Nel giro di un quarto d’ora Anne Sofie von Otter si presenterà al pubblico della sala del Piermarini. Il programma prevede, fra le altre, pagine di Kurt Weill. Rendiamo omaggio alla cantante svedese con un brano di Weill eseguito da un’altra grande cantante, italiana, pari se non superiore alla von Otter per la perfetta articolazione del testo e l’eloquente varietà del fraseggio.
5 pensieri su “Concerto della von Otter questa sera alla Scala”
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Io ero presente al concerto…qualcun altro era presente? Come vi è sembrato?
Io non c’ero, e se c’ero… dormivo.
E tu come l’hai trovato?
Personalmente ho trovato la serata non esaltante. Se la voce della von Otter ha funzionato in certi brani come quelli di Weill e Gershwin dove la buona preparazione musicale e l’ottima presenza scenica hanno mascherato certe magagne, già in Schubert e Strauss l’organizzazione vocale piuttosto dissestata (registro medio-grave spolpato e rasentante il parlato, acuti gridati e pianissimi mal proiettati) ha inficiato notevolmente il risultato, restituendo una linea vocale che riusciva ad assecondare solo in parte le intenzioni musicali dell’artista. Funesta è stata poi la scelta dei bis, in particolare del primo: la Tarantella di Rossini, che ha mostrato non solo le mende vocali già citate (in Rossini veramente improponibili) ma anche terzine tutte spianate e fiati notevolmente deficitari.
Ti ringraziamo per il commento che per noi vale una recensione :-).
Riteniamo che la signora abbia sempre avuto una bella personalità ma che la tecnica fosse…così così.
La von Otter non ha una tecnica così così, la von Otter canta all’incontrario, è la negazione stessa della tecnica poiché invece di emettere i suoni li aspira. Al posto degli acuti propina falsettini smunti e sfilacciatissimi, al centro si dibatte fra “suoni” opachi e sussurri afonoidi, in quello che dovrebbe essere il registro grave rutta aria calda, le agilità o sono spianate o sono aspirate come fosse in preda ad una crisi di asma acuta. In teatro non la si sente a due metri. Eppure in certi paesi, come la Francia, in cui danno solo importanza alla dizione, passa per una Divina. E’ l’idolo dei baroccari, dei baroccari più infimi e incompetenti, tipo Minkowski e Christie, i quali affidano a questo sopranuccio afono i ruoli titolo haendeliani. Infatti oggi, di tutto il reprtorio, il più massacrato è proprio il barocco.E poi mi vengono a parlare di rinascita del barocco, altro che rinascita, è un ecatombe!