Un secolo di Magda Olivero

Festeggiare un secolo di Magda Olivero con parole nuove e mai dette significherebbe saper fraseggiare ancor più della Diva. E sarebbe davvero un gran vanto riuscirci.

Fraseggiatrici si nasce, come ebbe a dichiarare lei stessa in un’intervista in cui ricordava che già ad otto anni interpretava il “Segreto” di Tosti parlando di donne perdute, amori infelici e sofferenze d’amore, al pari di una donna fatta e vissuta. L’attitudine al dire, la sensibilità per tutte le possibili intenzioni e sfumature di un testo connotano l’artista di rango, ma dall’Olivero il canto perviene al pubblico con la vibrazione di chi vive realmente ciò che canta. Non ci sono emozioni o sentimenti sconosciuti nell’universo della signora Magda, ogni aspetto più recondito, ogni più remoto andito del sentire e del vivere è stato conosciuto ed indagato come in una esperienza diretta.
La coincidenza arte-vita, fondamento primo del canto verista, è l’anacronismo magico a lei peculiare rispetto alle altre colleghe. Anacronismo che ne ha fatto un personaggio unico, costantemente immerso in una realtà trasfigurata in arte. Il fraseggio dal canto si trasfonde nelle mille interviste concesse con immutata attitudine ad esprimersi: i personaggi ed il personalissimo senso del recitar cantando come esperienza vissuta ricevono la più chiara e logica decodificazione da parte dell’artista. Come nell’estetica dei romantici del XIX secolo, la prefigurazione del ruolo, raggiunta grazie all’immedesimazione completa in esso, è stata la chiave che le ha consentito di dare forza di verità e plausibilità alle mille diverse sfumature dei suoi personaggi, senza mai rifiutare il confronto anche con gli aspetti più datati o improbabili delle sublimi primedonne liberty. Profondamente intrisa dalla poetica verista, una vera e propria mentalità, ha dato forma e vita alla nobiltà delle grandi passioni come alle debolezze delle sue eroine, perché la sue epoca, quella culturale intendo, ha dato spazio e dignità di scena anche agli aspetti patetici, o capricciosi, o isterici, perfino deteriori dell’animo umano. L’espressione è l’essenza del personaggio, e l’intenzione vocale arriva sempre esatta, perfettamente aderente alla parola e al senso dell’azione, mai casuale o imprecisa. La ridondanza e gli eccessi della poetica della Bell’Epoque trovano perfetta corrispondenza nella ridondanza quasi manierista dei colori e delle nuances del fraseggio, ricercatissimo ma apparentemente spontaneo per chi ascolta.
Per Madga Olivero il teatro è ovunque, in ogni cosa: sulla scena come in un’intervista; nei panni di un piccolo come di un grande soggetto; su un grande palcoscenico come in uno di provincia o nel palchetto di una chiesa parrocchiale. Per l’Olivero non ci sono grandi e piccoli pubblici, piccoli o grandi teatri, perché non ci sono nemmeno piccoli o grandi soggetti cui dar vita in una siffatta concezione dell’arte. La sua più grande lezione è che l’artista vero sa raggiungere e toccare il pubblico, chiunque esso sia, in ogni momento ed ovunque egli si trovi, perché gli bastano una frase o un gesto per creare sempre e comunque la magia dell’emozione, che è pura arte, cioè…vita.
Tantissimi auguri signora Magda.

Gli ascolti

100 anni di Magda Olivero

Poulenc – Dialogues des Carmélites

1958

Atto I

Oh! ma mère, ne vous mettez plus en peine de nous! (con Gianna Pederzini & Gabriella Tucci)

Atto II

Alors vous avez pris peur et… (con Gabriella Tucci)

Massenet – Manon

1975

Atto I

Je suis encore tout étourdie

Combien ces femmes sont jolies!…Voyons, Manon, plus de chimères

Atto II

Allons, il le faut!…Adieu, notre petite table

Atto III

Toi! Vous! (con Ernesto Veronelli)

31 pensieri su “Un secolo di Magda Olivero

  1. Che dire? Auguri, signora. Vorrei solo ricordare oggi che la Olivero si prese la soddisfazione, a 68 anni, di debuttare al Metropolitan, scritturata praticamente a furor di popolo. Una cosa praticamente unica negli annali del teatro!

  2. Magda Olivero est comme le dernier exemplaire d'une espèce éteinte, d'une espèce qui n'existait déjà plus au milieu du XXème siècle.
    Qu'elle puisse survive encore d'autres générations pour donner, toujours de nouveau, un témoignage vivant sur ce qui a été et sur ce qu'on a perdu, en dépit de tous ces "stars for a day" qui occupent la scène aujourd'hui.

  3. naturalmente i quotidiani italiani sono tutti compresi per il settantesimo genetliaco della mazzini, che sarebbe stata un bel soprano spinto e dimenticano la divina madga arrivata ad un gran traguardo!
    la divina madga è, però, come scrisse Celletti dotata di stoicismo a prova di bomba (razza piemontese!) e Lei è divina a furor di popolo
    Le altre passano e Lei resta!!!

  4. Velluti:

    Tucci-Bianca de la Force
    Pederzini-Madame de Croissy
    Mascherini-Marchese de la Force
    Prandelli-Cavaliere de la Force
    Barbato-Madame Lidoine
    Olivero-Madre Maria dell'Incarnazione
    Noni-Suor Costanza di San Dionigi
    Borelli-Madre Giovanna
    Corsi-Suor Matilde

    Dir-Capuana
    Regia-M.Wallmann

    Roma marzo 1958

    ……….. mica male, eh!!!! 😀

  5. Signora carlotta ma che ci azzecca la sig.ra Carosi qui mi scusi ?
    Peraltro mi "arrivano" ampiamente callas, Sutherland, Caballé, Scotto…devo andare avanti o le basta anche se me tapino non mi "arriva" la sig.ra Olivero (può ben succedere no cheddice sig.ra Carlotta ?) Ecco invece per vero mi "arriva" assai poco Lei medesima dato il tonetto della sua postilluccia, però mi arrivano molto Stefano e Laura che sono due mie amici nonchè fondatori di detto blog quindi come dire…passo oltre e La ossequio consigliandoLe se lo vorrà un pò di zucchero…
    devotamente Suo Stecca

  6. Perfettamente d'accordo con Carlotta Marchisio!!! A proposito di Carosi: avete sentito l'orripilante Vissi d'arte di domenica alla trasmissione di Pippo Baudo, corredato di sib berciato e calante? Io non so come anno a farla cantare!!!!

    A proposito di sib (e non solo!), la Carosi, e le "dive" oggi in circolazione, dovrebbe trarre più di una lezione dal "Sola, perduta, abbandonata" dell'Olivero ottantatreenne…

    http://www.youtube.com/watch?v=xtRoHckKoiw

  7. Gentilissimo stecca,
    premetto che non avevo intenzione alcuna di irritarla. Mi risulta però che sia uno tra i devoti fan della signora Carosi. Capisce, lei è un personaggio pubblico e un famoso critico musicale. Può quindi immaginare che talvolta dei semplici appassionati di lirica come me possano sbirciare sui profili (pubblici anch'essi, sia chiaro) in rete per informarsi sulle nuove riflessioni che suddetti personaggi "di visibilità" producono. Non è il mio caso.
    Ci sono arrivata per altra via, invece, consultando direttamente la pagina personale della sua beniamina, con la semplice intenzione di aggiornarmi sui cospicui impegni operistici del soprano.
    Come forse lei già sa, noi donne siamo per natura curiose e, non lo nascondo, a volte pure impiccione. Son sicura quindi che mi perdonerà l'indiscrezione e sarà così gentile da rispondermi: in che modo le "arriva" quella voce rubata al mercato del pesce?

  8. Parlare della Carosi in un post dedicato alla Olivero equivale a bestemmiare in chiesa. La Carosi è una poveretta che si è creata il suo esercito di adoratori farlocchi su facebook e crede di essere una diva, mentre è solo una ciabatta scalcagnata. In base al ritratto che dà di se stessa sul web, si tratta di un´arrivista grossolana e inutile artisticamente.
    Saluti.

  9. Divina Magda, li perdoni ^_^ litigano proprio il giorno del suo centesimo genetliaco!!!
    Vede cosa combina? Anche a 100 anni si litiga per lei!
    Quindi non è vero che non arriva!

    Stecca, noi ti ricordiamo le opere del Donizetti minore!?
    Quale onore!!! Troppo, Stecca, troppo!!!
    Ma quali? Caterina Cornaro? Parisina d'Este? Gemma di Vergy? Sancia di Castiglia?

    Io opterei per quest'ultima: sanguigna, torbida, baraccona, ambigua e sublime.
    Con una sola pecca: l'inutile mezzosoprano en-travesti >_<

    Marianne Brandt

  10. Caro Stecca, ho l'impressione che lei, personaggio pubblico, abbia imparato troppo bene la lezione di certi altri, dubbi figurini pubblici che, quando non sanno come venire a capo di una domanda, cercano di cavarsela con qualche trovata "di sensazione". Forse ho sovrastimato la sua cortesia: le ho giusto chiesto cosa le "arriva" della signora Carosi. Proprio non le va di rispondere? Sono convinta che la stessa sua beniamina la spronerebbe a rendere conto!

  11. trovo splendidi in donizetti tutti i cori del Poliuto ossia dei Martyres
    quelli degli scherani della coppia diabolica Este /Borgia e quello che introduce sia Stuarda che Bolena pronte al patibolo, per tacere del coro dei servitori in casa di Don Pasquale. strepitoso.
    ciao
    dd

  12. …mentre la seconda, logora strategia sono le solite orecchie da mercante.

    Non credevo che l'esclamazione di Jago "Io non sono che un critico" potesse avere tutt'oggi ancora così forte risonanza e si caricasse di nuove, interessanti interpretazioni.

  13. Scusate, ma non stiamo dando troppa importanza al tandem Stecca-Carosi perdendo di vista la Olivero ^_^ l'unica protagonista di questo articolo, dell'opera e della giornata di ieri?!

    Con rispetto parlando, si intende 😀

    Ma siccome ci sono festeggiamenti, festeggiamo, in letizia!

    Marianne Brandt

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