Quindi si segue il sorger del sole ed i festeggiamenti cominciano nella Santa Madre Russia, terra di bassi e quindi ,andando indietro di quasi cento anni, il grande innovatore Feodor Chaliapin che canta Massenet, ossia l’autore che scrisse per lui un’opera e Alexander Kipnis, ucraino di Kiev per la precisione, quindi suddito di Francesco Giuseppe e poi costretto alla fuga per la sua religione alle prese con una canzone popolare. Canzone che il grande vocalista trasforma in un autentico pezzo di bravura sfoggiando una mezza voce e pianissimi ignoti a tutti i bassi degli ultimi cinquant’anni.
E poi una signora della vocalità molto ammirata nel nostro blog perchè continuò a rappresentare il legame del mondo russo con l’Europa al tempo in cui questo legame si voleva reciso o limitato (ed infatti limitata fu la sua carriera oltre cortina) Zara Doloukhanova che si mette al pari delle grando vocaliste e concertiste in un’aria che può essere il decalogo della grande concertista.
Il sole poi sorge sulle terre dell’impero d’Austria e di Prussia.
Terre religiose ed ecco la più celebrata cantante di area tedesca del XIX secolo – Lilli Lehmann – che canta l’Ave Maria, ossia il brano religioso per antonomasia.
Il contraltare è lo jodel intonato da una storica prima donna , anch’essa oggetto di venerazione o quasi, Ernestine Schumann-Heink. Eccezionale con una canzoncina rende l’immagine, certo letteraria di un mondo e di una cultura. Con una canzoncina Frau Ernestine riesce a far vedere all’ascoltatore le imamgine che l’iconografia tradizionale ci da del Tirolo e della Baviera. Questo è, anche con riferimento ad un dettaglio essere un’interprete.
Mitteleuropa terra di operetta, anzi luogo della sua nascita e allora l’omaggio ad uno degli autori di operetta per eccellenza, come Lehar, è affidato al Suo tenore Tauber, primo esecutore, spesso inspiratore e cooautore, come si conviene ai più grandi cantanti. E con lui una grande primadonna, Marcella Sembrich. Altra grande prima donna Selma Kurz alle prese con un brano ancora una volta eminentemente virtuosistico.
Il paese del melodramma è anche il paese della romanza da salotto e della canzone, napoletana sopratttutto. Ai napoletani veraci, quand’anche immigrati (ed allora per una certa iconografia, più italiani degli italiani, nati in Italia) l’onore e l’onere di cantare Napoli. E così per Ferragosto si esibiscono DON Fernando de Lucia e Rosa Ponzillo, in arte e nella storia la PONSELLE.
Anche Tito Schipa, nato in una delle grandi capitali del Mezzogiorno d’Italia -Lecce-monta in cattedra con i doppi sensi e le allusioni di “Comme facette mammeta”.
Il brano è stato spessisimo eseguito da cantanti di musica leggera o del caffè concerto ( a partire da Elvira Donnarumma), ma Schipa riesce ad essere aulico, popolare ed insinuante al tempo stesso. Si narra che, uomo tutt’altro che avvenente, Schipa mietesse stragi di cuori femminili.
Altre erano le sue armi di seduzione, probabilmente. Per certo il canto. Basta ascoltarlo.
Alla scuola di Fernando de Lucia si era formata Gianna Pederzini. Il Tosti della Pederzini è esemplare. Nata nelle terre della repubblica di San Marco applica ad una canzoncina, diciamo ammiccante, tutti gli stilemi interpretativi della grande cantante attrice quale, e non solo per Carmen, la Pederzini fu.
L’intervento di divi come Titta Ruffo, Ezio Pinza e Luisa Tetrazzini è l’omaggio al DIVO. Ossia a quell’essere che rappresenta, a nostro avviso, il motore, che regge e sostiene il melodramma, la sua genesi e la sua sopravvivenza esenza il quale sarebbe lecito, storico ed onesto chiudere i teatri d’opera.
Diversa, invece, la scelta di Madga Olivero. Tutti sanno che la divina Olivero da sempre ha cantato alla messa grande di Ferragosto nella chiesa di Solda. Sappiamo anche che la signora Olivero, come moltissimi colleghi, si è sempre esibita in chiesa nelle occasioni, che richiedono per essere solennizzate anche il canto. Anche noi abbiamo voluto, in omaggio ad una delle più grandi cantanti d’opera che mai il mondo abbia conosciuto, creare nel blog una sorta di chiesa di santa Gertrude in Solda virtuale.
I francesi, si sa sono sempre patriottici o patriottardi. Magari a sproposito.
Allora la più famosa cantante francese del passato remoto deve intonare la Marsigliese.
Due fini dicitori, in corda di tenore, cesellano due fra i più eseguiti brani dei salotti fra ottocento e novecento, mentre la più italiana fra le cantanti francesi Martine Dupuy canta un brano che potrebbe essere una romanza da salotto e che invece fu pensato da Costa per Marietta Alboni come couplet per il don Carlos di Costa, appunto, dove l’opulenta Marietta vestiva i panni della principessa Eboli.
Inghilterra, ossia Commonwealth, ossia Australia, ossia Nellie Melba e Joan Sutherland. Entrambe alle prese con Arditi, direttore d’orchestra i cui presupposti artistici dovevano essere molto lontani da quelle dei suoi attuali colleghi, ascoltando walzer e polke dedicati a tutte le cantanti più in vista del suo tempo. Melba in primo luogo, destinataria del brano che proponiamo.
Il ferragosto spagnolo evoca immagini di calura estrema, di climi torridi, di corrida e di gaspazho, ma anche di ombrosi patii dove dame di rango si dilettano, come dona Teresa Berganza, in brani della zarzuela, con l’ironia misurata e dovuta nel cantare di domestiche di mano lesta e dove le nostre dame sognano amore ed erotismo con le canzoni sussurrate da un maestro della seduzione di nome Miguel Fleta. Fuori al caldo un pescatore delle Asturie canta un’aria d’amore che avvicina per difficoltà ed esibizionismo vocale alla sortita di un primo uomo rossinano. Potenza delle capacità di un grande tenore. Gayarre, ossia Hipólito Lázaro!
Seguendo il sorger del sole approdiamo nel nuovo Mondo. L’esecuzione di Danny Boy di Eleanor Steber, che vogliamo immaginare in una villa agli Hampton fra barbecue di T bone steack e lobsters, è straordinaria. La grande cantante è grandissima interprete; l’esecuzione di Danny Boy dimostra a che cosa serva la tecnica di canto. Ad essere un interprete elegante, nobile, sfumato, attento alla parola.
In questo Ferragosto USA abbiamo poi eleganti signori e signore che in proprietà vicine cantano brani folk ora privilegiando l’aspetto nostalgico come Amelita Galli-Curci, ora quello popolaresco come Marilyn Horne o esibiscono la loro arte canora in couplet di marca europea.
Nel Sud il confronto più divertente. Rossella e Mamy alle prese con lo straordinario Summertime. Anche se Rossella canta splendidamente e sembra persino imitare un poco la voce di Mamy, Summertime è pensato per Mamy o per voci analoghe.
BUON FERRAGOSTO !!!
FERRAGOSTO NEL MONDO
America
Danny boy (tradizionale) – Eleanor Steber
Copland: I bought me a cat – Marilyn Horne
Gershwin: Porgy & Bess – Summertime – Lella Cuberli, Leontyne Price
Foster: Beautiful dreamer – Rockwell Blake
Leigh: Man of La Mancha – The impossible dream – Samuel Ramey
Delibes: Les filles de Cadix – Beverly Sills
Foster: My old Kentucky home – Amelita Galli-Curci
Spagna
Arrieta: Marina – Costa la de Levante – Hipólito Lázaro
Palomero y Padilla: Princesita – Miguel Fleta
Chueca: La Gran Vía – Tango de la Menegilda – Teresa Berganza
Mein Schatzli (tradizionale) – Montserrat Caballé
Caballero: El Cabo Primero – María Barrientos
Vives: Doña Francisquita – Por el humo se sabe – Alfredo Kraus
Francia
Costa: A cheval – Martine Dupuy
Rouget de Lisle: La Marseillaise – Emma Calvé
Gastaldon: Musica proibita – Alain Vanzo
Tosti: Si vous l’aviez compris – André D’Arkor
Les filles de la Rochelle (tradizionale) – Edmond Clement
Italia
Di Capua: Maria, Marì – Rosa Ponselle
Costa: Era de maggio – Fernando De Lucia
Gambardella: Comme facette mammeta – Tito Schipa
Lerdo de Tejada: Perjura – Titta Ruffo
Sibella: La Girometta – Ezio Pinza
Benedict: Il Carnevale di Venezia – Luisa Tetrazzini
Sadero: La gondoliera – Gianna Pederzini
Händel: Largo – Magda Olivero
Commonwealth
Arditi: Se saran rose – Nellie Melba
Arditi: Parla – Joan Sutherland
Mitteleuropa
Millocker: I und mei Bua – Ernestine Schumann-Heink
Bach-Gounod: Ave Maria – Lilli Lehmann
Lehár: Das Land des Lächelns – Dein ist mein ganzes Herz – Richard Tauber
Schubert: Der Hirt auf dem Felsen – Elisabeth Schumann
Lehár: Die lustige Witwe – Pot-pourri – Marcella Sembrich
Strauss jr. – Draussen im Sievering – Cristina Deutekom
Dell’Acqua: Villanelle – Selma Kurz
Russia
Mozart: Ridente la calma – Zara Dolukhanova
Larënov: Kalinka– Alexander Kipnis
Massenet: Elegie – Feodor Chaliapin
Mi scuso con i lettori per il fatto che alcuni degli ascolti del concerto di Ferragosto non sono al momento disponibili. Lo saranno al più presto… anche in vacanza e lontano dall’Italia, stiamo lavorando per voi Il fatto è che gli ascolti dell’Assedio hanno avuto un successone (e questo è BENE) e hanno mandato in tilt il server degli ascolti (e questo è MALE)…….. abbiate fiducia!!!
Saluti, AT
Adesso dovrebbe funzionare tutto. Buon ascolto!!!
Che dire? Scelte di livello stratosferico! Alcune rarità, poi, non sono tanto facili da rintracciare.
Unico neo: manca la data di esecuzione, elemento spesso indispensabile per un giudizio artistico!