossessiva e sempre variata ripetizione della parola “peccatori”.
Le prodezza vocali quelle che fanno dell’Olivero la divina Madga sono tutte presenti nell’Ave Maria di Gounod, dove fra pianissimi, filature, smorzature, messe di voce è da sobbalzo sul banco, essendo in Chiesa, per precisione esecutiva e fervore interpretativo il si nat pianissimo e poi rinforzato del “nunc et in hora”. Vocalista ed interprete inarrivabile!
Negli anni ‘70 la signora Olivero registrò un disco intitolato “Quando il canto è preghiera” presentato dalla stessa signora Olivero e che rispondeva all’esigenza di reperire fondi per il restauro dell’organo della Chiesa di Santa Geltrude in Solda, ove tradizionalmente a Natale e per Ferragosto (Mezz’agosto come dice la signora Olivero nella presentazione) la cantante era solita accompagnare con il proprio canto la celebrazione della messa grande. Lo ha fatto anche in tempi recentissimi, ossia ultra novantenne. Come ultranovantenne ha cantato il Panis Angelicus alla annuale celebrazione eucaristica in suffragio di Maria Callas in San Fedele a Milano. Puntuale un video amatoriale ( non si è per nulla Madga Olivero condivide con Leyla Gencer il titolo di regina dei pirati) documenta fervore e canto sul fiato della straordinaria vegliarda!
Perchè queste sono come sempre le caratteristiche delle prestazioni anche di canto sacro dell’Olivero.
Il canto sul fiato porta a suoni eterei e rarefatti, che si convengono alla raccolta preghiera, basta sentire l’attacco sublimato ( qualcuno dirà poco mozartiano con quel bel portamento iniziale) dell’ Ave Verum dove la Signora esibisce nel corso del passo alcune tenute di fiato e messe di voce portentose o i suoni tenui ed ispirati di un classico come il Panis Angelicus, dove qualche Beckmesser di turno potrebbe divertirsi a verificare il rapporto fra numero di note e di messe di voce. Per parte mia posso solo rilevare che fra i due Panis Angelicus passano quasi sei lustri e se la voce è identica la Madga novantenne è ancora più varia e sfumata della sessantenne. Esemplari in entrambe le esecuzioni la saldezza dei pianissimi alla conclusione ed il legato. Trasferito nel linguaggio della tecnica, quella che fa folleggiare il sottoscritto ed i suoi scherani (come con assoluta carenza di educazione e buon gusto qualcuno ha postato), significa esemplare il sostegno del fiato.
Un particolare ritengo doveroso rilevarlo come Madga Olivero eseguendo l’Agnus Dei di Bizet abbia voce dal colore scuro e accento veramente drammatico. Se nel Panis Angelicus la cantante esalta con voce ed accento l’aspetto “angelicus” nell’Agnus Dei (ricordo che l’Agnus Dei accompagna in rito romano la presentazione del Santissimo Sacramento prima della somministrazione ai fedeli della Santa Comunione, mentre il Panis Angelicus la distribuzione medesima del Sacramento) il canto dell’Olivero mette in rilievo parole come “peccatoribus” e “Misererere nobis”, ossia l’intrinseca indegnità dell’essere umano ad accogliere il Sacramento.
A questa visione Per contro nel Salve Maria di Mercadante brano di tradizione operistica, come buona parte della musica sacra italiana dell’800 l’Olivero accentua gli aspetti operistici e li accentua perché il suo repertorio di elezione non è Mercadante, ma naturalismo e Verismo. Potremmo anche dire che certi effetti nel melodramma dell’800 non sono affatto una invenzione del dopo Callas, ma nascono molto prima dall’Olivero e, prima ancora da Claudia Muzio Cambiamo le parole al brano e questo Salve Maria potrebbe essere la confessione di una colpevole Stuarda o di una delirante Elaisa e allora dobbiamo concludere che quei passi avrebbero facilmente vivere e convincere affidati alla tecnica ed alla fantasia di una Olivero. Mi riferisco alla ossessiva e sempre variata ripetizione della parola “peccatori”.
Le prodezza vocali quelle che fanno dell’Olivero la divina Madga sono tutte presenti nell’Ave Maria di Gounod, dove fra pianissimi, filature, smorzature, messe di voce è da sobbalzo sul banco, essendo in Chiesa, per precisione esecutiva e fervore interpretativo il si nat pianissimo e poi rinforzato del “nunc et in hora”. Vocalista ed interprete inarrivabile!
Gli ascolti
Magda Olivero / 2
Adam
Cantique de Noël (“Minuit, Chrétiens”) (1959)
Bach
Matthäuspassion: Corale “Ich will hier bei dir stehen” (1970)
Bizet
Agnus Dei (1970)
Franck
Panis angelicus (1970)
Gounod
Ave Maria (1970)
Adoro Te devote (1970)
Haendel
Largo (“O mio Signor”) (1959)
Mercadante
Salve Maria (1970)
Mozart
Ave verum Corpus (1970)
Reger
Maria Wiegenlied (1959)
Vitalini
Giaculatorie mariane (1959)
il video finale è impressionante, la stragrande maggioranza dei cantanti in giro oggi non è in grado di eseguire piani, attacchi e messe di voce così, da non credere alle orecchie…
veramente bello, sia l'articolo sia gli audio. e poi il video finale…tanto di cappello alla Signora! grazie!
W la Divina Magda,
e grazie (come al solito)
per tutte le "cose belle" che analizzate tanto bene, MB
non so se si tratti di una mia allucinazione, ma nel brano tratto dalla passione bachiana la mistica signora mi pare davvero in difficoltà, soprattutto quanto ad intonazione…
è una mia impressione?
Splendidi gli altri estratti
Mi permetto di intervenire su di una cantante che in fin dei conti non conosco molto, poichè il suo repertorio di base non è quello che io frequento, non avendo affinità coll'opera italiana del periodo post verdiano. Volevo solo dire che ho sempre sentito parlare di questa cantante comme della cantante verista per antonomasia, verista nel senso nobile ben inteso; ora io ho ascoltato la sua grande aria del primo atto di Violetta, e non ho mai sentito, nemmeno dalla Sutherland, tanta autorità, tanta incisità, tanta espressione e mordente nel canto di agilità, la Olivero rivela più di qualunque cantante da me ascoltata i così detti "accenti nascosti" delle agilità. Se avesse cantato tutto Rossini con l'agilità eseguita in quel modo, altro che cantante verita!!!! Sarebbe stata la più autorevole belcantista.
Che dire?
La Signora Olivero è semplicemente magica.
Grazie.
1993
http://www.youtube.com/watch?v=fMvpjAiXZyI